
Da qualche giorno a questa parte, ti svegli con il buio. E non è particolarmente entusiasmante dover uscire dalle coperte e prepararsi per andare al lavoro, quando secondo il cielo è ancora notte fonda. La buona notizia è che, come ogni anno, questa situazione sta per cambiare. Questa notte, cioè tra il 26 e il 27 ottobre 2019, tornerà l'ora solare, dopo un'estate regolata sull'ora legale. Significa, nel concreto, che alle 3:00 di notte, l'orologio del tuo smartphone, quello della tua televisione e quello del tuo computer torneranno automaticamente indietro di un'ora, cioè alle 2:00. Per quanto riguarda invece l'orologio da polso che tieni in un cofanetto sul comodino, dovrai gestirti tu lo spostamento delle lancette.
Nulla di infattibile, è una tradizione che prosegue ormai dal 1965. Solo che questa potrebbe essere l'ultima volta. La Commissione europea sta infatti studiando la possibilità di non cambiare più l'ora. L'idea è quella di lasciare a ogni singolo stato la libertà di scegliere quale convezione adottare, se quella solare o quella legale. L'Italia deve ancora decidere come muoversi: ha tempo fino ad aprile 2020. Se ancora non ti sei fatto un'opinione o se, come ogni anno, questa variazione nell'orario ti coglie impreparato, proviamo a capire insieme tutto quello che c'è da sapere sul cambio dell'ora.
Innanzitutto, nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre si passerà dall'ora legale, quella in vigore durante i mesi estivi, all'ora solare, tipica dell'inverno. Per la precisione, il cambio avverrà alle 3:00 e gli orologi torneranno indietro alle 2:00. Dove accadrà? In tutta l'Unione europea, ma anche in Svizzera, in Gran Bretagna e nei Paesi dell'est Europa. Chi invece ha già abbandonato questo meccanismo sono l'Islanda e la Russia, che mantengono l'ora solare tutto l'anno.
Come il nome suggerisce, quello che sta per arrivare è l'orario che è stato costruito attorno al naturale ritmo circadiano. Viene infatti chiamata anche "ora civile convenzionale" ed è ritenuto quello di base, che viene preso come punto di riferimento per stabilire i diversi fusi orari. In Italia, l'introduzione dell'ora legale è invece arrivata, come ti dicevo a inizio articolo, nel 1965, anche se se ne parlava già dal 1916. La direttiva comunitaria 2000/84/CE del gennaio 2001 l'ha poi resa obbligatoria in tutta Europa, in modo da armonizzare gli orologi nei diversi Paesi e rendere più semplici le relazioni tra questi. E così, il 29 marzo 2020, riporterai di nuovo avanti le lancette e ti riassetterai su un altro orario.
Il primo vantaggio che ti offre l'ora solare è proprio quella a cui stai pensando: potrai dormire un'ora in più. Almeno, la notte in cui avviene il cambio vero e proprio. E quanto suonerà la sveglia al mattino, il sole sarà già sorto. O comunque, mancherà poco all'alba, a differenza di quanto accade ora.
Ma la ragione per cui è stato deciso di modificare gli orologi ben due volte l'anno non hanno nulla a che fare con la tua migliore o peggiore predisposizione ad affrontare il nuovo giorno che inizia. Il cambio dell'ora significa prima di tutto ottimizzazione dei raggi del sole e risparmio energetico. La società Terna, che gestisce le reti per la trasmissione della corrente elettrica lungo tutta la Penisola, ha confermato che questo doppio passaggio permette un risparmio di circa 567 milioni di kilowattora. È quasi come se tutta Catania spegnesse la luce per un anno intero.
E i benefici sono prima di tutto l'ambiente e poi per il portafoglio, tuo e delle imprese, grazie a bollette più leggere.
C'è una cosa di cui ti accorgerai a partire dal giorno immediatamente successivo al nuovo orario: la stanchezza e la sonnolenza. Il cambio dell'ora ha delle ripercussioni sulla tua salute che in alcuni casi possono essere minime e gestite facilmente, in altri invece possono portare a conseguenze serie.
Il problema principale è infatti che le giornate si accorciano e le ora di luce diminuiscono. Una situazione che, per la verità, dipende dal percorso che la Terra compie attorno al Sole e non unicamente da quale tipo di orario si sceglie di adottare. In ogni caso, questo comporta un'alterazione del ritmo circadiano e soprattutto più ora di buio rispetto a quelle di luce. Il tuo ipotalamo, così, penserà che sia sempre notte e stimolerà il tuo corpo a dormire. Una condizione che, unita al jet lag provocato dallo spostamento delle lancette, ti farà provare una costante sonnolenza, almeno per i primi giorni.
