I PFAS, noti anche come "sostanze chimiche per sempre" a causa della loro persistenza nell'ambiente, sono utilizzati in una vasta gamma di prodotti industriali e di consumo, ma quello che ancor preoccupa maggiormente è che queste sostanze nocive sono presenti anche nell'acqua. Queste sostanze sono state collegate a numerosi problemi di salute, tra cui cancro, infertilità e malattie del sistema immunitario.
Ti abbiamo già parlato della loro pericolosità, di quali possono essere le conseguenze sulla salute, e per quanto riguarda l'Italia, anche dove sono presenti maggiormente. Adesso, invece, ti parliamo di una scoperta fatta da un gruppo di scienziati.
Il loro studio è stato pubblicato su Nature Communications ha identificato una nuova classe di PFAS, chiamata bis-perfluoroalchil sulfonimidi (bis-FASI), utilizzata nella produzione di batterie al litio per le auto elettriche.
"Qui dimostriamo che le concentrazioni ambientali prossime ai produttori, l'ecotossicità e la trattabilità dei bis-FASI sono paragonabili ai PFAS come l'acido perfluoroottanoico che sono ora vietati e altamente regolamentati in tutto il mondo e confermiamo il settore dell'energia pulita come una fonte non riconosciuta e potenzialmente in crescita di rilascio internazionale di PFAS". -indica, nel rapporto, il gruppo di scienziati.
Queste sostanze sono state trovate in concentrazioni significative vicino agli impianti di produzione e nei siti di smaltimento delle batterie.
Le bis-FASI mostrano una persistenza ambientale e una tossicità ecologica comparabili a quelle dei composti PFAS più noti, come il PFOA e il GenX.
Le analisi hanno rilevato che queste sostanze possono entrare nell'ambiente attraverso le emissioni atmosferiche e il percolato delle discariche, contaminando aria, acqua, neve, suolo e sedimenti.
Le concentrazioni di bis-FASI trovate nei campioni d'acqua possono alterare i processi metabolici fondamentali degli organismi acquatici e danneggiare anche la biodiversità marina.
La scoperta dei PFAS nelle batterie al litio solleva un dilemma significativo: mentre la transizione verso veicoli elettrici è cruciale per ridurre le emissioni di CO2, essa non dovrebbe comportare un aumento dell'inquinamento da PFAS che causerebbe danni alla salute delle persone simili, ma forse con effetti più immediati sul corpo rispetto agli stessi gas serra.
Il gruppo di scienziati che ha svolto lo studio ha inoltre sottolineato la necessità di sviluppare tecnologie di produzione e smaltimento che minimizzino l'impatto ambientale di queste sostanze.
La presenza di PFAS nelle batterie al litio rappresenta, quindi una nuova sfida nella lotta contro l'inquinamento ambientale.
Fonte |Nature
Foto creata con AI