
Da oggi chiunque frequenti gli spazi dell'Università Statale di Milano potrà procurarsi assorbenti a un prezzo calmierato direttamente nei bagni della facoltà.
I prodotti sanitari per affrontare il ciclo mestruale, si sa, costano. E sebbene in alcuni paesi la lotta alla cosiddetta “period poverty”, ovvero l’incapacità economica di gestire il proprio flusso finendo in molti casi per saltare la scuola o non poter uscire di casa e quindi compromettere il proprio futuro, sia molto attiva e riesca a portare anche a qualche risultato, in Italia purtroppo siamo ancora ben lontani da riconoscimento di tamponi e assorbenti come beni di prima necessità.
Nel nostro Paese, infatti, l’iva su questo genere di prodotti, chiamata anche “Tampon Tax”, è ancora stabile al 22% nonostante varie proposte politiche e sociali per abbassarla e consentire alle donne di poter vivere una vita normale anche nel periodo di ciclo mestruale, senza dover spendere di più solo per il fatto di essere donne.
Per questo è un’ottima notizia quella arrivata dall’Università Statale di Milano dove, grazie agli studenti di UniSì che quasi due anni fa avevano presentato la proposta, sono approdati i distributori di assorbenti a prezzo calmierato.
Potrebbe sembrarti un cambiamento piccolo e circoscritto, ma in realtà quella che si sta verificando a partire dai bagni della facoltà meneghina è proprio una piccola rivoluzione, la dimostrazione che sì, anche qui in Italia questa evoluzione può verificarsi, se lo si desidera davvero, smettendo di considerare i prodotti sanitari per le ragazze e per le donne come beni di lusso al pari del tartufo, ma come strumenti necessari per vivere la propria femminilità nel modo più normale possibile.