Come ben saprai, il tuo corpo è costituito da un insieme di elementi che lavorano assieme e questa coordinazione perfetta è resa possibile da nervi, vene e arterie che collegano le diverse parti. Per questo problema, quando insorge un problema in uno snodo di questo sistema, ne risente l'intero complesso. Parliamo, ad esempio, del vasospasmo, detto anche angiospasmo, ovvero una contrazione improvvisa e prolungata della parete di una o più arterie. La prima conseguenza è che il flusso sanguigno ne risulterà improvvisamente ridotto. Proviamo a capire meglio cosa accade.
Quando si soffre di vasocostrizione, ovvero quando la muscolatura liscia che sostiene la parete dei vasi arteriosi tende a contrarsi, le arterie potrebbero iniziare a subire restringimenti in alcuni punti: questo problema in gergo tecnico viene appunto chiamato vasospasmo. Si può verificare in diverse aree del tuo corpo, ma in particolare in due: nel cervello, dove prende il nome di vasospasmo cerebrale, oppure nell'arteria coronarica, vasospasmo coronarico.
Come ti abbiamo anticipato poche righe fa, la tipologia di vasospasmo cambia in base all'arteria o alla zona che viene colpita. Per i sintomi il discorso è simile. Ecco però una lista generica di alcuni segnali che potrebbero far sospettare al tuo medico che c’è la presenza del vasospasmo:
Rispetto al vasospasmo, non è stata individuata una causa specifica, ma in generale esistono alcune patologie che possono costituire fattori di rischio per questa problematica, come ad esempio:
Per avere una diagnosi accurata di vasospasmo il primo passo è l’anamnesi e un esame dello stato fisico del paziente. Poi, il medico effettuerà alcuni esami tra cui l'angiografia a risonanza magnetica e la tomografia computerizzata, per verificare lo stato in cui versano le zone colpite o un eco doppler trans-cranico che servirà a misurare il sangue che scorre attraverso le arterie alla base del cervello.
La cura che il medico sceglierà dipende molto dalla gravità del problema, quindi varia molto da paziente a paziente. In generale però si prevede per i casi più gravi, che vanno a interessare l'arteria coronarica, un intervento che riduca il rischio d’infarto. Nei casi più lievi si punta invece a ridurre la costrizione, a volte anche agendo semplicemente sullo stile di vita. Di norma vengono somministrati farmaci che contengono nitroglicerina, nitrati a lunga durata d'azione, bloccanti del canale di calcio o beta-bloccanti. Se il vasospasmo si è verificato all’interno del cranio, ed è stato causato dal sanguinamento, allora si può anche optare per la chirurgia che andrà a riparare i vasi sanguigni che sono stati danneggiati.
Fonte| Centro per la lotta contro l'infarto