La scienza ha costruito il primo modello di cervelletto in miniatura: un nuovo alleato contro autismo e tumori cerebrali

Un team di ricercatori americani, per la prima volta al mondo, ha messo a punto un organoide che riproduce in maniera fedelissima il cervelletto umano, ovvero quell’area del cervello dov’è contenuta la maggior parte dei neuroni, specialmente quelli deputati al linguaggio e al movimento. La scoperta aiuterà a studiare meglio patologie cerebrali e neurodegenerative e, si spera, anche le loro possibili cure.
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Kevin Ben Alì Zinati 8 Gennaio 2024
* ultima modifica il 08/01/2024

La scorciatoia per ingannare il tempo e provare a sbirciare nel futuro del trattamento di patologie neurologiche, disturbi dello spettro dall'autistico e anche alcune forme di tumore sono gli organoidi.

Ne avrai sentito parlare: si tratta di strutture tridimensionali artificiali composte da più cellule e capaci di riprodurre l’architettura di organi e tessuti umani.

Oggi, uno in particolare sta attirando l’attenzione del mondo scientifico. Si tratta del primo organoide al mondo che riproduce in maniera praticamente perfetta il cervelletto, ovvero l’organo del sistema nervoso dove è contenuta la maggior parte dei neuroni deputati a funzioni determinanti come il movimento e l’attività cognitiva.

Messo a punto dal gruppo di ricerca della Keck School of Medicine dell'University of Southern California e descritto sulle pagine della rivista Cell Stem Cell, quest’organoide potrebbe aiutarci a comprendere alcuni meccanismi cerebrali dietro allo sviluppo di malattie neurodegenerative gravi ed estremamente invalidanti.

Nel cervelletto, infatti, è racchiuso quasi l’80% di tutti i nostri neuroni, specialmente quelli che controllano il movimento e intervengono nello sviluppo di attività cognitive come il linguaggio, l’elaborazione spaziale, la memoria di lavoro, le funzioni esecutive e l'elaborazione emotiva.

Partendo da un gruppo di cellule staminali indotte, i ricercatori le hanno coltivate in laboratorio finché, in modo autonomo, non si sono organizzate in una struttura tridimensionale ricca di tutti i tipi di cellule presenti in un organo “vero”, quindi con le stesse caratteristiche molecolari e elettrofisiologiche “umane”.

In particolare, gli scienziati hanno notato fin da subito la presenza delle cosiddette cellule di Purkinje, la tipologia di neuroni strettamente necessaria per il controllo del movimento.

Le prospettive dello studio, come puoi intuire, sono importanti. Possedere delle strutture artificiali ma perfettamente uguali, in forma e funzionamento, a quelle del cervelletto umano aiuterà sensibilmente a comprendere meglio disturbi neurologici legati alla degenerazione di queste stesse cellule nervose, da quelli dello spettro autistico fino, per esempio, all’atassia cerebellare, una patologia che compromette il movimento muscolare.

Non solo: i ricercatori sono riusciti a dare forma anche a cellule progenitrici specifiche dell’uomo associate al medulloblastoma, il tumore cerebrale metastatico più diffuso nei bambini.

Capisci quindi che gli organoidi rappresentano un modello potenzialmente utile per studiare e trovare trattamenti anche per questo cancro pediatrico.

Fonte | "Human cerebellar organoids with functional Purkinje cells" pubblicata il 4 gennaio 2024 sulla rivista Cell Stem Cell

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