Cisti di Bartolini: un problema intimo che può anche non dare sintomi

Sono due ghiandole del canale vaginale e servono a produrre quella sorta di lubrificante naturale che serve a facilitare i rapporti sessuali. Cosa può accadere? Che si infiammino e diventino purulente. Quali sono le cause e cosa si può fare? Vediamo quali sono i sintomi principali e cosa consigliano gli esperti.
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Valentina Danesi 26 Aprile 2021
* ultima modifica il 02/06/2021

Forse è un nome del tutto nuovo. Hai mai sentito parlare delle cisti di Bartolini? Si formano quando le due piccole ghiandole collocate all'interno della vagina e deputate alla secrezione del liquido vaginale, si ostruiscono. Potresti anche non accorgertene perché spesso non danno sintomi, a meno che non subentrino complicazioni come un ascesso.  Proviamo allora a capire meglio cosa sono e come si curano.

cisti di Bartolini

Cosa sono

Sai cosa sono le cisti di Bartolini? Non sono altro che due ghiandole poste all’inizio del canale vaginale e hanno il compito di produrre quel tipo di muco che funge da lubrificante durante i rapporti sessuali. Può capitare che questi canali si ostruiscano e quindi si formino delle cisti. Di norma, si formano senza darti fastidio, ma se si infettano sono dolori. Nel vero senso della parola: si riempiono di pus, possono gonfiarsi e fare male. Non dimenticare che possono anche formarsi degli ascessi.

Le cause 

Ma cosa può causare questo problema? I batteri di solito provengono direttamente dalla vagina o dall’intestino, ma possono anche derivare da malattie sessualmente trasmissibili, come clamidia o gonorrea. E ancora, un possibile fattore di rischio è il continuo sfregamento delle parti intime. Ma per essere più precisi ecco qui una brevissima lista di possibili e più frequenti cause di questa patologia:

  • condizioni igieniche precarie
  • eccessivo sfregamento della zona vulvare dovuto a rapporti sessuali
  • abbigliamento stretto
  • bicicletta

I sintomi

Ma come puoi accorgerti se ne soffri? In realtà, capita spesso che siano asintomatiche, come ti dicevo prima, ma eventuali manifestazioni della bartolinite potrebbero essere:

  • male e gonfiore sulla parte coinvolta e nelle vicinanze
  • comparsa di pus e calore (sempre sulla parte colpita)
  • problemi nel movimento
  • febbre

La diagnosi

Per capire il problema basterà una semplice visita dal tuo ginecologo di fiducia, il quale esaminerà la zona vulvare e verificherà se le ghiandole di cui ti parlavo prima sono ostruite oppure no.

La cura

Non temere, spesso questo problema una volta diagnosticato si risolve in pochi giorni senza che si sviluppi in un ascesso. La cura principale su cui puoi fare affidamento è quella farmacologica: come antinfiammatori e analgesici. Importante anche la detersione da eseguire due volte al giorno con un sapone liquido germicida, specifico per le parti intime. Se poi il medico ti conferma la presenza dell’infezione ti prescriverà per circa 7-10 giorni l’assunzione di antibiotici.

In ultimo, se noti che il problema si presenta con una certa frequenza, e ti stiamo parlando di circa due o tre volte all’anno, forse sarà il caso di valutare un approccio chirurgico. Come si svolge? Le cisti possono essere incise, marsupializzate o asportate, per esempio. Ti spieghiamo meglio:

  • la marsupializzazione non è altro che un’incisione della ghiandola per far sì che si svuoti. Questa procedura può richiedere l'anestesia generale.
  • la bartolinectomia, ossia l’asportazione, è una soluzione estrema che viene scelta solo nei casi più seri. Questa procedura viene eseguita in anestesia generale.

A tutto questo aggiungiamo qualche consiglio. Ci sono alcuni rimedi che ti possono aiutare ad alleviare i fastidi. Si parla di impacchi caldo-umidi o dei semicupi locali, ossia l’immersione del bacino in acqua calda due o tre volte al giorno per circa tre, quattro o cinque giorni. Ci raccomandiamo poi, per prevenire il problema di avere un’ottima igiene intima, cambiare spesso la biancheria, evitare l’uso di vestiti troppo attillati, di assorbenti anche quando non sono necessari e rapporti sessuali con preservativo.

Fonti| Policlinico Gemelli; Poliambulanza; Humanitas; ISS;

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