Ipossia (o ipossiemia): cosa succede quando hai livelli troppo bassi di ossigeno nel sangue

Quando il tuo corpo non ha abbastanza ossigeno, potresti soffrire di ipossiemia o ipossia. Sono due condizioni diverse che possono compromettere il funzionamento dei tuoi organi. Di solito quando c’è ipossiemia, ovvero basso ossigeno nel sangue arterioso, c’è anche ipossia, ovvero basso ossigeno nei tessuti.
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Sara Polotti 21 Luglio 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

L’ipossia si verifica quando hai livelli troppo bassi di ossigeno nei tessuti e può essere provocata da molte cause diverse, dall’asma alla polmonite.

Oltre che con la difficoltà a respirare normalmente, l'ipossia si manifesta con stato confusionale, fiato corto, capogiri, tachicardia, problemi di vista, cianosi, aumento della pressione, incremento della frequenza del respiro, perdita di coordinazione nei movimenti e mal di testa.

È ovviamente una condizione grave, che richiede immediate cure mediche.

Non va però confusa con l'ipossiemia: ipossia e ipossiemia non sono sinonimi anche se queste parole si assomigliano e spesso vengono confuse. L’ipossiemia si riferisce a bassi livelli di ossigeno nel sangue, l‘ipossia si riferisce a bassi livelli di ossigeno nei tessuti del tuo corpo. Talvolta queste condizioni si possono verificare insieme. Generalmente, la presenza di ipossiemia suggerisce ipossia. Questo ha senso perché se i livelli di ossigeno sono bassi nel sangue, anche i tessuti del corpo probabilmente non ricevono abbastanza ossigeno.

Cos’è l'ipossia

Quando hai un livello di ossigeno inferiore al normale nel sangue e nei tessuti si parla di ipossia. Come ben sai, il sangue trasporta l'ossigeno alle cellule in tutto il corpo per mantenerle in salute. L'ipossia può causare quindi lievi problemi come mal di testa e mancanza di respiro. Nei casi più gravi, può interferire con la funzione cardiaca e cerebrale.

Per verificare questa condizioni si devono fare degli esami, come prelevare un campione di sangue da un'arteria per verificare l’ossigeno o misurare la saturazione dell' ossigeno del sangue utilizzando un pulsossimetro, un piccolo dispositivo che si aggancia al dito noto anche come saturimetro.

L'ossigeno arterioso normale è approssimativamente da 75 a 100 millimetri di mercurio (mm Hg). I valori inferiori a 60 mm Hg di solito indicano la necessità di ossigeno supplementare. Le normali letture del pulsossimetro di solito vanno dal 95 al 100 percento. I valori inferiori al 90 percento sono considerati bassi e soprattutto pericolosi.

Tipi di ipossia

A seconda di come si manifesta e della sua gravità, l'ipossia si può distinguere in diverse tipologie. Le principali sono:

  • ipossia ipossica (per una carenza di ossigeno nel sangue)
  • ipossia anemica (legata all’anemia)
  • ipossia circolatoria (dovuta a un flusso di sangue insufficiente)
  • ipossia istotossica (per l’incapacità dei tessuti di utilizzare l’ossigeno)
  • ipossia metabolica (quando la richiesta di ossigeno è superiore agli standard)

Cause dell'ipossia

Le cause di ipossia possono essere numerose ma per comprenderle, prima di tutto, dobbiamo stabilire quali sono i fattori che normalmente permettono di fornire ossigeno alle cellule e ai tessuti del corpo.

Deve esserci abbastanza ossigeno nell'aria che stai respirando e i tuoi polmoni devono essere in grado di inalare l'aria contenente ossigeno ed espirare anidride carbonica. Il flusso sanguigno deve essere in grado di far circolare il sangue nei polmoni, assorbire l'ossigeno e trasportarlo in tutto il corpo. Questa è la condizione ottimale. Quando questo scambio gassoso si altera, il corpo va in sofferenza.

Perché ci sia ipossiemia deve mancare una delle condizioni appena suggerite. E il motivo potrebbe essere:

  • alta quota
  • assunzione di farmaci, come alcuni narcotici e anestetici, che deprimono la respirazione
  • esercizio fisico estremo

Ipossia a causa di problemi respiratori

Tra le cause riconducibili ai problemi respiratori trovi invece l'asma, l'apnea notturna, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, l'enfisema, l'angina pectoris, la malattia polmonare interstiziale, la polmonite, il pneumotorace e la sindrome da distress respiratorio acuto.

