I film d’animazione che insegnano ad amare la natura e l’ambiente sono numerosi e alcuni sono indirizzati ai più piccoli, per aiutarli a comprendere quanto siano preziose le meraviglie che ci circondano. Tra le chicche realizzate con animazione tradizionale spicca Mià e il Migù, una fiaba italo-francese del 2008 diretta Jacques-Rémy Girer, caratterizzata da personaggi genuini e da un’animazione accurata fatta di colori intensi, e di sfondi realistici quasi fossero delle pitture impressionistiche in movimento.
Protagonista è Mià, un bimba che vive in Sud America lontano dal padre Pedro, costretto a partire per lavorare in cantiere. La storia coinvolge i bambini che possono facilmente identificarsi con la protagonista, forte, coraggiosa, determinata e sensibile nei confronti del prossimo, un modello ideale.
Una notte, la bimba si sveglia con un brutto presentimento e decide di partire alla ricerca del padre portando con sé solo tre talismani che rappresentano la terra, l'aria e l'acqua.
Intanto un costruttore privo di scrupoli sfrutta uno dei posti più belli del mondo per realizzare più di duemila alloggi e creare un resort esclusivo in mezzo alla giungla. Cerca soci per avere a disposizione risorse economiche sufficienti, ma anche loro non si faranno coinvolgere da un uomo che mira solo a fare soldi a scapito di tutto.
“I Migù mi hanno spiegato che questo albero è come se fosse il centro del mondo, se gli succede qualcosa, succede qualcosa di male anche alla Terra”
Mià affronta un lungo viaggio da sola tra le montagne e la giungla, ma troverà degli amici: una strega buona, Aldrin il figlo del costruttore , e dei simpatici guardiani della foresta, i Migù, che gli racconteranno di un albero "al contrario" da cui dipende la vita di tutta la Terra.
La vita sulla Terra è in pericolo, e Mià è l’unica che può salvare l’albero e il mondo.
Credits photos: disegno in copertina di Viola Colombi