Se hai i trigliceridi alti il rischio di una recidiva dell’ictus è più alto

Uno studio della Tokyo Women’s Medical University in Giappone suggerisce che chi ha già avuto un ictus aterotrombotico e presenta nel sangue livelli elevati di trigliceridi avrebbe un rischio maggiore di incorrere in un altro ictus o in problemi cardiovascolari.
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Kevin Ben Alì Zinati 5 Febbraio 2023
* ultima modifica il 05/02/2023

I trigliceridi alti, come ti avevamo già raccontato, rappresentano uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di alcune malattie cardiovascolari.

Ora però lo diventano anche per patologie come l’ictus. Specialmente per le persone che hanno già sofferto di un ictus aterotrombotico, causato cioè da un coagulo nato dalle placche che si accumulano nei vasi sanguigni del cervello.

Un nuovo studio della Tokyo Women's Medical University in Giappone e pubblicato sulla rivista Neurology suggerisce, infatti, che chi ha già avuto un episodio di questo tipo e vive con livelli elevati di trigliceridi può andare incontro a un rischio maggiore di una recidiva: di incappare, dunque, in un altro ictus o in altri problemi cardiovascolari un anno dopo anche se la persona stesse seguendo una terapia con le statine.

I ricercatori giapponesi hanno analizzato 870 persone con un’età media di 70 anni e colpite da un ictus o un attacco ischemico transitorio.

Di questi, 217, quindi il 25%, avevano livelli elevati di trigliceridi, che come sai sono un particolare tipo di grasso.

Rivisitandoli a un anno di distanza, gli scienziati hanno scoperto che chi aveva alti livelli di trigliceridi nel sangue era caratterizzato da un rischio maggiore del 21% di morte, ictus o malattie cardiache rispetto al “solo” 10% di rischio in più per chi invece aveva concentrazioni più basse.

Nello specifico, hanno visto che 14 persone su 114 con livelli di trigliceridi normali hanno avuto un altro ictus dopo un primo episodio aterotrombotico, quindi il 12%, contro le 33 su 217, quindi il 16%, di quelli con livelli elevati.

Una persona su 114 (lo 0,9%) con livelli di trigliceridi normali ha sviluppato la condizione cardiaca un anno dopo un ictus aterotrombotico rispetto a 5 su 60 (l’8%) di quelli con livelli elevati.

Secondo gli autori dell’indagine, alti livelli di trigliceridi contribuirebbero all‘indurimento delle arterie e all'aumento del rischio di infarto, malattie cardiache e ictus. Anche quando le persone assumono statine.

“Queste terapie rappresentano un trattamento efficace per le persone con livelli elevati di trigliceridi – hanno specificato – anche se lo studio ha messo in evidenza quanto siano importanti tutti gli altri strumenti in grado di abbassare i trigliceridi: le modifiche alla dieta, l'esercizio fisico e l'assunzione di acidi grassi omega-3”.  

Fonte | "Prognostic Role of Hypertriglyceridemia in Patients With Stroke of Atherothrombotic Origin" pubblicata il 16 marzo 2022 sulla rivista Neurology

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