La tecnologia può essere una valida alleata per seguire uno stile di vita più sostenibile. Su questo ormai dovresti avere pochi dubbi. Anche all'interno di questa rubrica abbiamo visto alcune testimonianze. Ma il protagonista di questa "puntata", chiamiamola così, di Ohga et labora sei proprio tu. Sì, hai capito bene. Ciascuno di noi infatti può fare la differenza per salvaguardare il pianeta, partendo da piccoli gesti. Prendiamo il caso dello spreco alimentare: hai idea delle conseguenze ambientali, sociali ed economiche di questo problema?
Se pensi che nel mondo sono oltre 800 milioni le persone che oggi soffrono la fame (sono dati della Fao, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), solo l'idea che del cibo ancora buono finisca nella spazzatura dovrebbe farti accapponare la pelle. I dati sullo spreco alimentare in Italia sono impressionanti: si calcola che ogni anno nel nostro paese vengano buttate nel bidone dell'immondizia circa 220 mila tonnellate di cibo, e il costo di un tale scempio supera i 15 miliardi di euro.
Le alternative sono due: voltarsi dall'altra parte e fare finta di niente, oppure armarsi di un po' di buona volontà e di uno smartphone. In questi anni sono nate numerose applicazioni che vogliono porre un freno alla piaga dello spreco alimentare, mettendo in connessione le persone e facendo incontrare la domanda e l'offerta. Se ci pensi, è proprio questa la funzione di Internet. E così si è trovata non una, ma più modalità per recuperare il cibo che altrimenti verrebbe buttato via. Grazie a questi sistemi è possibile non solo risparmiare, ma anche aiutare persone più bisognose. Insomma, ci guadagnano tutti.
Nata in Danimarca e sbarcata in Italia lo scorso marzo, la piattaforma di Too Good To Go (che significa "troppo buono per essere sprecato") conta ormai milioni di iscritti in tutto il mondo. Il suo funzionamento è molto semplice: verso fine giornata vengono messi in vendita ad un prezzo ribassato, compreso tra i 2 e i 6 euro, i prodotti alimentari che non possono essere venduti il giorno dopo. A te basterà scegliere il locale o il supermercato che ha inserito l'annuncio, prenotare la Magic Box, pagare e passare a ritirare. Solo allora scoprirai il contenuto della "scatola magica", che è a discrezione del rivenditore.
L'app MyFoody, nata nel 2014, è frutto di un'intuizione di un gruppo di ragazzi di Milano. Come funziona? Anche in questo caso è un gioco da ragazzi: basta cercare il supermercato più vicino a te e valutare le offerte anti-spreco che ti interessano. Prodotti alimentari in scadenza, con difetti estetici di confezionamento o acquistati in eccesso, e quindi a forte rischio spreco, possono trovare così una nuova vita ed essere acquistati dai consumatori a prezzi fortemente scontati, minimo al 50%.
Sicuro di conoscere le regole per una corretta conservazione degli alimenti? Per rispondere ai tuoi dubbi c'è l'app UBO (ossia Una Buona Occasione), creata dal Settore Tutela dei cittadini e dei consumatori della Regione Piemonte e dalla Struttura Commercio della Regione Valle d’Aosta, con il supporto del Ministero dello sviluppo economico e di vari partner tra cui l’Università degli Studi di Torino e Slow Food. Su UBO puoi trovare consigli sulla conservazione di ben 500 alimenti, nonché informazioni sulla loro impronta idrica, sui valori nutrizionali e molte ricette per riutilizzare gli avanzi. C'è anche a disposizione una sezione “Chiedi all’esperto”: ti risponderà un ricercatore in microbiologia dell'Istituto Zooprofilattico di Torino.
Anche la community di Avanzi Popolo 2.0 ormai può contare su una rete piuttosto solida. Il progetto è nato a Bari nel 2014 e si propone di redistribuire le eccedenze alimentari dei commercianti di quartiere alle persone più bisognose. Quel 2.0 fa riferimento a un'ulteriore evoluzione che comprende in sé anche il concetto di food swapping, ossia di scambio di cibo. Se per esempio ti accorgi che un alimento sta per scadere o non sarai in grado di consumarlo, puoi scattargli una foto e condividerla sul portale online. Dopo di che non resterà che attendere la risposta di qualcuno interessato ad averlo. Privato o commerciante che sia, il comandamento è sempre lo stesso: non sprecare.
Sviluppata dai ricercatori della Fondazione Bruno Kessler di Trento in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare, l'app Bring the food ha l’obiettivo di recuperare le eccedenze alimentari della piccola e grande distribuzione, delle mense e del settore della ristorazione per metterle a disposizione di Onlus ed enti caritatevoli che a loro volta si occupano di donarlo ai bisognosi. Non occorre necessariamente gestire un supermercato o un ristorante per prendere parte alla community; chiunque può registrarsi come "donatore". Per esempio, non sai che fartene di tutti gli avanzi del cenone di Natale o di Capodanno? Anziché buttare il cibo nella spazzatura, puoi renderti protagonista di un bellissimo gesto che scalderà il cuore di chi è meno fortunato.