Il dubbio che la vitamina D fosse molto importante per il tuo cervello agli esperti era venuto molto tempo fa. Si sapeva già, ad esempio, che può aiutare a contrastare l'insorgenza di malattie neurodegenerative come sindrome di Alzheimer e Parkinson. Secondo un nuovo studio, però, potrebbe essere la chiave per prevenire la schizofrenia.
Se non hai ben chiaro cosa sia questo disturbo psichico, provo a spiegartelo. Si tratta di una patologia caratterizzata da due tipi di sintomi: positivi e negativi. I due termini non sono da intendersi secondo il senso comune. Con positivo infatti si vuole indicare una serie di manifestazioni della malattia che "aggiungono" qualcosa alla persona. Viceversa, negativo significa che "sottraggono" una capacità che prima era presente.
Nello specifico, i sintomi cosiddetti positivi sono i deliri (di grandezza o di persecuzione), le allucinazioni (tattili, visive, olfattive, uditive, ma anche gustative), un pensiero disorganizzato e incoerente e agitazione. Quelli negativi invece si contraddistinguono per un'affettività limitata, spinta all'isolamento sociale, pensiero disorganizzato e apatia.
Perché una persona possa dirsi schizofrenica devono essere presenti almeno due fra questi sintomi e per un periodo di circa un mese.
Ma torniamo alla vitamina D. Un team di ricercatori composto da esperti dell'Università della Danimarca e di quella del Queensland, in Australia, ha analizzato i dati di 2.600 persone, nate fra il 1981 e il 2000, le quali avevano tutte sviluppato la schizofrenia in età adulta. I valori sono stati confrontati con quelli di volontari senza disturbi psichici.
E così è emerso chiaramente, quello che già si sospettava da tempo: chi presenta una carenza di vitamina D alla nascita, avrà il 44% di probabilità in più di diventare schizofrenico una volta adulto. Secondo gli autori, inoltre, questo risultato potrebbe fornire una spiegazione ad almeno l'8% delle diagnosi di questa patologia che vengono fatte in Danimarca.
Il professor John McGrath, a capo del Centro medico per le ricerche sulle patologie mentali e primo autore dello studio, ha fatto notare il cambio di prospettiva dietro questo esperimento: "Di solito, le ricerche sulla schizofrenia si concentrano su fattori che possono essere modificati anche in età adulta, allo scopo di ridurre le conseguenze di questo disturbo". Quello che invece hanno fatto questi ricercatori è stato chiedersi se fosse possibile prevenirlo.
Un indizio che il problema fosse la carenza della vitamina D è stato il rendersi conto che le persone più colpite abitavano nei Paesi a nord, dove prendere il sole non è così scontato, soprattutto in inverno. A questo punto, il prossimo passo sarà capire se fornendo più dosi di questa sostanza alle donne che non riescono a intercettare una quantità sufficiente di raggi UV durante la gravidanza, si possa ridurre il numero di persone malate di schizofrenia.
Sarebbe un risultato davvero importante, se consideri che l'Istituto americano per le malattie mentali classifica questo disturbo come una delle principali fonti di disabilità nel mondo.
Fonte| "The association between neonatal vitamin D status and risk of schizophrenia" pubblicato su Nature il 6 Dicembre 2018