Nella serata di mercoledì 11 marzo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato un decreto ancora più stringente a cui tutta l’Italia dovrà adeguarsi per affrontare, combattere e superare l’emergenza Coronavirus. Oltre alla chiusura delle scuole e allo stop delle manifestazioni sportive e pubbliche, da oggi anche tutte le attività commerciali e di ristorazione (tranne quelle di prima necessità e quelle che forniscono servizi essenziali o di pubblica utilità) saranno chiuse. Il decreto è valido dalla giornata di oggi, giovedì 12 marzo, fino al 25 del mese.
Quelle appena entrate un vigore sono misure urgenti e rigide che ti portano, quindi, a cambiare le abitudini giornaliere e a dover ripensare l’organizzazione delle tue giornate. Probabilmente ti starai chiedendo che cosa si può fare e che cosa invece non si può o è meglio evitare, un po’ come ti sarà successo qualche giorno fa quando la chiusura riguardava la Lombardia e altre 14 provincie considerate zone rosse.
Avrai tante domande e quindi con il testo del decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale sottomano, provo a darti qualche risposta.
Sì, secondo il nuovo decreto del presidente del Consiglio non è vietato uscire di casa, ma è sconsigliato a meno che non ci siano delle valide e giustificate motivazioni. Una di queste è fare la spesa così come ragioni di lavoro e di salute gravi. In ogni caso ti servirà comunque l’autocertificazione.
Solo per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al Coronavirus.
Sì, se dovessi uscire e essere fermato dalle forze dell’ordine te la chiederanno non solo se ti muovi in auto ma anche a piedi. Lo ha specificato nella conferenza stampa di ieri il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.
Saranno le forze dell'ordine a fornirtelo e a fartelo compilare sul momento e in loro presenza, dichiarando e specificando le motivazioni per cui ti stai muovendo che, come ti ho spiegato, devono essere di lavoro, di salute o di necessità.
Da oggi fino al 25 marzo sono sospese tutte le attività commerciali al dettaglio e di ristorazione ma non quelle che vendono generi alimentari, che quindi vengono considerate di prima necessità e quelle che forniscono servizi essenziali o di pubblica utilità.
Sì. Gli ipermercati, i supermercati, i discount di alimentari, i piccoli mercati sono attività che commercino generi alimentari e quindi resteranno aperte. Ricordati che ti servirà comunque avere in tasca l’autocertificazione compilata.
Sì, le farmacie sono attività che si occupano di fornire servizi essenziali. Quindi rimarranno aperte così come i negozi che vendono al dettaglio articoli igienico-sanitari, o medicinali non soggetti a prescrizione medica o articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati o articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l'igiene personale.
No, per due ragioni. I bar così come i pub, i ristoranti, le gelaterie e le pasticcerie non sono considerate attività di prima necessità e quindi resteranno chiuse. In secondo luogo saprai che sono vietati gli assembramenti di persone. Si deve rispettare sempre la distanza di sicurezza di un metro.
Sì, il decreto permette di uscire per recarsi in edicola poiché è considerata una situazione di necessità. In situazioni di emergenza, come quella che stiamo vivendo in Itaalia, l’informazione data attraverso gli organi di stampa è una necessità e per questo potrai andare nelle edicole, ovviamente compilando e portando con te sempre il modulo di autocertificazione.
Sì, il nuovo decreto prevede la chiusura delle attività commerciali al dettaglio non di prima necessità e in cui la distanza di sicurezza rischia di non essere rispettata. Quindi si può acquistare dai vari e-commerce così come per televisione, per corrispondenza per radio o telefono e anche ai distributori automatici.
No, tutte le attività artigianali considerate di servizio sono sospese. Quindi niente parrucchiere o barbiere ma neanche i centri estetici. L’unica eccezione sono quei servizi emergenziali o di urgenza.
Sì, è possibile. Nel decreto del presidente del Consiglio infatti non c’è un divieto assoluto di uscire di casa e di fare una passeggiata. Piuttosto, è un invito: limitare il più possibile le uscite a casi urgenti o di stretta necessità per evitare di incappare in contatti e quindi di alzare il rischio di contagio. E soprattutto, se vuoi uscire, ricordati di farlo da solo e non in gruppo e di portare comunque l'autocertificazione compilata.
Sì, l’attività motoria, di svago o di allenamento all’aperto è consentita purché non sia fatta in gruppo.
Sì, per la gestione quotidiana delle sue esigenze fisiologiche e per i controlli veterinari è consentito. Sempre rispettando la distanza di sicurezza di un metro e senza creare assembramenti. L'invito comunque è quello di cercare di limitare il più possibile le uscite.
Sì, restano aperte tutte le attività di lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia così come le attività delle lavanderie industriali e delle tintorie.
No, restano garantite così come i servizi finanziari e assicurativi e le attività del settore agricolo e di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che forniscono beni e servizi. Tutto sempre nel rispetto delle norme igienico-sanitarie.
Fonti | Governo; Gazzetta Ufficiale