La lotta contro lo spreco alimentare? È a portata di smartphone

Dai consigli per conservare correttamente gli alimenti alla possibilità di diventare donatore di cibo che altrimenti andrebbe buttato, passando per le offerte di prodotti prossimi alla scadenza: sono numerose le applicazioni disponibili in Italia che ti consentono di evitare il più possibile gli sprechi alimentari (e di risparmiare anche un bel po’ di denaro). Ecco 5 esempi.
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Rubrica a cura di Federico Turrisi
28 Dicembre 2019

La tecnologia può essere una valida alleata per seguire uno stile di vita più sostenibile. Su questo ormai dovresti avere pochi dubbi. Anche all'interno di questa rubrica abbiamo visto alcune testimonianze. Ma il protagonista di questa "puntata", chiamiamola così, di Ohga et labora sei proprio tu. Sì, hai capito bene. Ciascuno di noi infatti può fare la differenza per salvaguardare il pianeta, partendo da piccoli gesti. Prendiamo il caso dello spreco alimentare: hai idea delle conseguenze ambientali, sociali ed economiche di questo problema?

Se pensi che nel mondo sono oltre 800 milioni le persone che oggi soffrono la fame (sono dati della Fao, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), solo l'idea che del cibo ancora buono finisca nella spazzatura dovrebbe farti accapponare la pelle. I dati sullo spreco alimentare in Italia sono impressionanti: si calcola che ogni anno nel nostro paese vengano buttate nel bidone dell'immondizia circa 220 mila tonnellate di cibo, e il costo di un tale scempio supera i 15 miliardi di euro.

Le alternative sono due: voltarsi dall'altra parte e fare finta di niente, oppure armarsi di un po' di buona volontà e di uno smartphone. In questi anni sono nate numerose applicazioni che vogliono porre un freno alla piaga dello spreco alimentare, mettendo in connessione le persone e facendo incontrare la domanda e l'offerta. Se ci pensi, è proprio questa la funzione di Internet. E così si è trovata non una, ma più modalità per recuperare il cibo che altrimenti verrebbe buttato via. Grazie a questi sistemi è possibile non solo risparmiare, ma anche aiutare persone più bisognose. Insomma, ci guadagnano tutti.

Too Good To Go

Nata in Danimarca e sbarcata in Italia lo scorso marzo, la piattaforma di Too Good To Go (che significa "troppo buono per essere sprecato") conta ormai milioni di iscritti in tutto il mondo. Il suo funzionamento è molto semplice: verso fine giornata vengono messi in vendita ad un prezzo ribassato, compreso tra i 2 e i 6 euro, i prodotti alimentari che non possono essere venduti il giorno dopo. A te basterà scegliere il locale o il supermercato che ha inserito l'annuncio, prenotare la Magic Box, pagare e passare a ritirare. Solo allora scoprirai il contenuto della "scatola magica", che è a discrezione del rivenditore.

MyFoody

L'app MyFoody, nata nel 2014, è frutto di un'intuizione di un gruppo di ragazzi di Milano. Come funziona? Anche in questo caso è un gioco da ragazzi: basta cercare il supermercato più vicino a te e valutare le offerte anti-spreco che ti interessano. Prodotti alimentari in scadenza, con difetti estetici di confezionamento o acquistati in eccesso, e quindi a forte rischio spreco, possono trovare così una nuova vita ed essere  acquistati dai consumatori a prezzi fortemente scontati, minimo al 50%.

UBO (Una Buona Occasione)

Sicuro di conoscere le regole per una corretta conservazione degli alimenti? Per rispondere ai tuoi dubbi c'è l'app UBO (ossia Una Buona Occasione), creata dal Settore Tutela dei cittadini e dei consumatori della Regione Piemonte e dalla Struttura Commercio della Regione Valle d’Aosta, con il supporto del Ministero dello sviluppo economico e di vari partner tra cui l’Università degli Studi di Torino e Slow Food. Su UBO puoi trovare consigli sulla conservazione di ben 500 alimenti, nonché informazioni sulla loro impronta idrica, sui valori nutrizionali e molte ricette per riutilizzare gli avanzi. C'è anche a disposizione una sezione “Chiedi all’esperto”: ti risponderà un ricercatore in microbiologia dell'Istituto Zooprofilattico di Torino.

Avanzi Popolo 2.0

Anche la community di Avanzi Popolo 2.0 ormai può contare su una rete piuttosto solida. Il progetto è nato a Bari nel 2014 e si propone di redistribuire le eccedenze alimentari dei commercianti di quartiere alle persone più bisognose. Quel 2.0 fa riferimento a un'ulteriore evoluzione che comprende in sé anche il concetto di food swapping, ossia di scambio di cibo. Se per esempio ti accorgi che un alimento sta per scadere o non sarai in grado di consumarlo, puoi scattargli una foto e condividerla sul portale online. Dopo di che non resterà che attendere la risposta di qualcuno interessato ad averlo. Privato o commerciante che sia, il comandamento è sempre lo stesso: non sprecare.

Bring the food

Sviluppata dai ricercatori della Fondazione Bruno Kessler di Trento in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare, l'app Bring the food ha l’obiettivo di recuperare le eccedenze alimentari della piccola e grande distribuzione, delle mense e del settore della ristorazione per metterle a disposizione di Onlus ed enti caritatevoli che a loro volta si occupano di donarlo ai bisognosi. Non occorre necessariamente gestire un supermercato o un ristorante per prendere parte alla community; chiunque può registrarsi come "donatore". Per esempio, non sai che fartene di tutti gli avanzi del cenone di Natale o di Capodanno? Anziché buttare il cibo nella spazzatura, puoi renderti protagonista di un bellissimo gesto che scalderà il cuore di chi è meno fortunato.

Questo articolo fa parte della rubrica
Laureato in lettere e giornalista professionista, sono nato e cresciuto a Milano. Fin da bambino ad accompagnarmi c’è (quasi) sempre stato un altro…