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Tamponamento cardiaco: sintomi e cause dell’aumento di liquido nel pericardio

Il tamponamento cardiaco è un’emergenza medica che senza trattamento può risultare nella maggior parte dei casi fatale; intervenire tempestivamente aumenta la riuscita del recupero, maggiori sono i tempi di attesa, invece, minori sono i risultati. Esaminiamo insieme che cosa causa questa condizione e come si può trattare.
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3 Novembre 2022 * ultima modifica il 03/11/2022

Riconoscere e trattare tempestivamente il tamponamento cardiaco può prevenire il collasso cardiovascolare e l’arresto cardiaco.

Tamponamento cardiaco

Cos’è

Il tamponamento cardiaco è un’emergenza medica che si verifica quando quantità anormali di liquido (o sangue) si accumulano nel sacco pericardico, comprimendo il cuore e diminuendo la gittata cardiaca. Il pericardio è la sottile membrana che circonda il cuore, che si suddivide in pericardio parietale (la parte esterna) e pericardio viscerale (lo strato interno): l’accumulo di liquido tra questi due strati causa il tamponamento.

Normalmente si trova una piccola quantità di liquido nel sacco pericardico, ma un accumulo eccessivo e rapido dello stesso comprime il riempimento cardiaco e diminuisce l’afflusso di sangue allo stesso, portando a volte allo shock dell’organo, che potrebbe causarne la morte cellulare e dei tessuti, nonché al decesso del paziente.

Quando il liquido si accumula velocemente il cuore viene di colpo compresso, non riesce a rilassarsi e ciò causa la sintomatologia da tamponamento, mentre se il versamento è lento il pericardio ha la possibilità di allungarsi piano piano, accumulando molto liquido prima di portare alla sintomatologia da tamponamento.

Cause

Le cause di tamponamento cardiaco, quindi innanzitutto dell’accumulo di liquido nel sacco pericardico, possono essere dovute a diverse condizioni. Il liquido accumulabile si suddivide in tre tipologie: essudato, ossia di natura infiammatoria, trasudato, non infiammatorio, oppure sangue.

L’accumulo di sangue potrebbe essere dovuto da:

  • cause traumatiche, come eventi contusivi;
  • ferite penetranti al cuore;
  • infarto del miocardio che causa una rottura della parete ventricolare.

L’accumulo di liquido può essere causato da:

  • infezioni, come tubercolosi e miocardite;
  • patologie autoimmuni;
  • tumori;
  • uremia, cioè l’alterazione chimica dei liquidi corporei a causa di insufficienza renale;
  • patologie infiammatorie, come pericardite.

Alcune condizioni potrebbero aumentare la possibilità di avere versamenti pericardici, come ad esempio i pazienti affetti da HIV, da patologie renali, insufficienza cardiaca e malattie autoimmuni come lupus.

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Sintomi

La sintomatologia del tamponamento cardiaco prevede comunemente la triade di Beck, ossia riduzione o assenza della pressione arteriosa, toni cardiaci ovattati e aumento della pressione venosa; quest’ultima condizione può portare alla distensione delle vene del collo, cioè un aumento nelle dimensioni delle vene causato dalla troppa pressione all’interno delle stesse.

Anche la condizione di polso paradosso può essere sintomo indicativo di tamponamento cardiaco, quindi un calo della pressione arteriosa sistolica e delle pulsazioni durante l’inspirazione.

Altri sintomi che possono presentarsi sono:

  • dolore toracico;
  • palpitazioni;
  • mancanza di respiro;
  • vertigini e svenimenti;
  • sincope;
  • alterazioni dello stato mentale.

Diagnosi e trattamento

Per diagnosticare correttamente un tamponamento cardiaco ci si baserà innanzitutto sull’anamnesi del paziente e su un esame obiettivo dello stesso. Può essere necessario effettuare un elettrocardiogramma, una radiografia del torace e un’ecocardiografia al letto del paziente, utili nel confermare la presenza del versamento, le sue dimensioni e se sta causando una compromissione della funzionalità cardiaca.

Una volta diagnosticato correttamente occorrerà procedere alla decompressione del pericardio, fornendo ossigeno e riposo in posizione supina con le gambe sollevate, e successivamente si procederà con la rimozione del liquido pericardico, per alleviare appunto la pressione al cuore.

La rimozione del liquido può avvenire tramite pericardiocentesi: il liquido viene drenato con l’inserimento di un ago e, in alcuni casi, mantenendo un catetere che favorisca il drenaggio completo. Si tratta di un trattamento efficace ma non privo di rischi: nella procedura si potrebbero danneggiare i vasi sanguigni limitrofi o perforare un ventricolo.

Altre opzioni chirurgiche includono la creazione di una finestra pericardica o la rimozione del pericardio stesso e, in presenza di tamponamento cardiaco dovuto da traumi, si può procedere con una toracotomia.

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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