Puoi immaginare la fistola come un canale di comunicazione, un “tragitto” che mette in collegamento due o più strutture o cavità del tuo organismo oppure due organi. La fistola è un disturbo fastidioso che può colpire diverse parti del tuo corpo, può manifestarsi sia all’interno che all’esterno e può anche originare una o più ramificazioni.
La fistola viene definita come un tragitto patologico, di forma tubulare, che si crea tra due organi oppure tra una cavità interna al tuo organismo e la cute. Introducendotela, ho descritto la fistola come un canale di comunicazione perché, di fatto, mette in collegamento due qualsiasi strutture anatomiche vicine e che normalmente sarebbero separate.
A seconda della sede in cui si originano, puoi distinguere diverse forme di fistola. Ci sono le fistole interne, quando cioè mettono in comunicazione due organi o cavità che si trovano all’interno dell’organismo, oppure le fistole esterne che, invece, collegano una (o più) cavità con l'esterno.
Inoltre, in base alla loro struttura, puoi anche ritrovare:
La fistola nasce come risultato di un processo infiammatorio che tende a peggiorare con il tempo. La formazione di una fistola avviene più o meno così. Quando l’infiammazione crea delle aderenze fra i tessuti (o gli organi) in cui si è originata, porta alla formazione di un ascesso, ovvero un’infezione purulenta. Questa attraversa tutti i tessuti circostanti per poi rompersi, provocando la fuoriuscita di pus. La lesione tra i tessuti che si è generata dà vita al condotto tubulare, ovvero alla fistola, che metterà così in collegamento l’infiammazione con gli organi limitrofi.
La fistola non ha "limiti" e può formarsi in qualsiasi organo del tuo corpo. Ci sono però delle sedi più comuni e per questo puoi distinguere principalmente tra:
I sintomi con cui si può manifestare una fistola, come puoi immaginare, dipendono dalla zona del tuo organismo in cui sorgono e dalla gravità del danno che si è creato attorno.
C’è comunque una sintomatologia comune attraverso cui puoi riconoscere un fistola. Le sue manifestazioni più classiche comprendono un cattivo odore, la fuoriuscita di pus oltre al dolore, al gonfiore e un’infiammazione di intensità variabile.
Una delle complicazioni della fistola, da cui potresti riconoscerla, è anche l’insorgenza di infezioni. Queste possono insorgere in seguito al perdurare dello stato infiammatorio all’interno di un tessuto o di un organo oppure quando frammenti di materiale biologico provenienti dall'organo o dalla cavità ingorgano il canale della fistola.
La diagnosi di una fistola avviene prima di tutto durante la visita con il tuo medico che darà una prima osservazione alla sintomatologia. Per confermare la sua diagnosi, potrebbe poi prescriverti alcuni esami successivi come delle indagini endoscopiche, ecografiche o, eventualmente, anche delle risonanze magnetiche.
La fistola è un disturbo caratterizzato da una scarsissima tendenza alla guarigione spontanea e per eliminarla serve un approccio duplice. Innanzitutto, purtroppo, il primo approccio è invasivo e prevede un intervento di chirurgia, la cosiddetta fistolectomia.
Prima dell'intervento, in genere il medico ti sottopone ad un'indagine di tipo radiologico: con la somministrazione di un liquido di contrasto inserito direttamente nella fistola, ne viene analizzata la profondità, la lunghezza e il luogo preciso.
Attraverso poi l’intervento chirurgico viene drenata la lesione favorendo la fuoriuscita del pus accumulatosi nella fistola. Devi sapere che purtroppo può capitare che per ripulire del tutto una fistola serva più di un’operazione.
Dall'altro lato, accanto all'operazione il secondo approccio è farmacologico, a base di una potente terapia antibiotica profilattica.
Dopo la fistolectomia, dovresti seguire un periodo di assoluto riposo che varia in base all'estensione della ferita, alla localizzazione della fistola e alla gravità del danno che può averti procurato.
Fonte | Humanitas