Quali sono i farmaci salvavita e perché sono davvero indispensabili

Diverse malattie croniche come la Sla o l’epilessia, ma anche un’allergia alimentare o una grave forma di asma bronchiale possono richiedere un farmaco salvavita. Si tratta di farmaci indispensabili, il cui costo spesso è elevato, ma che in alcune Regioni vengono offerti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale.
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Gaia Cortese 13 Febbraio 2019
* ultima modifica il 10/09/2020

I farmaci sono classificati in tre categorie: i farmaci di categoria C sono i cosiddetti farmaci da banco che a loro volta si suddividono in farmaci acquistabili con o senza prescrizione del medico; quelli di categoria H sono i farmaci utilizzati negli ambulatori o negli ospedali; i farmaci di categoria A sono i farmaci salvavita.

I farmaci salvavita sono farmaci ritenuti essenziali per assicurare le dovute cure mediche al paziente. Vengono assunti per tutta la vita da persone affette da patologie gravi, a volte non curabili, come la Sla o l’epatite C. Non solo questi pazienti hanno la gravità di una malattia cronica da sostenere e con cui dover convivere ogni giorno, ma devono anche farsi carico di spese molto alte per l’acquisto di questi farmaci, che non sono proprio alla portata di tutti. Generalmente sono gratuiti, ma in alcune Regioni viene applicato un ticket (pagato dal paziente) per ogni confezione venduta o ricetta prescritta dal medico curante.

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha recentemente pubblicato le tabelle dei farmaci salvavita (o in fascia A) aggiornate a tutte le confezioni di farmaci in commercio al 16 ottobre 2017. Queste tabelle elencano i prodotti sia per nome commerciale sia per principio attivo, questo per andare incontro anche alle esigenze di medici e farmacisti nella corretta prescrizione del farmaco.

Secondo l’articolo 15, comma 11-bis, del d.lgs 95/2012, modificato dalla Legge 135/201, infatti, “il medico che curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili più medicinali equivalenti, indica nella ricetta del Servizio sanitario nazionale la denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco oppure la denominazione di uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo accompagnato dalla denominazione di quest’ultimo”.

Cos'è il principio attivo?

Il principio attivo di un farmaco è la sua componente essenziale, ciò che gli conferisce le sue proprietà medicinali. Per fare un esempio se hai mal di testa e in farmacia chiedi un rimedio per fartelo passare, il farmacista potrà suggerirti una confezione di Moment®, Nurofen®, Antalgil® o Buscofen®, tutti accomunati dallo stesso principio attivo, l'ibuprofene, un antinfiammatorio dalle proprietà analgesiche, antinfiammatorie e antipiretiche. L'ibuprofene naturalmente è acquistabile anche come farmaco generico, in compresse da 400 o 600 mg.

Quali sono i farmaci salvavita?

Ma torniamo ai nostri farmaci salvavita. Questi farmaci di categoria A vengono impiegati non solo per malattie e disturbi che accompagnano il paziente per tutta la durata della vita; in molti casi vengono impiegati nella gestione delle emergenze e possono essere utilizzati per le seguenti urgenze: un arresto cardiaco, un'intossicazione, disturbi metabolici, problemi cardiocircolatori, shock anafilattico, problemi neurologici, problemi respiratori, dolore e sedazione.

Un farmaco salvavita per esempio è l’adrenalina auto-iniettabile. L’European Medicine Agency ha raccomandato che a tutti i pazienti a rischio di un'allergia alimentare siano prescritti due dispositivi, erogati gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale, da tenere sempre con sé. Il farmaco agisce in 8 minuti e nelle situazioni più gravi si devono somministrare entrambe le dosi. Attualmente è l’unico rimedio che può salvare la vita in caso di choc anafilattico.

Fonte| Agenzia del farmaco

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.