Un’infanzia troppo al riparo dai germi potrebbe aumentare il rischio di leucemia

All’origine di una forma acuta di leucemia potrebbero esserci una mutazione genetica, ma anche un sistema immunitario poco preparato ad affrontare le minacce provenienti dall’esterno. Proteggere tuo figlio da malattie e infezioni è giusto, ma farlo crescere in un ambiente quasi sterile potrebbe esporlo a rischi davvero seri.
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Giulia Dallagiovanna 3 Gennaio 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Forse assicurarti che tuo figlio cresca in una casa antisettica, lontano da ogni lontana minaccia di virus o batteri e al riparo dal rischio di contagio da parte di altri bambini non è una buona idea. Su Ohga ti avevamo già spiegato come una maggiore esposizione ai microbi fin dai primi anni di vita aiuti a rafforzare il sistema immunitario e a prevenire future allergie. Una nuova ricerca però sembrerebbe dimostrare qualcosa di ancora più eclatante: un'infanzia libera dai germi potrebbe aumentare le probabilità di sviluppare una forma di leucemia acuta.

Cos'è la leucemia

Ma partiamo dal principio. La leucemia, come forse già saprai, è un tumore del sangue che colpisce i globuli bianchi, quelli che il tuo midollo osseo produce solo quando servono al tuo organismo per proteggerti dalle infezioni. Negli individui con questa patologia, vengono invece messi in circolo tanti globuli bianchi che non funzionano come dovrebbero e che bloccano la produzione di globuli rossi e piastrine. Si crea così un forte squilibrio nel sangue che dà origine a infezioni, perdita di forza ed emorragie.

Esistono diverse forme di leucemia e in questo caso ti sto parlando di quella linfoblastica acuta, più comune nei bambini fra gli zero e i cinque anni. Colpisce in particolare i linfociti, un tipo di globuli bianchi che hanno il compito di attivare le difese del tuo sistema immunitario contro i microorganismi e le cellule tumorali. Ma se qualcosa va storto nel processo di maturazione di un linfocita, questo subisce una mutazione, inizia a riprodursi troppo velocemente e a invadere il sangue, i linfonodi, la milza, ma anche il fegato e il sistema nervoso centrale.

Si tratta di una malattia rara, che in Italia fa registrare meno di 800 nuovi casi all'anno, secondo l'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro). E c'è un'altra buona notizia: la forma acuta, cioè quella che progredisce più velocemente, assicura una percentuale di guarigione attorno al 90%. Si parla però pur sempre di un tumore, i cui sintomi sono molto seri e la terapia decisamente invasiva, quindi è sempre meglio cercare di prevenirlo.

Come si potrebbe prevenire

E mentre fino a poco tempo fa sembrava quasi impossibile, grazie al nuovo paper, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Reviews Cancer a opera del professor Mel Greaves dell'Istituto per la ricerca contro il cancro di Londra, sembra che uno spiraglio si sia aperto. Dopo aver studiato questo tipo di leucemia per quasi 30 anni, il professor Greaves è giunto alla conclusione che la causa è data da due fattori concomitanti: una mutazione genetica che si verifica prima della nascita e l'esposizione ad alcune infezioni troppo avanti negli anni. Il sistema immunitario non è quindi sufficientemente pronto a contrastarle e lascia loro campo libero per agire.

Un sistema immunitario poco allenato produrrà troppi globuli bianchi di fronte a un'infezione e innescherà il meccanismo della malattia

In sostanza, se tuo figlio ha subito questa mutazione genetica mentre era ancora nell'utero materno, risulterà più vulnerabile alla leucemia. Se poi non gli darai la possibilità di potenziare le sue difese immunitarie, entrando di tanto in tanto a contatto con i germi degli ambienti domestici e quelli portati dagli altri bambini, allora il rischio aumenterà ulteriormente. Non appena si troverà di fronte a una nuova infezione, il suo sistema immunitario poco allenato produrrà troppi globuli bianchi e innescherà il meccanismo tipico della malattia.

Il cocktail di batteri

Il professor Greaves ha però voluto fare un altro passo avanti. Assieme al suo team di ricerca, si è concentrato sui virus e i batteri che compongono la flora del nostro intestino. Hanno così scoperto che chi nasce e cresce in un Paese occidentale ha anche un numero minore di microbi, perché viene esposto a molte meno minacce durante la propria infanzia, grazie alle condizioni igieniche che offrono le nazioni più sviluppate. Ma esiste anche un rovescio della medaglia: meno germi, difese più basse.

Così, all'istituto londinese stanno mettendo a punto una specie di cocktail di batteri che potrebbe potenziare la flora intestinale e rafforzare il sistema immunitario. Ma per questa sorta di cura preventiva anti-leucemia serviranno ancora molti studi e approfondimenti.

Nel frattempo, quello che puoi fare tu è assicurarti che tuo figlio cresca in una casa pulita, ma non sterile. Inoltre, cerca di metterlo subito a contatto con altri bambini e di lasciarlo giocare all'aperto quando è possibile, senza paura che si sporchi troppo. Proteggerlo da infezioni e malattie è giusto, ma se lo metti sotto una campana di vetro rischi di ottenere l'effetto contrario.

Fonte| "A causal mechanism for childhood acute lymphoblastic leukaemia" pubblicato su Nature ad Agosto 2018

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