Fiducia, perché “argineremo il virus grazie alla scienza, al lavoro quotidiano del nostro personale sanitario e grazie alla campagna vaccinale”. E prudenza, “perché l’Rt nazionale si avvia a superare la soglia di 1” che, come sai, corrisponde a un aumento costante e significativo del numero dei contagi e un potenziale nuovo collasso del sistema sanitario.
Fiducia e prudenza. Sono i due concetti cardine che hanno guidato il Ministro della Salute Roberto Speranza nell’annuncio, al Senato, delle nuove restrizioni in vigore dal 6 marzo fino al 6 aprile.
Il virus continua a circolare e con lui le sue varianti. Quella inglese “è presente nel 17,8% dei casi e sarà presto prevalente in Italia” anche se non sembra impattare sull’efficacia dei vaccini. Le altre due varianti, brasiliana e sudafricana, “sono più insidiose per la ridotta efficacia dei vaccini” anche se “la loro diffusione è minore”.
La curva epidemiologica, insomma, non rallenta. Secondo Speranza in Europa siamo arrivati a 1 contagiato ogni 10 e un morto ogni 530 persone mentre in America la pandemia avrebbe causato più vittime di quanti non ne abbiano provocati la Prima e la Seconda guerra mondiale e il Vietnam.
“I dati sono più veri della parole” dice il Ministro, perciò oggi “non possiamo allentare le misure di contenimento del virus” e siccome i numeri, nella loro evidenza scientifica, “dimostrano che la curva epidemiologica è strettamente legata alle misure di restrizione” ecco dunque che la spina dorsale del nuovo Dpcm è già pronta.
Continueremo dunque sulla strada già tracciata. Resteranno valide le principali misure di restrizione come il divieto di spostamento tra Regioni, già prorogato fino al 27 marzo, e soprattutto resterà attivo il sistema delle zone gialle, arancioni e rosse e anche la sua declinazione più locale, con l’istituzione di zone a maggior rischio, come già successo per esempio a Brescia. “Agire direttamente sui territori ha permesso di scongiurare un altro lockdown generalizzato come quello della scorsa primavera e di intervenire proporzionalmente”.
La luce in fondo al tunnel per il Ministro Speranza c’è, è vicina, tanto che per più volte durante il suo discorso al Senato definisce quello che ci attende come “l’ultimo miglio”. Per percorrerlo tutto servirà accelerare e implementare forte la campagna vaccinale.
Nonostante i ritardi. “La consegna puntuale delle dosi che abbiamo per tempo opzionato è cruciale. L'Italia non si rassegna alla riduzione rispetto ai contratti siglati in ambito europeo che le assegnano una quota del 13,46% per ogni accordo sottoscritto”. E rimarca che il Governo sta esercitando la massima pressione sulle aziende produttrici affinché si trovino le soluzioni necessarie.
Vanno perseguite tutte le opzioni possibili, nessuna esclusa ha chiuso il Ministro. Che ha poi aggiunto: “Di fronte a un'emergenza di queste proporzioni non regge l'idea di una proprietà esclusiva dei brevetti. Il vaccino deve essere un bene comune accessibile a tutti e non un privilegio di pochi”. Fiducia e prudenza.
Fonte | Ministero della Salute