La tua giornata risulterà per forza di cose alterata, perciò noterai di aver fame prima rispetto all'orario corretto, oppure di aver perso l'appetito. Allo stesso tempo, faticherai ad andare a letto alla tua solita ora e al mattino ti ritroverai stanco per non aver dormito a sufficienza. Non stupirti dunque se anche la tua concentrazione nell'arco della giornata, e soprattutto sul lavoro, risulterà compromessa, quando non del tutto carente. Naturalmente, questo mix di disagi non potrà che risultare in stress e affaticamento.
Ma se non hai gravi problemi di salute in corso, non dovresti preoccuparti. Di solito questa è una semplice fase di assestamento che dura al massimo una settimana. Il tempo, insomma, di riprendere il tuo ritmo abituale e adattarti al nuovo orario. Durante tutto il periodo invernale potresti però cadere preda di un abbassamento generale del tono dell'umore, quando non di leggeri attacchi depressivi, provocati proprio dall'aumento delle ore di buio.
C'è però una situazione in cui dovrai prestare più attenzione e tutelare in modo più accorto la tua salute: se sei a rischio infarto. Secondo uno studio pubblicato nel 2018 sull’European Review for Medical and Pharmacological Sciences, coordinato da Roberto Manfredini, cronobiologo presso l’Università di Ferrara, il cambio dell'ora farebbe aumentare del 5-20% le probabilità di attacco cardiaco. Anche se, naturalmente, ci si riferisce solamente alle persone che presentano già più di un fattore di rischio.
Per non farti cogliere impreparato dagli effetti collaterali del cambio dell'ora, dovresti innanzitutto mantenere un'alimentazione sana ed equilibrata: le carenze vitaminiche possono infatti favorire la perdita di energie e la sonnolenza che si manifesteranno a partire dal lunedì. Se però la dieta non dovesse essere sufficiente, potrai sempre ricorrere a integratori di sali minerali. Sono consigliati soprattutto quelli di magnesio, che portano nuova forza a ossa e muscoli, per contrastare la stanchezza insolita.
Inoltre, dovrai cercare di abbinare dell'attività fisica, che ti aiuterà a ridurre l'azione esercitata sui tuoi ormoni dalla modifica del ritmo delle tue giornate e a mantenere il buon umore.
Cerca poi di mantenere gli orari che hai sempre avuto, sia per quanto riguarda i pasti che il riposo notturno. Anche se all'inizio ti sarà difficile, questo ti consentirà di non far avvertire troppo al tuo corpo quale cambiamento sia appena avvenuto.
Ma per stanchezza, sonnolenza e difficoltà di concentrazione potrebbe essere l'ultima volta. Come ti dicevo infatti la Commissione europea sta prendendo in esame la possibilità di abolire il cambio di ora, perché, a quanto pare, risultava favorevole solo per i Paesi del sud Europa. Nelle zone nordiche, infatti, le giornate estive durano già diverse ore, in certi casi il sole non tramonta proprio mai. Non era quindi un gran vantaggio ottenere 60 minuti di illuminazione naturale in più. Sono proprio loro che, nel 2018, hanno promosso un sondaggio con il quale chiedevano direttamente ai cittadini dell'Unione cosa volessero fare. Dei 4,6 milioni di persone intervistate, l'84% ha dichiarato di non gradire questo passaggio.
Il risultato è stato poi confermato da un'altra indagine del Codacons, nel corso della quale 80 italiani su 100 si sono dimostrati favorevoli all'abolizione dell'ora legale. A queste evidenze è seguita una discussione all'interno delle istituzioni europee, senza però giungere a una decisione che mettesse d'accordo tutti. Così si è optato per una riforma a blocchi: ogni Stato sceglierà l'orario che preferisce, ed è probabile che l'Europa finirà per essere divisa in due, con l'ora legale a Sud e quella solare a Nord.
Questa soluzione diventerà effettiva a partire dal 2021, ma già il prossimo anno, entro aprile 2020, l'Italia dovrà scegliere come vorrà muoversi. E a partire da quella data, l'ultimo cambio potrebbe avvenire già nell'ottobre 2021.