Alluvione in Toscana, quali sono i rischi sanitari e cosa bisogna fare per proteggere la salute?

Le forti alluvioni come quelle che si sono abbattute sulla Toscana, oltre a provocare danni e morti, si portano dietro anche moltissimi rischi sanitari come infezioni, avvelenamenti e disturbi mentali quali ansia e depressione. Per questo è importante prestare la massima attenzione all’igiene, al lavaggio continuo delle mani e a tutta una serie di altre regole, semplici ma decisive.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 3 Novembre 2023
* ultima modifica il 03/11/2023

Quando si fa la conta dei danni nelle aree colpite dalle alluvioni, purtroppo non ci si può fermare solo a ciò che si vede.

Case allagate e distrutte, strade bloccate da alberi sradicati, auto schiacciate o trascinate via dal fango. Persone disperse, altre decedute. Sfortunatamente sono solo una parte delle conseguenze di questi eventi estremi sempre più chiaramente correlati ai cambiamenti climatici.

Quando si viene colpiti da alluvioni, gravi temporali ed esondazioni di fiumi bisogna fare i conti anche con tutti quelli che sono i rischi sanitari connessi. Lo abbiamo fatto con l’Emilia Romagna la scorsa primavera e ci ritroviamo a doverlo fare anche oggi che ad essere stata massacrata da violentissimi nubifragi è la Toscana.

Nelle ultime ore, come sai, il centro Italia è stato bersagliato da violenti temporali che hanno portato l’Arno e il Bisenzio a strabordare. I fiumi sono tracimati in punti rilevanti: nel Bisenzio, nel Lombrone, e in tutta l'area che è fra Prato, Firenze Pistoia. Le prime stime parlano di decine di milioni di euro di danni e, per il momento, di 3 vittime.

In caso di forti alluvioni possono verificarsi frane, smottamenti e allagamenti pericolosissimi e spesso fatali. Gli effetti fisici diretti sulla salute di chi si trova in queste zone comprendo annegamenti, lesioni da contatto con detriti, ipotermia e lesioni elettriche.

Tra i principali rischi per la salute vi sono però anche malattie gastrointestinali, avvelenamenti per via di acque contaminate.

Nelle acque che dilagano sulle strade e dentro le case possono essere contenute sostanze chimiche tossiche per l’uomo provenienti per esempio dai rifiuti agricoli e industriali o dai reflui delle fogne.

Il rischio di infezioni è dunque decisamente alto: gli esperti parlano di legionellosi e arbovirosi come l’infezione da West Nile virus e anche di patologie causate da parassiti Cryptosporidium e Giardia, infezioni batteriche dovute a Campylobacter o Escherichia coli, maggiormente presenti nelle zone in cui i sistemi fognari sono danneggiati.

Senza considerare poi l’altro lato della medaglia di un’alluvione, ovvero gli effetti a livello psicologico come l’insorgenza di ansia, depressione e, a volte, anche episodi di suicidio.

Cosa fare dunque? Per cercare di ridurre al massimo l’esposizione a questi rischi sanitari e non compromettere la propria sicurezza o quella degli altri è importante prestare attenzione, prima di tutto, all’igiene.  Significa, nello specifico:

  • Lavarsi frequentemente le mani per prevenire le infezioni
  • Coprisi naso e bocca con mascherine FFP2
  • Non toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche, di fango o di acqua stagnante
  • Far arieggiare il più possibile le stanze della casa colpite dall’alluvione per evitare la formazione di umidità e muffe
  • Non bere l’acqua del rubinetto, che potrebbe non essere più potabile per via di danni alla rete fognaria. Prima di utilizzarla è necessario controllare le avvertenze comunali ed eventualmente farla bollire
  • Disinfettare le superfici e gli utensili usati per preparare il cibo

Per tutti coloro che invece si armeranno di coraggio e generosità e si rimboccheranno le maniche per contribuire a rimuovere e smaltire detriti e fango è importante indossare sempre:

  • guanti in materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabilestivali o comunque calzature adeguate in materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile
  • abbigliamento lavabile a 60°C (in alternativa tuta monouso oppure tuta in materiale facilmente lavabile e disinfettabile)
  • se possibile occhiali o visiera in materiale lavabile e disinfettabile.

Fonti | Istituto Superiore di Sanità; Ministero della Salute; European Climate and Health Observatory

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.