Porta in tavola la lavanda grazie all’Ordine gastronomico Riviera dei Fiori

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Per il tuo prossimo viaggio gastronomico, ho una destinazione da consigliarti: la Liguria. Oltre ai piatti che già conosci, potresti partecipare a una degustazione guidata di ricette a base di lavanda. Biscotti, Pan genovese e taralli. Hai mai assaggiato il fiore tipico della riviera di Ponente?
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Rubrica a cura di Giulia Dallagiovanna
7 Febbraio 2019

L'idea di utilizzare i fiori in cucina non è esattamente nuova. Probabilmente, anche tua nonna o una tua parente più anziana conosce piatti a base di erbe che trovava abitualmente in campagna. Queste ricette, il più delle volte, sono strettamente legate al territorio e dipendono proprio da quello che la natura ha da offrire. È con questa idea che è nato addirittura un Ordine gastronomico, quello della Lavanda della Riviera dei Fiori.

La riviera dei fiori, lo avrai già capito, è la Liguria. Una zona dove la lavanda è un prodotto tipico non da qualche anno, ma a già dai tempi degli Antichi Romani. Pensa che nell'Ottocento c'erano addirittura 500 aziende che confezionavano prodotti a base di questo fiore. Poi sono arrivati i prodotti chimici e le essenze sintetiche, oltre ad alcuni problemi di coltivazione legati alla presenza di funghi patogeni, e questa pianta è stata poco a poco dimenticata.

Si è ripresa il suo spazio a partire dall'Aprile del 2014, quando prende il via il progetto "Lavanda Riviera dei Fiori". In 32 comuni delle province di Imperia, Savona e Cuneo i fiorellini viola tornano protagonisti dei campi. E delle ricette. Con l'Ordine gastronomico della Lavanda Rivera dei Fiori, nato accanto alla produzione di essenze, per far conoscere il territorio attraverso i suoi sapori.

"L'amore per la lavanda nasce da una tradizione secolare del nostro territorio che abbiamo nel sangue da generazioni – racconta Cesare Bollani, presidente ENDAS Direzione provinciale di Imperia e ideatore del progetto – Il cibo è territorio: immaginate un prodotto ed esaminate con quante piccole variazioni ogni valle o zolla di terra lo presenta. Questa è la nostra forza, che nessuno può portare via o riprodurre. Le industrie si trasferiscono, ma l’agricoltura rimane legata al territorio e ci dona delle sensazioni veramente uniche. Il turismo passa dalla conoscenza delle tradizioni e dei piatti".

Hai mai mangiato i chifferi alla lavanda? Oppure i rundi (tipici frollini liguri)? Ma anche il Pan genovese o le crostate. L'Ordine gastronomico della Lavanda Riviera dei Fiori ha dimostrato che questa pianta si sposa benissimo con gli impasti dolci. E non solo. Dalla collaborazione con un tarallificio artigianale delle Murge sono nati i taralli alla lavanda, mentre è in atto un gemellaggio con il Salento per i prodotti di pasta dura.

Ecco, per il tuo prossimo viaggio gastronomico, potresti pensare di sostituire l'assaggio di formaggi e salumi, con quello dei piatti a base di lavanda. L'Ordine organizza eventi e degustazioni guidate, ma puoi trovare anche i punti FoodRivieradeiFiori, con tutti i prodotti del territorio. O, in altre parole, a chilometro zero e biologici.

Lavanda Riviera dei Fiori è una vera e propria rete, che vuole trasmettere la conoscenza e le tradizioni del Ponente ligure, passando anche per il coinvolgimento di ragazzi e anziani. Integrazione e socialità, contro isolamento. E con un'attenzione particolare all'ambiente. Esiste un vero e proprio percorso di educazione ambientale, dedicato alla lavanda e alle api, insetti indispensabili per la sopravvivenza del fiore.

Lavanda della Riviera dei Fiori non è solo un marchio – conclude Bollani – ma una rete tra operatori di diversi settori, cioè agricolo, commerciale, turistico e culturale. È un'opportunità per far crescere un territorio che con le sue bellezze e le sue potenzialità ha ancora tanto da realizzare".

Questo articolo fa parte della rubrica
Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…