Come si manifesta la tendinite al braccio e come si cura

La tendinite al braccio è un’infiammazione di un tendine del braccio, ovvero della struttura che collega le ossa ai muscoli, permettendo il movimento delle articolazioni. Può essere localizzata a spalla, gomito, avambraccio, polso e mano, causando molto dolore.
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Valentina Rorato 26 Agosto 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

I tendini sono robuste corde di tessuto connettivo che collegano i muscoli alle ossa. Quando si infiammano si parla di tendinite, un disturbo che può verificarsi in qualsiasi tendine del corpo, ma è molto frequente nel braccio, soprattutto spalla, gomito e polso. É un problema comune che può colpire sia gli atleti che gli impiegati, causando gonfiore, dolore e disagio.  Riguarda principalmente coloro che fanno un lavoro ripetitivo con un braccio, come giocare a tennis, basket o nuotare; ne sono colpiti i musicisti, i parrucchieri, i chirurghi e gli impiegati, che usano molto il computer. Nelle donne è più frequente l’epitrocleite mentre negli uomini è più diffusa l’epicondilite, anche per il tipo di muscolatura e di movimenti svolti.

Cause delle tendiniti al braccio

Le tendiniti al braccio possono verificarsi per i seguenti motivi:

  • traumi diretti;
  • movimenti ripetuti: un uso eccessivo dell’articolazione magari a causa di un gesto sportivo o lavorativo
  • difetto posturale: per esempio tenere l’articolazione estesa per digitare sul computer o suonare la chitarra
  • artrite reumatoide;
  • gotta;
  • problemi circolatori;
  • diabete.

I diversi tipi di tendinite del braccio

La tendinite al braccio non va mai trascurata perché può causare perdita di funzionalità e rigidità muscolare tali da impedire l’attività quotidiana. I sintomi e le cause sono leggermente diversi in base alla localizzazione:

Polso

I tendini del polso possono essere soggetti a tendinite e l’infiammazione coinvolge i muscoli e i tendini estensori e flessori delle dita della mano. Possono anche infiammarsi il tendine abduttore lungo e l’estensore breve del pollice. É possibile quindi distinguere in:

  • Tendinite del pollice: riguarda il tendine che collega il polso a pollice
  • Tendinite dei muscoli estensori del polso: il dolore, che spesso si ripercuote a livello dell’epicondilo, può anche colpire la zona tendinea sotto il gomito, proprio sull’avambraccio
  • Tendinite dei muscoli flessori del polso: è un’infiammazione a carico dei muscoli flessori del polso e delle dita della mano

Queste tendiniti sono causate da posture scorrette dalla mano, per esempio quando si fa un uso quotidiano e prolungato del mouse. I sintomi vanno valutati attentamente da parte del medico, perché potrebbero far pensare erroneamente a una sindrome del tunnel carpale.

Avambraccio e gomito

La tendinite dell'avambraccio si verifica con irritazione o infiammazione di uno o più tendini dell'avambraccio, solitamente a causa di un uso eccessivo ripetitivo o di una lesione. I sintomi più comuni includono dolore doloroso o bruciore all'avambraccio che peggiora con attività come la presa o la digitazione e può essere accompagnato da debolezza.

I movimenti che possono provocare questo disturbo sono i più semplice, perché i tendini in questione sono coinvolti quando digiti, cucini, fai sport, ti alleni, pulisci, sollevi oggetti: l'elenco potrebbe continuare. Ciò rende i tendini dell'avambraccio soggetti a sovraccarico, con conseguenti micro-lacerazioni e danni.

La tendinite al gomito, invece, è l’infiammazione dei tendini che regolano la flessione dell’avambraccio nel punto di inserzione sull’epicondilo, una sporgenza del gomito. Le più frequenti sono il gomito del tennista o epicondilite e il “gomito del golfista” o epitrocleite. Nel primo caso sono coinvolti i tendini dei muscoli epicondiloidei, mentre nel secondo il tendine che si inserisce sul lato interno del gomito.

Spalla

La tendinite alla spalla può interessare soprattutto la porzione lunga del bicipite brachiale e i muscoli della cosiddetta cuffia dei rotatori: sovraspinato, infraspinato, piccolo rotondo e sottoscapolare. É quindi possibile distingue in due tipologie:

  • Tendinite del sovraspinoso, il cui fastidio che può riguardare anche zone limitrofe come collo, e scapola, oltre naturalmente la spalla.
  • Tendinite del capo lungo del bicipite: fa male sia in movimenti di extra-rotazione, sia in movimenti di flessione del gomito o della spalla in avanti.

Si può prevenire il problema riscaldando i muscoli prima di un allenamento, effettuando esercizi di rafforzamento muscolare e stretching al termine delle attività sportive svolte.  Inoltre, le persone che lavorano col computer dovrebbero cercare di assumere una postura corretta, usando una sedia ergonomica e di notte, è ideale non dormire sempre sullo stesso fianco.

In linea di massima tutte le tendiniti si prevengono eseguendo alcuni esercizi specifici di stretching e di riscaldamento, anche se non si pratica attività sportiva. Inoltre, è importante mantenere il tono muscolare e concedersi del tempo di riposo e recupero tra un esercizio e l'altro.

Quali sono i sintomi di una tendinite al braccio

I sintomi di una tendinite sono abbastanza semplici da riconoscere:

  • Dolore che aumenta con il movimento
  • Gonfiore
  • Calore nella zona dell’infiammazione
  • Irrigidimento

Come si cura la tendinite nel braccio

Quando si manifesta la tendinite la terapia migliore è il riposo, abbinato a ghiaccio e analgesici. Superata la fase acuta, i trattamenti possono prevedere le onde d’urto, il laser, gli ultrasuoni e il trattamento fisio-kinesi-terapico. In alcuni casi è possibile anche fare ricorso alle infiltrazioni di cortisone, se il dolore è così forte da bloccare l’articolazione e soprattutto non diminuisce con le terapie proposte prima. Esiste poi la possibilità di fare un intervento chirurgico, soprattutto se ci sono cisti o calcificazioni.

Quanto tempo ci vuole per guarire dalla tendinite al braccio

La durata della tendinite è molto variabile. La fase acuta si risolve in qualche giorno, mentre se la forma è cronica, magari proprio un overuse, potrebbe volerci di più. É importante stare a riposo, perché quando il tessuto connettivo diventa fibroso, è meno elastico e si corre un più elevato rischio di rottura o di lesioni.

Fonte | Gruppo Sandonato

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