Che cos’è lo pneumococco e quali malattie provoca

Lo pneumococco è un batterio estremamente comune, che può causare una serie di malattie estremamente gravi. La buona notizia è che si può prevenire con la vaccinazione, raccomandata e gratuita nei bambini piccoli ma anche negli over 65.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Valentina Rorato 30 Marzo 2022
* ultima modifica il 03/04/2022

Lo pneumococco è un batterio sferoidale della famiglia delle Streptococcaceae, responsabile di varie malattie nell'uomo, tra cui polmonite, sinusite, otite media e meningite. Come si trasmette e soprattutto che cosa si può fare per prevenire l’infezione?

Che cos’è

Il pneumococco (Streptococcus pneumoniae) è un batterio che causa infezioni gravi nei bambini piccoli e, soprattutto, negli adulti con più di 65 anni o in chi è affetto da condizioni croniche. Non sempre, però, causa malattia. Infatti, si stima che il 20-60% dei bambini e il 5-10% degli adulti siano portatori dello Streptococcus pneumoniae, totalmente asintomatici e ignari dall’essere consapevoli di ospitare il germe. Questo batterio fa parte di una famiglia numerosa: si conoscono più di 90 tipi diversi (sierotipi) di Pneumococco, che si differenziano per il tipo di capsula di cui sono costituiti.

Come si trasmette

La trasmissione dello pneumococco avviene attraverso l'aria, ovvero tramite le goccioline di saliva emesse con starnuti, tosse o semplicemente parlando o per contatto diretto con materiale contaminato da saliva infetta.

Malattia da pneumococco

La malattia da pneumococco ha diverse sintomatologie e dipende dal tipo di infezione che causa. Potrebbe infatti provocare:

  • Polmonite
  • Otite
  • Sinusite
  • Meningite
  • Batteriemia, dovuta alla localizzazione del batterio nel sangue; dal sangue poi i germi possono diffondersi ad altre sedi, come i polmoni, le meningi, le ossa
  • Osteomielite, infezione delle ossa che può avvenire con o senza coinvolgimento delle articolazioni.
  • Sepsi, una condizione caratterizzata dalla invasione disseminata dei batteri nel sangue e che può portare alla compromissione di molti organi fino allo shock settico.

Sintomi

I sintomi dell'infezione da pneumococco dipendono dalla parte del corpo interessata e possono includere:

  • mal di orecchio, perdita dell'udito e febbre (infezione dell'orecchio medio)
  • faccia dolorante, naso chiuso, mal di testa e muco giallo-verde (infezione del seno masale)
  • febbre alta, mal di testa, nausea, vomito, torcicollo e coma (infezione del cervello e del midollo spinale)
  • febbre, tosse, dolore toracico e problemi respiratori (infezione polmonare)
  • febbre, dolori muscolari e dolori e mal di testa (infezione del flusso sanguigno)
  • dolore, gonfiore e rigidità dell'articolazione colpita (infezione articolare)
  • febbre, dolore alle ossa e rigidità (infezione ossea).

Nei casi più gravi, la malattia da pneumococco può causare perdita dell'udito, danni cerebrali e morte.

Chi è rischio

La malattia da pneumococco si verifica in tutto il mondo, ma è più comune nei paesi a basso e medio reddito dove meno persone ricevono il vaccino contro questo batterio. Nei climi più temperati, è più frequente durante l'inverno e all'inizio della primavera. Nei climi tropicali con stagioni secche e piovose, tende a manifestarsi maggiormente nella stagione secca. Sono più a rischio:

  • neonati e bambini fino a 5 anni
  • persone dai 70 anni in su
  • chiunque abbia un sistema immunitario indebolito a causa di malattie o lesioni
  • persone con una milza malfunzionante o a cui è stata asportata la milza
  • persone con malattie croniche come diabete, malattie polmonari, malattie renali, malattie cardiache, malattie del fegato o cancro
  • bambini prematuri
  • persone che hanno la sindrome di Down
  • persone che fumano
  • persone che bevono quantità dannose di alcol
  • persone che hanno subito operazioni specifiche tra cui impianti cocleari e shunt intracranici
  • persone che hanno una condizione che colpisce midollo spinale
  • persone che hanno già avuto malattie da pneumococco.

Diagnosi

Il medico può diagnosticare la malattia da pneumococco controllando i tuoi sintomi e facendoti fare degli esami, tra cui radiografia del torace, esami del sangue, tampone naso-faringeo, test delle urine e test del liquido spinale.

Cura

La cura dello pneumococco si basa su antibiotici specifici, che vengono prescritti in base al ceppo. Puoi alleviare i sintomi riposando, bevendo e mantenendoti idratato. In caso di febbre e dolore, assumi paracetamolo. Alcune persone con una malattia grave potrebbero aver bisogno di ricovero.

Vaccino

Sono disponibili due tipi di vaccino antipneumococcico:

  • Coniugato 13-valente (PVC13): per i lattanti e i bambini fino a 5 anni; efficace contro i 13 ceppi responsabili della maggior parte delle infezioni più gravi.
  • Polisaccaridico 23-valente: utilizzato prevalentemente negli adulti.

Il PVC13 è il vaccino più diffuso nei bambini, non fa parte delle vaccinazioni obbligatorie, ma viene proposto in occasione del vaccino esavalente (difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, haemophilus influenzae di tipo B) a partire dal terzo mese di vita. Ne sono previste tre dosi, tutte nel primo anno, e non sono necessari ulteriori richiami.

La vaccinazione anti-pneumococco è anche offerta gratuitamente alle persone con più di 65 anni simultaneamente alla vaccinazione anti-influenzale, ma può anche essere somministrata indipendentemente e in qualsiasi stagione dell'anno. Prevede due dosi: una prima dose di vaccino coniugato e una seconda di vaccino polisaccaridico a distanza di almeno 2 mesi, stando attenti a non invertire l’ordine delle due vaccinazioni.

Fonte | VaccinarSì; Humanitas

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.