La diplopia è un disturbo visivo che provoca uno sdoppiamento delle immagini. Per questo motivo è anche chiamata visione doppia e la causa pare essere un problema di proiezioni dell’immagine sulla retine. Può nascondere, però, anche motivi patologici, stanchezza o stili di vita errati, come per esempio il vizio di alzare il gomito o abusare di alcune sostanze.
La diplopia è un fastidioso difetto visivo, che causa la visione contemporanea di due immagini di un unico oggetto. È anche nota come vista doppia, perché quando ne soffri vedi quasi tutto raddoppiato. Come mai? Pare che la causa sia la proiezione dell’immagine sulla retina, che nei due occhi cade in due punti diversi, provocando questa "rifrazione".
Devi immaginare l’occhio come una macchina fotografica, composta da cornea e cristallino, che lavorano come se fossero un obiettivo fotografico che si apre e si chiude in base all’esposizione alla luce. Questa macchina è poi composta da altri elementi: la retina, che svolge il compito di convertire i segnali luminosi percepiti in stimoli nervosi, e il nervo ottico, che invece trasmette i segnali elettrici dalla retina al cervello.
Quando stai per scattare la tua fotografia, non ti rendi conto di avere due macchine puntate, ognuna delle quali ovviamente ti regala uno punto di vista differenti, anche perché non sono sovrapposti, quindi la distanza seppur di pochi centimetri falsa lo scatto fotografico. Il cervello però riesce a elaborare un’immagine sola. Quando però i due occhi non lavorano in sincronia e l’immagine sulla retina cade in un punto diverso potresti avere come risultato finale una visione doppia dello stesso oggetto. Ovvero due fotografie.
I sintomi di diplopia possono essere costanti, quindi la visione doppia ti accompagna in ogni momento, o intermittenti, ovvero soffri di questo disturbo solo in alcuni casi, per esempio quando giri gli occhi da destra a sinistra, dall’alto in basso o in diagonale. Si parla di diplopia quando oltre alla doppia visione, soffri anche di:
Le cause della doppia visione possono essere transitorie o patologiche. Per esempio, quando il disturbo è monoculare, ovvero si verifica in solo occhio, è un problema strutturale o può essere causata da una cicatrice sulla cornea. Tra i fattori scatenanti ci sono anche l'astigmatismo, la cataratta, la lussazione del cristallino, la sindrome dell’occhio secco, le cisti e rigonfiamenti delle palpebre.
Esiste poi la diplopia binoculare, quando il difetto colpisce entrambi gli occhi. In questo caso, le cause possono essere un disturbo nella trasmissione dello stimolo nervoso, lo strabismo, un difetto caratterizzato dalla mancanza di allineamento degli occhi (abbiamo già trattato questo argomento su Ohga, a proposito dello strabismo di Venere), malattie cerebrovascolari (come aneurisma, ictus o attacco ischemico transitorio), diabete, lesione per comprensione, ma anche diplopia da virus, da trauma o da lesioni infiammatorie.
Infine, potresti incorrere nella diplopia temporanea o transitoria, che è l’effetto collaterale di chi ha subito un trauma, come una commozione cerebrale, o di chi è molto stanco o ha abusato di sostanze stupefacenti. Pensa a quelle giornate in cui passi molte ore al computer o a elaborare dati. La sera quando torni a casa hai la sensazione di vederci doppio? È in realtà più di una sensazione, è anche questa una forma di diplopia e per fortuna si risolve con una notte di sonno e facendo riposare gli occhi.
La diplopia può manifestarsi nei bambini, anche se è più comune negli adulti o semplicemente i “grandi” riescono a dare meglio voce a questo disturbo. Come si può riconoscere? Se il piccolo ne soffre potrebbe strizzare gli occhi nel tentativo di mettere meglio a fuoco le immagini, girare spesso la testa o guardare con insistenza davanti o distogliere lo sguardo e spostarlo sempre di lato. Qual è il problema? Il cervello durante l’infanzia si adatta con facilità a un simile disturbo e potrebbe appoggiarsi maggiormente sull’occhio dominante, provocando la famosa ambliopia (l’occhio pigro). Se però il disturbo viene diagnosticato precocemente dovrebbe risolversi abbastanza facilmente. Ciò che è importante, è non trascurare un’eventuale situazione che può sembrare anomala ma non preoccupante. Meglio, insomma, prenotare una visita dal pediatra o dall'oculista.
La diagnosi di diplopia deve essere formulata dall’oculista, che esegue un esame della vista, coinvolgendo prima uno e poi entrambi gli occhi. Oltre all’oftalmoscopia e in caso di alcune patologie, potrebbero essere richiesti esami più specifici come esami per verificare la funzionalità della tiroide. Se hai battuto la testa, il medico chiederà sicuramente una risonanza magnetica (MRI) o la tomografia computerizzata (TC).
La cura della diplopia si basa principalmente sulla correzione della vista attraverso gli occhiali, con lenti prismatiche che favoriscono la fusione delle immagini sdoppiate, e su esercizi riabilitativi. Se la situazione è grave, potrebbero essere consigliati interventi chirurgici, con cui è possibile riposizionare i muscoli extraoculari al fine di poter fornire una compensazione, o le iniezioni di tossina botulinica.