
Spesso quando prendiamo aerei per andare in posti tanto lontani e sognati ci preoccupiamo di eventuali problemi che potrebbero nascere durante il lungo viaggio. Tra i rischi più conosciuti, ad esempio, abbiamo la trombosi. Non vuol dire naturalmente che capiti a tutti, ma possono andare incontro a questo disturbo i soggetti che sono maggiormente predisposti.
A meno che tu stia viaggiando in first o business class, le altre classi sono caratterizzate da spazzi ristretti, soprattutto quelli vicino al finestrino. Potresti avvertire un senso di pesantezza e gonfiore alle gambe che puoi calmare alzandoti dal tuo posto e camminando per il corridoio, durante le fasi di volo in cui è consentito. Oppure, puoi eseguire alcuni esercizi che favoriscono la circolazione del sangue. Spesso si accede a video spiegazioni direttamente che trovi davanti al tuo sedile.
Il rischio di trombosi, però, esiste in ogni classe. E sai quale sia la complicanza di una trombosi? È l’embolia polmonare. Questa situazione si verifica quando sono interessate le vene profonde. Un coagulo, presente in queste vene, si stacca dal trombo e attraverso il flusso sanguigno raggiunge i polmoni, bloccando la circolazione e l’arrivo di ossigeno con conseguente sofferenza e morte delle cellule polmonari. In questo caso bisogna intervenire immediatamente poiché l’esito può anche essere fatale. Una persona che ha in atto un’embolia polmonare potrà manifestare un forte dolore toracico e difficoltà a respirare. Capisci come un intervento tempestivo sia fondamentale.
Magari non ci hai mai fatto caso o non lo sai, ma in aereo abbiamo una minore concentrazione di ossigeno (a misurazione effettuata una volta chiusi i portelloni). Questa situazione porta a una condizione di ipossia con aumento della coagulazione del sangue e un ritorno venoso più difficile. A ciò si aggiunge anche la diminuzione del tasso di umidità che provoca disidratazione delle mucose. Il consiglio è dunque di bere spesso, ma non alcolici o bevande diuretiche perchè potrebbero accentuare la situazione.
Fattori individuali, oppure patologie pregresse, interventi chirurgici, o neoplasie. Le donne sono inoltre più predisposte rispetto agli uomoni, soprattutto se in gravidanza, se assumono contraccettivi orali o stanno seguendo terapie ormonali sostitutive. Infine, un soggetto obeso ne risente maggiormente rispetto a uno normopeso.
Inoltre, altri elementi a cui prestare attenzione sono:
Puoi sospettare una trombosi quando durante o dopo un lungo volo una gamba inizia a gonifiarsi, cominci a sentire un forte dolore, paragonabile ad un crampo, che spesso è accompagnato da rossore diffuso oppure da un cordone duro e dolente lungo una vena.
Possono essere diversi gli accorgimenti che puoi adottare durante il viaggio per ridurre il rischio di trombosi:
Sarà il tuo medico, che conoscendo le tue patologie, potrà prescriverti l’assunzione di farmaci per ridurre il rischio d’insorgenza di trombosi. Questo valuterà il rischio a sviluppare trombosi in rapporto al rischio di sanguinamento.
L’acido acetilsalicilico – o aspirina – non ha alcun tipo di prevenzione. Anzi non fare di testa tua nell’assumere questo farmaco perché come appena accennato potresti avere effetti indesiderati anche gravi (ad esempio emorragie). In alcuni soggetti potrebbe essere prescritta l’eparina. Anche in questo caso sarà stato il medico a valutare attentamente le condizioni di salute del paziente, la durata del viaggio, fattori predisponenti, e così via. Sicuramente avrai già sentito nominare questi farmaci per fluidificare il sangue. L'aspirina infatti è utilizzata come tromboprofilassi, ma solamente per i pazienti con un elevato rischio cardiovascolare (ad esempio post-infarto miocardico).