I tendini sono robuste corde di tessuto connettivo che collegano i muscoli alle ossa. Quando si infiammano si parla di tendinite, un disturbo che può verificarsi in qualsiasi tendine del corpo, ma è molto frequente nel braccio, soprattutto spalla, gomito e polso. É un problema comune che può colpire sia gli atleti che gli impiegati, causando gonfiore, dolore e disagio. Riguarda principalmente coloro che fanno un lavoro ripetitivo con un braccio, come giocare a tennis, basket o nuotare; ne sono colpiti i musicisti, i parrucchieri, i chirurghi e gli impiegati, che usano molto il computer. Nelle donne è più frequente l’epitrocleite mentre negli uomini è più diffusa l’epicondilite, anche per il tipo di muscolatura e di movimenti svolti.
Le tendiniti al braccio possono verificarsi per i seguenti motivi:
La tendinite al braccio non va mai trascurata perché può causare perdita di funzionalità e rigidità muscolare tali da impedire l’attività quotidiana. I sintomi e le cause sono leggermente diversi in base alla localizzazione:
I tendini del polso possono essere soggetti a tendinite e l’infiammazione coinvolge i muscoli e i tendini estensori e flessori delle dita della mano. Possono anche infiammarsi il tendine abduttore lungo e l’estensore breve del pollice. É possibile quindi distinguere in:
Queste tendiniti sono causate da posture scorrette dalla mano, per esempio quando si fa un uso quotidiano e prolungato del mouse. I sintomi vanno valutati attentamente da parte del medico, perché potrebbero far pensare erroneamente a una sindrome del tunnel carpale.
La tendinite dell'avambraccio si verifica con irritazione o infiammazione di uno o più tendini dell'avambraccio, solitamente a causa di un uso eccessivo ripetitivo o di una lesione. I sintomi più comuni includono dolore doloroso o bruciore all'avambraccio che peggiora con attività come la presa o la digitazione e può essere accompagnato da debolezza.
I movimenti che possono provocare questo disturbo sono i più semplice, perché i tendini in questione sono coinvolti quando digiti, cucini, fai sport, ti alleni, pulisci, sollevi oggetti: l'elenco potrebbe continuare. Ciò rende i tendini dell'avambraccio soggetti a sovraccarico, con conseguenti micro-lacerazioni e danni.
La tendinite al gomito, invece, è l’infiammazione dei tendini che regolano la flessione dell’avambraccio nel punto di inserzione sull’epicondilo, una sporgenza del gomito. Le più frequenti sono il gomito del tennista o epicondilite e il “gomito del golfista” o epitrocleite. Nel primo caso sono coinvolti i tendini dei muscoli epicondiloidei, mentre nel secondo il tendine che si inserisce sul lato interno del gomito.
La tendinite alla spalla può interessare soprattutto la porzione lunga del bicipite brachiale e i muscoli della cosiddetta cuffia dei rotatori: sovraspinato, infraspinato, piccolo rotondo e sottoscapolare. É quindi possibile distingue in due tipologie:
Si può prevenire il problema riscaldando i muscoli prima di un allenamento, effettuando esercizi di rafforzamento muscolare e stretching al termine delle attività sportive svolte. Inoltre, le persone che lavorano col computer dovrebbero cercare di assumere una postura corretta, usando una sedia ergonomica e di notte, è ideale non dormire sempre sullo stesso fianco.
In linea di massima tutte le tendiniti si prevengono eseguendo alcuni esercizi specifici di stretching e di riscaldamento, anche se non si pratica attività sportiva. Inoltre, è importante mantenere il tono muscolare e concedersi del tempo di riposo e recupero tra un esercizio e l'altro.
I sintomi di una tendinite sono abbastanza semplici da riconoscere:
Quando si manifesta la tendinite la terapia migliore è il riposo, abbinato a ghiaccio e analgesici. Superata la fase acuta, i trattamenti possono prevedere le onde d’urto, il laser, gli ultrasuoni e il trattamento fisio-kinesi-terapico. In alcuni casi è possibile anche fare ricorso alle infiltrazioni di cortisone, se il dolore è così forte da bloccare l’articolazione e soprattutto non diminuisce con le terapie proposte prima. Esiste poi la possibilità di fare un intervento chirurgico, soprattutto se ci sono cisti o calcificazioni.
La durata della tendinite è molto variabile. La fase acuta si risolve in qualche giorno, mentre se la forma è cronica, magari proprio un overuse, potrebbe volerci di più. É importante stare a riposo, perché quando il tessuto connettivo diventa fibroso, è meno elastico e si corre un più elevato rischio di rottura o di lesioni.
Fonte | Gruppo Sandonato