Il ferro fa bene anche al tuo cuore e previene l’infarto, ma attento a non eccedere

Un sale minerale molto importante che, tra le altre cose, limita i livelli di colesterolo nel sangue e previene la formazione di coaguli. Allontana, insomma, il rischio di infarto e altri problemi cardiovascolari. Ma lo stesso studio ribadisce che anche l’eccessiva concentrazione di questa sostanza nel tuo sangue è pericolosa.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 31 Luglio 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Il ferro è fondamentale per il tuo organismo: favorisce la produzione di emoglobina, che trasporta l'ossigeno a tutti gli organi e i tessuti del tuo corpo, ma anche la produzione di energia che serve alle cellule per mettere in atto i vari processi metabolici e, in poche parole, farle funzionare come dovrebbero. Sembra però che questo sale minerale giochi un ruolo importante anche per quanto riguarda la salute del tuo cuore. Lo hanno dimostrato i ricercatori dell'Imperial College di Londra con uno studio dove, in realtà, viene anche consigliato di non eccedere con la concentrazione di questa sostanza nel sangue.

Il ferro riduce il rischio di avere il colesterolo alto, un tipo di grasso che contribuisce alla formazione di placche nei vasi sanguigni. È questo infatti il punto di partenza per l'occlusione di un'arteria e quindi un infarto. Inoltre, una carenza potrebbe anche portare a livelli troppo bassi di emoglobina e una scarsa ossigenazione dei tessuti. Di norma, in queste situazioni, il cuore inizia a pompare più velocemente per compensare il ridotto apporto di nutrienti e si espone a sforzi piuttosto faticosi che, alla lunga, possono anche danneggiarlo.

Un risultato al quale il team di ricerca è arrivato dopo aver analizzato i dati di 500mila persone, focalizzando l'attenzione sulla concentrazione di ferro nel sangue e il rischio di sviluppare patologie cardiocircolatorie. Di contro, però, hanno anche notato che un'eccessiva presenza del sale minerale può diventare tossica per il fegato, ovvero il magazzino nel quale vengono stoccate le scorte di ferritina. Paradossalmente, inoltre, sembra che questa condizione possa anche favorire proprio la formazione di coaguli e quindi aumentare il rischio di attacchi cardiaci.

La soluzione migliore è quindi quella di tenere monitorati i livelli di ferro nel sangue, attraverso un banale prelievo di routine, e poi parlarne con il tuo medico che potrà consigliarti eventualmente se incrementarlo nella tua dieta o assumere integratori.

Fonte| "Effects of Genetically Determined Iron Status on Risk of Venous Thromboembolism and Carotid Atherosclerotic Disease: A Mendelian Randomization Study" pubblicato sul Journal of the American Heart Association il 16 luglio 2019

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.