La cisti di Baker: una “noce” piena di liquido sinoviale dietro al ginocchio

È un rigonfiamento che si forma dietro al ginocchio, causato da un accumulo di liquido sinoviale. Può risolversi spontaneamente, ma in alcuni casi può essere necessario l’intervento chirurgico o l’uso di corticosteroidi. Può colpire a qualsiasi età anche se la fascia più interessata sono le persone tra i 35 e i 70 anni.
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Kevin Ben Alì Zinati 13 Luglio 2023
* ultima modifica il 05/11/2023

La cisti di Baker (chiamata anche cisti poplitea) è un rigonfiamento che si forma dietro al ginocchio causato da un accumulo di liquido sinoviale: quella sostanza che protegge le nostre articolazioni dall’usura. Le sue dimensioni possono aumentare fino a diversi centimetri, dandole la forma simile a una noce e spesso può associarsi a patologie già in corso, come l’artrosi, o a un sovraccarico delle articolazioni.

La cisti di Baker colpisce gli adulti tra i 35 e i 70 anni, specialmente se già affetti da altri disturbi articolari, ma può anche presentarsi nella popolazione dei più piccoli (tra i 4 e i 7 anni).

Nei soggetti più giovani, questo disturbo – che deve il suo nome al chirurgo inglese che la identificò nel 1877, William Morrant Baker – può risolversi spontaneamente mentre in quelli più anziani può dare luogo a complicazioni.

Sintomi della cisti di Baker

I sintomi della cisti di Baker sono diversi e in alcuni casi, a parte per le dimensioni che la rendono visibile, questo disturbo può essere asintomatico.

In generale fai attenzione a questi sintomi:

  • Formazione di una massa, simile a un nodulo, dietro al ginocchio
  • Gonfiore al ginocchio
  • Dolore all’articolazione interessata, con irradiamento fino al polpaccio
  • Irrigidimento delle articolazioni
  • Rumori delle articolazioni (senti come un click quando muovi il ginocchio)

Quando rivolgersi a un medico

Un rapido aumento della quantità e della pressione del liquido nella cisti ne può causare la rottura. Una cisti di Baker rotta, rilasciando il liquido sinoviale, può causare infiammazione dei tessuti circostanti, determinando sintomi simili a quelli di un coagulo nel polpaccio.

In questi casi, il consulto con un medico è fondamentale: qualche volta, la rottura della cisti può anche causare tromboflebite della vena poplitea (che si trova dietro al ginocchio) tramite un meccanismo di compressione della vena stessa.

Cause e fattori di rischio

Le ragioni da cui può dipendere una cisti di Baker sono di due tipi.

Cause comuni

Ci sono le cause idiopatiche dal momento che anche in un ginocchio sano, il sovraccarico sulle articolazioni può far aumentare la produzione di liquido sinoviale provocando il rigonfiamento e poi ci sono le cause secondarie. In questi casi, l’aumento del liquido sinoviale è causato da patologie in atto.

Fattori di rischio

Oltre all'età, esistono malattie che possono favorire la produzione eccessiva di liquido sinoviale e quindi che possono predisporre alla cisti di Baker, tra queste ricordiamo:

  • Artrite psoriasica
  • Lesione dei legamenti
  • Artrite settica
  • Lesioni del menisco
  • Osteocondrosi dissecante
  • Gotta
  • Artrosi
  • Artrite reumatoide
  • Osteoartrite

Diagnosi della cisti di Baker

Per fare la diagnosi della cisti di Baker serve prima di tutto osservare la parte posteriore del ginocchio per individuare tumefazioni.

Come viene diagnosticata

Sarà quindi fondamentale la visita da un medico, il quale indagherà il tuo corpo alla ricerca della cisti. Se questa non fosse subito visibile, possono tornare utili alcuni esami specifici come l’ecografia e la risonanza magnetica. La prima permette di distinguere se la tumefazione individuata sia effettivamente una cisti di Baker o una massa solida di altra natura; la seconda invece aiuta a individuare con precisione la posizione della cisti e a indagare più approfonditamente le caratteristiche interne.

Trattamenti per la cisti di Baker

La terapia della cisti di Baker generalmente si può svolgere a casa e ha lo scopo di attenuarne il dolore e facilitarne il naturale riassorbimento, se però questi accorgimenti non funzionano, si può procedere con iniezioni di corticosteroide ad azione prolungata per ridurre la cisti oppure con l’aspirazione del liquido sinoviale tramite ago.

Infine, se neanche questi rimedi dovessero risolvere il disturbo, si può procedere con l’asportazione chirurgica della cisti.

In caso invece di rottura della cisti, invece, il dolore si può trattare con un antinfiammatorio (FANS) o altro antidolorifico. In caso di tromboflebite della vena poplitea, occorre rimanere a riposo, tenere la gamba in posizione elevata e somministrare anticoagulanti.

Come prevenire la cisti di Baker

Prima dei trattamenti e dell'eventuale prevenzione, è importante agire anche per prevenire l'insorgenza di una cisti di Baker. Come? Per esempio con:

  • Utilizzo di calze o fasciature a compressione, che aiutano a ridurre il gonfiore ed evitare la rottura della cisti.
  • Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), che leniscono la sensazione di dolore e riducono l’infiammazione. Questi farmaci non sono indicati per chi soffre di insufficienza renale e cardiaca, asma o ipertensione.
  • Impacchi di ghiaccio aiutano sempre, perlomeno a lenire il dolore e ridurre il gonfiore. Vanno fatti per 15-30 minuti, non di più.
  • Uso di stampelle: per evitare il sovraccarico del ginocchio interessato dalla cisti può essere utile alleggerire o limitare il carico su questa articolazione.
  • Esercizi fisioterapici, che possono essere utili per rendere i muscoli più forti ed elastici e limitare eventuali danni all'articolazione già stressata.

Fonte| MSD

(Articolo scritto da Angelica Giambelluca il 21 febbraio 2020
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 12 luglio 2023)

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