La fistola: quel “ponte” che non vorresti tra due tessuti o due organi del tuo corpo

La fistola è un tragitto patologico, di forma tubulare, che si crea tra due organi oppure tra una cavità interna al tuo organismo e la pelle. Nasce in seguito a un processo infiammatorio, può insorgere praticamente in tutto il corpo ed è caratterizzata da una scarsa tendenza alla guarigione spontanea. Per questo, il suo trattamento è duplice: intervento chirurgico per drenare il pus accumulato nel canale e terapia farmacologica a base di antibiotici per profilassi.
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Kevin Ben Alì Zinati 28 Dicembre 2020
* ultima modifica il 12/01/2021

Puoi immaginare la fistola come un canale di comunicazione, un “tragitto” che mette in collegamento due o più strutture o cavità del tuo organismo oppure due organi. La fistola è un disturbo fastidioso che può colpire diverse parti del tuo corpo, può manifestarsi sia all’interno che all’esterno e può anche originare una o più ramificazioni.

Cos’è

La fistola viene definita come un tragitto patologico, di forma tubulare, che si crea tra due organi oppure tra una cavità interna al tuo organismo e la cute. Introducendotela, ho descritto la fistola come un canale di comunicazione perché, di fatto, mette in collegamento due qualsiasi strutture anatomiche vicine e che normalmente sarebbero separate.

A seconda della sede in cui si originano, puoi distinguere diverse forme di fistola. Ci sono le fistole interne, quando cioè mettono in comunicazione due organi o cavità che si trovano all’interno dell’organismo, oppure le fistole esterne che, invece, collegano una (o più) cavità con l'esterno.

Inoltre, in base alla loro struttura, puoi anche ritrovare:

  • le fistole semplici: quando sono caratterizzate da un solo canale di comunicazione
  • le fistole multiple o ramificate: quando vi sono più canali di comunicazione tra gli stessi organi o le stesse cavità
  • le fistole incomplete: quando non si ritrova un vero e proprio canale di comunicazione

Cause

La fistola nasce come risultato di un processo infiammatorio che tende a peggiorare con il tempo. La formazione di una fistola avviene più o meno così. Quando l’infiammazione crea delle aderenze fra i tessuti (o gli organi) in cui si è originata, porta alla formazione di un ascesso, ovvero un’infezione purulenta. Questa attraversa tutti i tessuti circostanti per poi rompersi, provocando la fuoriuscita di pus. La lesione tra i tessuti che si è generata dà vita al condotto tubulare, ovvero alla fistola, che metterà così in collegamento l’infiammazione con gli organi limitrofi.

La fistola non ha "limiti" e può formarsi in qualsiasi organo del tuo corpo. Ci sono però delle sedi più comuni e per questo puoi distinguere principalmente tra:

  • fistola anorettale: tendenzialmente si origina dopo ascessi nella zona del retto e quando insorge, mette in comunicazione l'ano con il peritoneo oppure con il canale rettale
  • fistola sacrococcigea: nasce di solito in seguito a delle cisti pilonidali, collega l'ano alla zona coccigea e tende a formare fistole multiple
  • fistola colecisto-duodenale o colecisto-colica: si forma quando l’infiammazione alla colecisti intacca anche il duodeno o il colon perforandosi
  • fistole rettovaginali, enteroenteriche (fra intestino ed intestino), rettovescicali ed enterovescicali: si formano quando l'intestino è infiammato a causa di patologie, il morbo di Crohn o i tumori maligni su tutti
  • fistola arterovenosa: spesso congenita, si origina quando insorge è una comunicazione anomala tra un'arteria e una vena

Sintomi

I sintomi con cui si può manifestare una fistola, come puoi immaginare, dipendono dalla zona del tuo organismo in cui sorgono e dalla gravità del danno che si è creato attorno.

C’è comunque una sintomatologia comune attraverso cui puoi riconoscere un fistola. Le sue manifestazioni più classiche comprendono un cattivo odore, la fuoriuscita di pus oltre al dolore, al gonfiore e un’infiammazione di intensità variabile.

In base a quanti canali vi sono, puoi distinguere tra fistole semplici, multiple oppure incomplete

Una delle complicazioni della fistola, da cui potresti riconoscerla, è anche l’insorgenza di infezioni. Queste possono insorgere in seguito al perdurare dello stato infiammatorio all’interno di un tessuto o di un organo oppure quando frammenti di materiale biologico provenienti dall'organo o dalla cavità ingorgano il canale della fistola.

Diagnosi

La diagnosi di una fistola avviene prima di tutto durante la visita con il tuo medico che darà una prima osservazione alla sintomatologia. Per confermare la sua diagnosi, potrebbe poi prescriverti alcuni esami successivi come delle indagini endoscopiche, ecografiche o, eventualmente, anche delle risonanze magnetiche.

Cura

La fistola è un disturbo caratterizzato da una scarsissima tendenza alla guarigione spontanea e per eliminarla serve un approccio duplice. Innanzitutto, purtroppo, il primo approccio è invasivo e prevede un intervento di chirurgia, la cosiddetta fistolectomia.

Prima dell'intervento, in genere il medico ti sottopone ad un'indagine di tipo radiologico: con la somministrazione di un liquido di contrasto inserito direttamente nella fistola, ne viene analizzata la profondità, la lunghezza e il luogo preciso.

Attraverso poi l’intervento chirurgico viene drenata la lesione favorendo la fuoriuscita del pus accumulatosi nella fistola. Devi sapere che purtroppo può capitare che per ripulire del tutto una fistola serva più di un’operazione.

Dall'altro lato, accanto all'operazione il secondo approccio è farmacologico, a base di una potente terapia antibiotica profilattica.

Dopo la fistolectomia, dovresti seguire un periodo di assoluto riposo che varia in base all'estensione della ferita, alla localizzazione della fistola e alla gravità del danno che può averti procurato.

Fonte | Humanitas

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