Riconoscere e trattare tempestivamente il tamponamento cardiaco può prevenire il collasso cardiovascolare e l’arresto cardiaco.
Il tamponamento cardiaco è un’emergenza medica che si verifica quando quantità anormali di liquido (o sangue) si accumulano nel sacco pericardico, comprimendo il cuore e diminuendo la gittata cardiaca. Il pericardio è la sottile membrana che circonda il cuore, che si suddivide in pericardio parietale (la parte esterna) e pericardio viscerale (lo strato interno): l’accumulo di liquido tra questi due strati causa il tamponamento.
Normalmente si trova una piccola quantità di liquido nel sacco pericardico, ma un accumulo eccessivo e rapido dello stesso comprime il riempimento cardiaco e diminuisce l’afflusso di sangue allo stesso, portando a volte allo shock dell’organo, che potrebbe causarne la morte cellulare e dei tessuti, nonché al decesso del paziente.
Quando il liquido si accumula velocemente il cuore viene di colpo compresso, non riesce a rilassarsi e ciò causa la sintomatologia da tamponamento, mentre se il versamento è lento il pericardio ha la possibilità di allungarsi piano piano, accumulando molto liquido prima di portare alla sintomatologia da tamponamento.
Le cause di tamponamento cardiaco, quindi innanzitutto dell’accumulo di liquido nel sacco pericardico, possono essere dovute a diverse condizioni. Il liquido accumulabile si suddivide in tre tipologie: essudato, ossia di natura infiammatoria, trasudato, non infiammatorio, oppure sangue.
L’accumulo di sangue potrebbe essere dovuto da:
L’accumulo di liquido può essere causato da:
Alcune condizioni potrebbero aumentare la possibilità di avere versamenti pericardici, come ad esempio i pazienti affetti da HIV, da patologie renali, insufficienza cardiaca e malattie autoimmuni come lupus.
La sintomatologia del tamponamento cardiaco prevede comunemente la triade di Beck, ossia riduzione o assenza della pressione arteriosa, toni cardiaci ovattati e aumento della pressione venosa; quest’ultima condizione può portare alla distensione delle vene del collo, cioè un aumento nelle dimensioni delle vene causato dalla troppa pressione all’interno delle stesse.
Anche la condizione di polso paradosso può essere sintomo indicativo di tamponamento cardiaco, quindi un calo della pressione arteriosa sistolica e delle pulsazioni durante l’inspirazione.
Altri sintomi che possono presentarsi sono:
Per diagnosticare correttamente un tamponamento cardiaco ci si baserà innanzitutto sull’anamnesi del paziente e su un esame obiettivo dello stesso. Può essere necessario effettuare un elettrocardiogramma, una radiografia del torace e un’ecocardiografia al letto del paziente, utili nel confermare la presenza del versamento, le sue dimensioni e se sta causando una compromissione della funzionalità cardiaca.
Una volta diagnosticato correttamente occorrerà procedere alla decompressione del pericardio, fornendo ossigeno e riposo in posizione supina con le gambe sollevate, e successivamente si procederà con la rimozione del liquido pericardico, per alleviare appunto la pressione al cuore.
La rimozione del liquido può avvenire tramite pericardiocentesi: il liquido viene drenato con l’inserimento di un ago e, in alcuni casi, mantenendo un catetere che favorisca il drenaggio completo. Si tratta di un trattamento efficace ma non privo di rischi: nella procedura si potrebbero danneggiare i vasi sanguigni limitrofi o perforare un ventricolo.
Altre opzioni chirurgiche includono la creazione di una finestra pericardica o la rimozione del pericardio stesso e, in presenza di tamponamento cardiaco dovuto da traumi, si può procedere con una toracotomia.