Soffri di allergia al gatto? Il pelo non è la vera causa del tuo problema

Ogni volta che ti sei avvicinato ad un gatto hai iniziato a starnutire o ti sono venuti occhi rossi e a palla? Forse sei allergico. Ma attenzione non sei allergico al suo pelo, bensì alle proteine della sua saliva. Curioso vero? Ecco come scoprirlo e come comportarti in caso, o sospetto, di allergia.
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Valentina Danesi 27 Gennaio 2021
* ultima modifica il 17/02/2021

Se hai amici con gatti e ogni volta che entri in casa loro, inizi a starnutire o ti si gonfiano gli occhi, ecco forse sei allergico al pelo di quell’animale. Un problema piuttosto diffuso e che provoca principalmente rinite allergica e naso che cola. In alcuni casi però potrebbe insorgere anche un'asma bronchiale e renderti difficile la respirazione. Nulla di cui preoccuparsi troppo, semplicemente è meglio se per te scegli un altro animale domestico. Proviamo a capire meglio come funzioni questo problema e se vi sia una cura.

Cos’è 

Starnuti, tosse, gola secca. Ecco come puoi aver scoperto di essere allergico al pelo di un gatto. In realtà, dobbiamo specificare che non è la pelliccia in sé a provocare reazioni allergiche, quanto le proteine Fel D1 che vengono prodotte dalle ghiandole salivari del gatto.

Quando poi il gatto si lava e quindi si lecca il pelo, gli allergeni che ha nella saliva si trasferiscono sul pelo ed è in quel modo che entreranno in contatto con il tuo naso. Ecco perché è comune dire allergia al pelo del gatto. Va detto però che esiste la possibilità di sviluppare una tolleranza, soprattutto se si convive con questo animale fin dalla prima infanzia. Si tratta comunque di una condizione molto labile: se trascorre molto tempo dal tuo ultimo incontro con un felino, potresti tornare a starnutire non appena ne vedi uno. Tieni poi presente che le sostanze che il tuo sistema immunitario individua come nemici non sono semplicemente addosso all'animale ma si disperdono in grande quantità nell'ambiente. Anche se il micio non è presente, quindi, potresti comunque avvertire tutti i sintomi del tuo fastidio.

I sintomi 

E a proposito di sintomi dell'allergia al gatto, ecco quali potresti notare se soffri di questo problema:

  • starnuti
  • tosse
  • naso che cola
  • prurito a naso, palato o gola
  • disturbi agli occhi come prurito, gonfiore, arrossamento e lacrimazione profusa
  • abbondante stanchezza e malessere generale

A questi più comuni ne aggiungiamo altri specifici per chi soffre d’asma e quindi, come ben saprai, deve prestare maggiore attenzione alle eventuali allergie per non incorrere in difficoltà di respirazione e respiro rumoroso (che può diventare quasi un sibilo), fastidio, senso di oppressione al petto, difficoltà a dormire per i sintomi appena citati.

Se hai dubbi presta attenzione anche alla tua pelle. Spesso chi soffre di allergie ha manifestazioni anche sulla cute come orticaria, dermatite o eczema, cioè vedrai eruzioni che danno prurito e macchie rosse.

La diagnosi 

Se ti accorgi che hai alcuni dei sintomi che ti abbiamo appena elencato è bene che tu ti rivolga al tuo medico di fiducia. Se il tuo gatto è in casa o entri spesso in contatto con un gatto, al medico sarà già sufficiente osservarti per farsi venire questo dubbio. Oltre alle domande che ti rivolgerà, potrà poi richiederti di “concretizzare” il dubbio dell’allergia attraverso i risultati alcuni test e di allontanare temporaneamente l’animale: per esempio, non farlo dormire con te e lavati le mani subito dopo averlo accarezzato per evitare di trasportare allergeni dalle mani al viso.

Ecco qui alcuni esami che ti aiuteranno a capire se sei allergico o meno al gatto:

  • esame obiettivo Il medico ti osserva, valuta eventuali rossori e gonfiori e ti consiglia di rivolgerti a un allergologo per una diagnosi più accurata e per effettuare test approfonditi, sulla cute o tramite analisi del sangue per cercare di scoprire la causa dell’allergene. In questo. caso, il gatto.
  • test cutaneo (Prick test) Ti verranno messe sul braccio piccole quantità di allergeni purificati, comprese le proteine animali e, si punge il punto con l’allergene con un piccolo ago sterile. Se sei allergico dopo circa 15-20 minuti dovresti già notare una reazione sulla pelle nel punto in cui ti hanno messo l’allergene che ti causa il problema. È però importante che tu non stia assumendo antistaminici o cortisonici perché potrebbero alterare le reazioni e quindi darti un esito falso.
  • dosaggio delle IgE totali (PRIST) e specifiche (RAST) C’è un’alternativa al prick test quando per varie motivazioni, per esempio presenza di rush sulla pelle, non può essere effettuato: stiamo parlando di un esame del sangue che cerca l’eventuale presenza degli anticorpi specifici rivolti contro i singoli allergeni che comunemente causano allergia. Questo test ha anche il lato positivo che ti può dire anche quanto sei allergico a quella componente. Per esempio ti dirà quanto sei allergico al gatto e questo può essere molto utile nella vita di tutti i giorni.

La cura 

Ma se hai scoperto di essere allergico al gatto e magari ne hai uno come ti dovrai comportare? Una prima alternativa sono gli antistaminici e gli spray nasali con cortisonici. Per quanto riguarda invece l’occhio esistono specifici colliri, sempre a base di antistaminici. Questo per quanto riguarda le forme più lievi, se invece l’allergia diventa qualcosa di più e ti causa o fa aggravare i problemi d’asma che già hai servirà una terapia mirata.

In ultimo ci può essere l’immunoterapia, una sorta di vaccino ma è un trattamento che si deve fare per vari anni perché serve da palestra al sistema immunitario  per imparare a tollerare la sostanza che scatena l’allergia in modo tale che pian piano la “accetti”. Purtroppo se il gatto non è solo di amici ma ce l’hai in casa l’unica alternativa è, se l’allergia è troppo forte e non basta lavarsi le mani dopo il contatto, non entrare in contatto con l’animale.

Fonte| Humanitas 

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