La cisti di Baker (chiamata anche cisti poplitea) è un rigonfiamento che si forma dietro al ginocchio causato da un accumulo di liquido sinoviale: quella sostanza che protegge le nostre articolazioni dall’usura. Le sue dimensioni possono aumentare fino a diversi centimetri, dandole la forma simile a una noce e spesso può associarsi a patologie già in corso, come l’artrosi, o a un sovraccarico delle articolazioni.
La cisti di Baker colpisce gli adulti tra i 35 e i 70 anni, specialmente se già affetti da altri disturbi articolari, ma può anche presentarsi nella popolazione dei più piccoli (tra i 4 e i 7 anni).
Nei soggetti più giovani, questo disturbo – che deve il suo nome al chirurgo inglese che la identificò nel 1877, William Morrant Baker – può risolversi spontaneamente mentre in quelli più anziani può dare luogo a complicazioni.
I sintomi della cisti di Baker sono diversi e in alcuni casi, a parte per le dimensioni che la rendono visibile, questo disturbo può essere asintomatico.
In generale fai attenzione a questi sintomi:
Un rapido aumento della quantità e della pressione del liquido nella cisti ne può causare la rottura. Una cisti di Baker rotta, rilasciando il liquido sinoviale, può causare infiammazione dei tessuti circostanti, determinando sintomi simili a quelli di un coagulo nel polpaccio.
In questi casi, il consulto con un medico è fondamentale: qualche volta, la rottura della cisti può anche causare tromboflebite della vena poplitea (che si trova dietro al ginocchio) tramite un meccanismo di compressione della vena stessa.
Le ragioni da cui può dipendere una cisti di Baker sono di due tipi.
Ci sono le cause idiopatiche dal momento che anche in un ginocchio sano, il sovraccarico sulle articolazioni può far aumentare la produzione di liquido sinoviale provocando il rigonfiamento e poi ci sono le cause secondarie. In questi casi, l’aumento del liquido sinoviale è causato da patologie in atto.
Oltre all'età, esistono malattie che possono favorire la produzione eccessiva di liquido sinoviale e quindi che possono predisporre alla cisti di Baker, tra queste ricordiamo:
Per fare la diagnosi della cisti di Baker serve prima di tutto osservare la parte posteriore del ginocchio per individuare tumefazioni.
Sarà quindi fondamentale la visita da un medico, il quale indagherà il tuo corpo alla ricerca della cisti. Se questa non fosse subito visibile, possono tornare utili alcuni esami specifici come l’ecografia e la risonanza magnetica. La prima permette di distinguere se la tumefazione individuata sia effettivamente una cisti di Baker o una massa solida di altra natura; la seconda invece aiuta a individuare con precisione la posizione della cisti e a indagare più approfonditamente le caratteristiche interne.
La terapia della cisti di Baker generalmente si può svolgere a casa e ha lo scopo di attenuarne il dolore e facilitarne il naturale riassorbimento, se però questi accorgimenti non funzionano, si può procedere con iniezioni di corticosteroide ad azione prolungata per ridurre la cisti oppure con l’aspirazione del liquido sinoviale tramite ago.
Infine, se neanche questi rimedi dovessero risolvere il disturbo, si può procedere con l’asportazione chirurgica della cisti.
In caso invece di rottura della cisti, invece, il dolore si può trattare con un antinfiammatorio (FANS) o altro antidolorifico. In caso di tromboflebite della vena poplitea, occorre rimanere a riposo, tenere la gamba in posizione elevata e somministrare anticoagulanti.
Prima dei trattamenti e dell'eventuale prevenzione, è importante agire anche per prevenire l'insorgenza di una cisti di Baker. Come? Per esempio con:
Fonte| MSD
(Articolo scritto da Angelica Giambelluca il 21 febbraio 2020
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 12 luglio 2023)