
Il singhiozzo dopo aver mangiato è un disturbo molto comune. Eppure, può essere davvero imbarazzante: spesso, infatti, capita nei momenti meno opportuni e se nei bambini strappa sempre un sorriso, negli adulti è semplicemente fastidioso. È caratterizzato dall'emissione, con la bocca, di piccoli suoni strani e incontrollati, ma ha origine molto più in giù: parte, infatti, dal diaframma. Vediamo insieme che cos’è e perché si manifesta.
Il singhiozzo non è un verso che fai con la bocca, anche se l’effetto finale è un po’ quello. È causato dal diaframma, un muscolo a forma di cupola che si trova tra i polmoni e lo stomaco. Normalmente, il diaframma si abbassa quando inspiri per far entrare aria nei polmoni, quindi si rilassa quando espiri in modo che l'aria possa rifluire dai polmoni al naso e alla bocca. Quando qualcosa però irrita improvvisamente questo muscolo, si crea uno spasmo che ti costringe a risucchiare aria in gola. Quest’aria fa vibrare le corde vocale e sei costretto a emettere il famigerato suono “hic hic hic”.
Nei neonati, il singhiozzo si manifesta con una certa frequenza e non ha nulla a che vedere con la respirazione. I pediatri sono convinti che sia collegato all’alimentazione (per l'esattezza con la suzione) o a un raffreddamento.
È considerato innocuo se non si dimostra troppo persistente da interferire con l'allattamento e la regolarità del sonno. I bambini con malattia da reflusso gastroesofageo tendono a singhiozzare più frequentemente.
In linea di massima, questo piccolo fastidio tende a regolarizzarsi (e quasi a scomparire) dopo l’anno. Come aiutare il neonato con il singhiozzo? Parlane con il pediatra e valuta, se prende la formula, un cambio di latte. Inoltre, se lo spasmo non si risolve da solo entro qualche minuto puoi offrirgli dell’acqua o attaccarlo al seno. Lo aiuterà a rilassarsi. Un altro modo per calmare il singhiozzo è posizionarlo sulla tua spalla (quindi in una posizione semi-verticale) e cercare di fargli fare un ruttino.
Sicuramente adesso ti stai chiedendo quali siano le cause che possono irritare il diaframma. Devi sapere che alcune sono fisiche, altre sono emotive, perché l'irritazione effettiva si verifica nel nervo che collega il cervello al diaframma. Potrebbe quindi manifestarsi a seguito di:
E poi, nei casi più gravi, potrebbe essere il sintomo di una malattia:
Ci sono alcuni cibi che, più di altri, possono favorire l'insorgenza del singhiozzo. Ci sono alimenti, quindi, oppure modalità di assunzione di essi che è bene cercare di limitare se si è spesso soggetti a questo disturbo.
È consigliabile evitare, per esempio, i cibi ricchi di grassi o gli alimenti con un alto contenuto di fibre come cereali integrali, legumi, frutta e verdura. Stesso discorso per quegli alimenti che favoriscono il reflusso gastroesofageo e quindi il rischio di singhiozzo come il cioccolato, formaggi e cibi fritti.
Spesso anche tutti quegli alimenti che alterano la temperatura interna dell'esofago possono indurre il singhiozzo, come i cibi molto caldi, piccanti o molto freddi.
I rimedi per far sparire il singhiozzo sono numerosi. Si crede, per esempio, che trattenere il respiro o respirare in un sacchetto di carta possa essere d’aiuto: entrambe le tecniche fanno sì che l' anidride carbonica si accumuli nei polmoni, il che potrebbe rilassare il diaframma. Ovviamente, non deve essere un trattamento prolungato, bastano pochissimi secondi perché i rischi sono elevati.
Tra i metodi noti ci sono anche:
Qual è il migliore? In realtà devi cercare di rilassarti o distrarti e dunque prova quello con cui ti senti più a tuo agio. Ovviamente, tutti questi suggerimenti non sono adatti ai neonati e agli anziani con problemi di deglutizione.
Il singhiozzo raramente preoccupa, perché tende a scomparire da solo molto velocemente. Devi preoccuparti se diventa frequente, cronico e persistente (dura più di 3 ore), se influenza il tuo sonno, se interferisce con l’alimentazione, se causa vomito, reflusso o se compare con altri sintomi, come il dolore addominale, la mancanza di respiro o la febbre.
Fonte| Humanitas
(Articolo scritto da Valentina Rorato il 15 maggio 2020
Modificato da Giulia Dallagiovanna il 19 maggio 2020
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati l'8 novembre 2023)