La ricetta elettronica è qui, quella di carta invece sparisce. Ora è ufficiale: è arrivata nella giornata di martedì 19 dicembre 2023 l’approvazione del disegno di legge sulla ricetta medica digitale da parte del Consiglio dei Ministri.
Con la luce verde al decreto Semplificazioni, la parte del sistema sanitario nazionale dedicato alle prescrizioni mediche è pronto alla rivoluzione.
Una svolta, come ti avevamo già raccontato, che permetterà di vivere con un po’ più facilità – e serenità – la gestione di malattie e disturbi, sia acuti che cronici, tanto da parte dei medici quanto, ovviamente, da parte dei cittadini.
La smaterializzazione e la digitalizzazione delle ricette sono destinate a tutte le forme di prescrizione: sia quelle prescrizioni farmaceutiche, siano essi terapie croniche e quindi coperte dal SSN o a pagamento, sia per i trattamenti terapeutici, i servizi riabilitativi e i presidi per pazienti con patologie invalidanti.
Come funzionerà il nuovo sistema?
Nel testo del provvedimento viene specificato anche che per tutti i pazienti cronici, la ricetta elettronica conterrà la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell’arco temporale massimo di dodici mesi.
La ripetibilità della ricetta digitale – che arriverà via mail o direttamente sullo smartphone – permetterà quindi ai pazienti di non doversi presentare in ambulatorio dal proprio medico di frequente per ottenere nuove prescrizioni ma sarà invece possibile ottenere le confezioni di farmaci necessarie per un intero anno in una sola visita in farmacia.
Il medico, allo stesso tempo, potrà sfruttare la digitalizzazione del sistema prescrittivo anche per sospendere, in ogni momento, la ripetibilità della prescrizione oppure per modificare la terapia.
Le novità contenute nel decreto valorizzano ulteriormente anche la figura del farmacista, che avrà il compito di informare l’assistito sulle corrette modalità di assunzione di un medicinale prescritto e di monitorare la corretta aderenza alle terapie segnalando eventuali criticità al medico di competenza.
Il via libera alla ricetta medica digitale elimina anche l’obbligo di indicare il nome del paziente sul documento, sul quale invece sarà sufficiente utilizzare il codice fiscale.
Fonte | Governo