Basta eliminare 5 alimenti per ringiovanire di 30 anni? Il nutrizionista smonta le fake news: “Seguiamo diete riconosciute”

Negli ultimi giorni ti sarà capitato di imbatterti, online, nelle parole attribuite a David Sinclair, noto biologo di Harvard, secondo cui basterebbe eliminare 5 alimenti (tra cui zucchero, carboidrati raffinati e additivi) per allungare la propria vita. Insieme al dottor Simone Gabrielli abbiamo provato a fare chiarezza su ciò che si legge in rete, confermando informazioni vere e dribblando invece fake news e imprecisioni.
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Kevin Ben Alì Zinati 16 Gennaio 2024
* ultima modifica il 17/01/2024
In collaborazione con il Dott. Simone Gabrielli Biologo nutrizionista

Esiste la dieta giusta e capace di farti restare sani, trattare bene il nostro organismo e, magari anche ritardare i processi di invecchiamento?

In parte . Te ne abbiamo raccontate diverse, una su tutte è la dieta mediterranea. Pensa che l’U.S. News & World’s Report’s, il nuovo best diets ranking elaborato dai media statunitensi, ha confermato che si tratta del regime alimentare più sano tra 30 alternative diverse in tutto il mondo.

Una cosa, però, è mantenere delle buone abitudini a tavola capaci di proteggere il cuoreabbassare la pressione mantenendo pulite le arterie dagli accumuli di colesterolo, contribuire alla prevenzione di malattie come l’Alzheimer e quasi tutte le forme di tumore e sì, anche ritardare l’invecchiamento combattendo i radicali liberi.

Un’altra, invece, è pensare di poter eliminare dalla propria dieta alimenti specifici in modo netto e inappellabile, nella speranza, come con un colpo di bacchetta magica, di spostare indietro le lancette del nostro orologio biologico.

È per questo che le indicazioni che stanno girando online in questi giorni attribuite a David Sinclair, famoso ricercatore e biologo di Harvard, secondo cui basterebbe eliminare esattamente 5 alimenti dalla tavola per allungare la vita, vanno prese con le pinze.

Per esempio. Da qualche parte online potresti aver letto che lo zucchero è il più grande nemico di una vita lunga e sana. Per Sinclair, infatti si tratta del primo alimento da far sparire. “Il problema non è lo zucchero in sé quanto l’eccesso di zuccheri liberi nella dieta – ci ha spiegato con precisione il dottor Simone Gabrielli, biologo nutrizionista che abbiamo contattato dopo una rapida analisi della diffusione di queste informazioni in reteNon è quindi vero, come si legge online, che lo zucchero nei dolcificanti naturali sia migliore. Semplicemente se è libero, e quindi non è dentro le cellule come per esempio nella frutta ma libero di muoversi come in zucchero, miele, sciroppi, è da limitare”. 

Che sia raffinato o naturale poco importa ha spiegato il dottor Gabrielli, che a questo alimento ha dedicato un interessante approfondimento nella sua rubrica Super Food.

Attenzione anche ai carboidrati raffinati, come quelli contenuti nel pane bianco o nei cracker, sosterrebbe il ricercatore di Harvard. Anche perché, si legge su internet, le diete che li prediligono sarebbero associate ad un aumento del rischio di malattie cardiache e diabete di tipo 2.

Bisogna, però, fare attenzione. Questi carboidrati non hanno un effetto simile allo zucchero e sì, è vero che sarebbero da preferire quelli integrali per via delle fibre. Nelle diete più moderne si consumano poche fibre e i cereali integrali potrebbero aiutarci a raggiungere la quota di fibre giornaliera.

Ma mangiare carboidrati raffinati non è assolutamente uguale a mangiare zucchero. “Gli studi citati online secondo cui i carboidrati raffinati aumentano rischio di diabete tipo 2 e problemi cardiaci in realtà dimostrano che una dieta squilibrata, in cui si mangia troppo, si fa poco movimento e si spinge sui carboidrati, fa male”. Non bisogna dimenticare poi, ha aggiunto il dottor Gabrielli, che i cereali sono alla base della dieta mediterranea.

Nella dieta suggerita da Sinclair vi sarebbe anche una drastica riduzione del consumo di carne e latticini. La carne rossa, per esempio, è storicamente associata a un aumento del rischio di malattie croniche, i latticini invece alzerebbero il rischio di alcune forme di cancro, «probabilmente a causa degli ormoni e dei fattori di crescita presenti in questi prodotti» si continua a leggere  online.

Ecco, qui serve fare delle precisazioni. Perché sì, è vero che consumare poca carne e latticini può apportare benefici all’organismo umano ma, d’altra parte, è falsa l’idea che le proteine di origine vegetale stimolino geni legati alla longevità.

“Le proteine – ha continuato il dottor Gabrielli – sono sempre proteine che digeriamo in tanti piccoli amminoacidi. Il problema, semmai, è legato all’alimento nel suo complesso. Gli alimenti vegetali hanno fibre, poche calorie, sono sazianti, ci aiutano a mangiar meno e in più sono molto ricche di vitamine e minerali”.

Il riferimento al presunto utilizzo di ormoni e fattori di crescita nei latticini, invece, è una di quelle teorie complottiste che irritano non poco il biologo nutrizionista. “Ma che teoria è? Dove sta scritto? I latticini vanno limitati perché in genere sono grassi e ricchi di sale”. Anche perché, ha aggiunto, “i giusti latticini nelle giuste dosi e porzioni sono ottimi alimenti”.

Un altro elemento da eliminare sarebbero gli additivi, gli alimenti ultra-processati e quelli ricchi di conservanti e aromi artificiali.

Tuttavia, parlare di «additivi», per il dottor Gabrielli, non vuol dire nulla. “Un additivo può essere anche la vitamina C aggiunta in certi alimenti per aiutare la conservazione. Fa male la vitamina C? No. Quindi è un’affermazione troppo generica. Piuttosto, è importante cercare di limitare i prodotti già pronti perché non riusciamo a controllare le quantità di grassi, sale, zuccheri che possiamo introdurre”. 

A Sinclair viene attribuito anche lo stop al consumo eccessivo di alcol, e fin qui nulla da eccepire.

A far storcere il naso al dottor Gabrielli, però, è il continuo riferimento al resvenatrolo contenuto nel vino rosso: un composto benefico per la salute la cui presenza «giustificherebbe» dosi contenuto di alcolico. “No, l’alcol fa male a qualunque dose. Se vogliamo berlo per piacere d’accordo, un bicchiere di vino al giorno è la dose consigliata per avere un rischio minimo alla salute ma non zero. E no, non fa bene alla salute. Gli antiossidanti come il resvenatrolo possiamo ricavarli da altri alimenti come l’uva, se proprio ci teniamo”.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.