Il tocco magico dei giardini verticali che trasformano una città in una green city

Quando da architetti e botanici nasce un’idea davvero innovativa alcune città (tra cui Madrid, Parigi, Milano) diventano ancora più belle e, in questo caso, molto più verdi. Non è solo una questione estetica, sia chiaro. Una città con più verde riduce l’inquinamento atmosferico. E non è poco.
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Rubrica a cura di Gaia Cortese
20 Marzo 2019

C'è anche un modo diverso per essere una green city al di là di tutte le possibili soluzioni ecosostenibili adottate per ridurre il traffico, migliorare l'efficienza energetica o lo smaltimento dei rifiuti. Semplicemente essere più verde. E perché una città sia più green in tal senso, è necessario che ci siano più spazi verdi. Anche in verticale.

Patrick Blanc, il botanico francese, autore di diversi giardini verticali, come quello alle sue spalle, in rue d’Aboukir a Parigi.

Patrick Blanc è un botanico francese, riconoscibile per le sfumature “verde vegetale” dei capelli biondi, noto per aver inventato il giardino verticale, ossia un sistema per dare la possibilità alle città di avere del verde anche dove di spazio non ce n’è. Blanc, infatti, i giardini li mette in verticale: sulle pareti di case ed edifici. Se Patrick Blanc, dal primo progetto di giardino verticale non si è più fermato, viene da chiedersi perché le "pareti verdi" sono così richieste. I motivi sono davvero molti.

Innanzitutto molte specie vegetali non hanno neppure bisogno di terra per crescere e sopravvivere, bensì solo di acqua, ossigeno e anidride carbonica. E poi ci sono tutti i vantaggi di un rivestimento verde. La realizzazione di un giardino verticale porta con sé numerosi vantaggi in un contesto urbano. Prima di tutto cattura le polveri sottili e riduce l'inquinamento atmosferico; permette poi un risparmio energetico perché mette in atto una sorta di regolazione termica. Basti pensare a come migliora l’isolamento termico (ma anche quello acustico!) degli edifici su cui si sviluppa, evitando l’irraggiamento diretto dei raggi solari sulle pareti che, non  scaldandosi eccessivamente, non buttano calore all’interno: insomma, un giardino verticale crea un microclima che ha effetti positivi a livello globale. Certo, gli effetti sarebbero ancora più di rilievo se nelle città nascessero pareti verdi ad ogni angolo di strada.

CaixaForum a Madrid

Un giardino verticale rende una città più green, ma anche più bella. Indubbiamente migliora l’impatto estetico di un edificio. Prendi come esempio la Caixa Forum Madrid, progettato dal botanico francese Patrick Blanc: questo centro socio-culturale che sorge nel Paseo del Prado è ormai una delle icone della capitale spagnola. Un tempo l'edificio ospitava la centrale elettrica di Mediodía, ma dopo esser stato ristrutturato dallo studio degli architetti Herzog & De Meuron è diventato inconfondibile per due caratteristiche: l'apparente stato di “levitazione” e il giardino verticale di Blanc. Questa parete verde è alta 24 metri e ospita 15mila piante e 250 specie diverse per un giardino davvero originale. Semplicemente perché non è orizzontale.

Museo Quai Branly di Parigi

Poco distante dalla Senna e alla Torre Eiffel, il Museo Quai Branly di Parigi, è un progetto dell'architetto francese Jean Nouvel, ma su questo edificio è intervenuto anche Patrick Blanc, progettando un un muro vegetale di ben 800 metri quadrati con 15mila piante di 150 differenti specie provenienti dal Giappone, dalla Cina, dall'Europa e dagli Stati Uniti. A contribuire alla sostenibilità dell'edificio c'è anche un impianto di pannelli fotovoltaici che riveste le pareti verticali e i tetti, mentre diverse sonde geotermiche poste nel sottosuolo, sfruttano l’inerzia termica del terreno per risparmiare energia per la climatizzazione.

Dal giardino al bosco verticale

Se non è giardino, il passo per diventare bosco è breve. Così, dopo Milano e Losanna, lo studio Stefano Boeri Architetti vuole realizzare entro il 2020 il terzo prototipo di Bosco Verticale: il Nanjiing Vertical Forest, in Cina. Si tratta del primo Bosco Verticale in questa parte dell'Asia, una vera e propria foresta verticale che dovrebbe contribuire a rigenerare la biodiversità locale, a ridurre le emissioni di CO2 di circa 18 tonnellate e a produrre circa 16,5 tonnellate di ossigeno ogni anno. In questo caso si parla di ben seicento alberi di grandi dimensioni, duecento alberi di taglio medio e oltre 2.500 arbusti e piante a caduta che copriranno una superficie di 4.500 metri quadrati.

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Con il segno zodiacale dei Gemelli, non potevo avere come unica passione quella della scrittura. Al piacere di spingere freneticamente tasti altro…