
È uno dei problemi che maggiormente colpiscono la popolazione, e non sempre dipende da noi e dalle nostre abitudini. Il colesterolo alto deriva principalmente da cause genetiche, ma può essere gestito anche grazie a uno stile di vita sano e corretto. Vediamo insieme di cosa si tratta nello specifico.
Il colesterolo è un costituente naturale dell’organismo. Si tratta di un grasso che, contrariamente a quanto si crede, viene prodotto principalmente dal nostro corpo, mentre è assunto attraverso il cibo soltanto in quantità minore. Le funzioni del colesterolo nel nostro organismo sono diverse:
Il colesterolo è prodotto principalmente nel fegato, dal quale viene portato negli organi periferici tramite specifiche lipoproteine. Queste lipoproteine sono di diversi tipi, e definiscono anche il tipo di colesterolo con cui abbiamo a che fare. Sì, perché ci sono due differenti tipi di colesterolo: quello HDL, definito “buono”, e quello LDL, definito “cattivo”. Il colesterolo HDL è legato alle lipoproteine ad alta intensità, ed è definito “buono” perché non è dannoso per le arterie, anzi le aiuta a liberarsi perché trasporta il colesterolo in eccesso dalle pareti dei vasi sanguigni fino al fegato. Il colesterolo LDL è invece legato alle lipoproteine a bassa intensità ed è quello definito “cattivo” perché si deposita sulle pareti delle arterie facilitando la formazione delle placche, che a lungo andare limitano il passaggio del sangue e possono arrivare anche a bloccarlo. Questo colesterolo è quello che può causare problemi anche gravi.
Per essere considerato nella media, il livello di colesterolo totale non dovrebbe superare i 200 mg/dl, di cui il colesterolo cattivo (LDL) dovrebbe attestarsi sotto i 130 mg/dl e quello buono (HDL) non dovrebbe andare oltre i 39 mg/dl negli uomini e i 45 mg/dl nelle donne. Oltre questa soglia, i valori sono ritenuti a rischio moderato entro i 240 mg/dl ed elevato se superiori a questa cifra. Il livello di colesterolo sopra la media è un fenomeno patologico chiamato ipercolesterolemia ed è causato da diversi fattori, non per forza interdipendenti tra loro. Per prima cosa è infatti opportuno ricordare che l’80% del colesterolo viene prodotto direttamente dal nostro organismo e non dipende dalla dieta o dall’alimentazione. Anche i bambini possono soffrire di ipercolesterolemia, definita “familiare”, perché spesso si tratta di una tendenza genetica. Detto questo, il colesterolo può presentare livelli alti anche a seguito di disturbi del fegato o dei reni, in presenza di forme di alcolismo, se si è affetti da diabete, se in periodo di menopausa, se si soffre di una ridotta attività della tiroide. Di certo non aiuta l’assunzione di alcol, il consumo di tabacco, una dieta ricca di proteine e grassi animali. È inoltre importante tenere presente che l’ipercolesterolemia non presenta sintomi evidenti, di conseguenza è bene sottoporsi a delle analisi di controllo con una certa frequenza, soprattutto se consapevoli di avere una situazione familiare genetica che prevede una predisposizione ad alti livelli di colesterolo.
In Italia sono circa 12 milioni le persone che soffrono di ipercolesterolemia. Il rischio numero uno a cui è esposto chi presenta livelli di colesterolo troppo alti sono malattie di tipo cardiovascolare. Infatti, l’abbiamo già detto, l’ipercolesterolemia viene causata dall’eccessiva presenza del colesterolo cattivo (LDL), che si deposita sulle pareti delle arterie. Questo fenomeno si chiama aterosclerosi, e può portare alla formazione di placche che causano la diminuzione del flusso sanguigno, fino ad arrivare a un vero e proprio blocco, provocando infarto del miocardio, ictus, ischemia e angina pectoris (condizione di dolore forte al torace che si estende anche a braccia e mandibola). È quindi fondamentale tenere monitorati i livelli di colesterolo, e possibilmente cercare di controllare il proprio stile di vita attraverso un’alimentazione sana e limitarsi nell’assunzione di alcolici e nell’uso di tabacco, soprattutto se in famiglia ci sono già stati casi di ipercolesterolemia.
Fonte| Humanitas