Ipossia a causa di problemi circolatori

A volte, invece, possono essere dei problemi del sistema cardiocircolatorio ad abbassare l'ossigeno nel sangue.

Tra questi vi sono i difetti congeniti cardiaci nei bambini o la cardiopatia congenita nelle persone adulte.

Possibili altre cause di ipossia

Le altre possibili cause di ipossia sono:

  • Edema polmonare
  • Embolia polmonare
  • Fibrosi polmonare
  • Tumore ai polmoni
  • Cirrosi epatica
  • Sepsi

Sintomi dell'ipossia

Se sei colto da ipossiemia potresti manifestare i seguenti sintomi generali, che tuttavia possono variare a seconda della gravità della situazione. Vi sono il classico fiato corto, quindi, ma anche la tosse o il respiro sibilante, il mal di testa, il battito cardiaco accelerato, una sensazione di confusione e disorientamento e infine pelle, labbra e unghie di colore bluastro.

Ci può però essere differenza tra sintomi acuti e cronici.

Nei casi di ipossia acuta, i sintomi possono manifestarsi in modo improvviso e possono essere estremamente gravi. Ad esempio, una persona potrebbe sperimentare una rapida perdita di coscienza, convulsioni, battito cardiaco accelerato e difficoltà respiratorie intense. L'ipossia acuta richiede un intervento medico immediato poiché può portare a danni irreversibili agli organi vitali e persino alla morte se non trattata tempestivamente.

D'altra parte, l'ipossia cronica si sviluppa gradualmente nel corso del tempo e i suoi sintomi possono essere più lievi o meno evidenti. Le persone affette da ipossia cronica possono sperimentare sintomi come stanchezza persistente, difficoltà di concentrazione, problemi di memoria, ridotta resistenza fisica e umore depresso. Questi sintomi possono peggiorare progressivamente se la condizione non viene trattata o gestita adeguatamente.

Diagnosi dell'ipossia

La prima cosa che farà il medico per diagnosticare l'ipossia è eseguire un esame fisico durante cui controllerà il tuo cuore e i tuoi polmoni. Potrà anche voler controllare il colore della pelle, delle unghie o delle labbra. Utilizzerà quindi un pulsossimetro, ovvero un sensore posizionato sul dito per misurare i livelli di ossigeno nel sangue.

Emogasanalisi

Per andare più a fondo e per una diagnosi più precisa, chi ti sta visitando potrebbe prescrivere un emogasanalisi arteriosa, che utilizza un ago per prelevare un campione di sangue da un'arteria per misurare i livelli di ossigeno nel sangue e il suo pH (per stabilire l'acidità del tuo sangue).

Altri esami strumentali

Tra gli altri esami strumentali che si possono sfruttare per ottenere una diagnosi di ipossia ci sono l'emocromo per valutare il numero dei globuli rossi e la concentrazione di emoglobina oppure gli esami del sangue per quantificare e valutare la funzionalità organica e il livello degli elettroliti (sodio, potassio, cloro, calcio, fosfati, magnesio) e di ormoni nel sangue.

Anche la radiografia del torace consente di identificare alcune cause dell’insufficienza respiratoria (come polmoniti o versamento pleurico) mentre la TAC o l'RMN del torace permettono una valutazione più accurata della struttura polmonare.

Infine vi sono le prove di funzionalità respiratoria (la spirometria), l'elettrocardiogramma e l'ecocardiogramma, per valutare un eventuale coinvolgimento di cause cardiache.

Come si guarisce dall'ipossia

La cura per l’ipossia e per l'ipossiemia consiste prima di tutto nel garantire la giusta ossigenazione al paziente: bisogna riportare i livelli di ossigeno alla normalità e per farlo si utilizza l’ossigenoterapia. Ciò può comportare l'uso di una maschera per l'ossigeno o di un piccolo tubo fissato al naso per ricevere ossigeno supplementare. Se poi è provocata da un’infezione, il medico dovrà stabilirne la natura (virale o batterica) e prescrivere una terapia farmacologica di conseguenza.

(Scritto da Valentina Rorato il 24 novembre 2020; modificato da Sara Polotti il 21 luglio 2023) 

Fonti | Msd Manuals; Mater Domini

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