Intolleranza al glucosio: come riconoscere una condizione che può portare al diabete

L’introlleranza la glucosio è una condizione che è bene diagnositicare in tempo e sulla quale è necessario agire subito, per evitare che peggiori. Vediamo da quali sintomi la puoi riconoscere e come prevenirla.
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Valentina Danesi 8 Gennaio 2023
* ultima modifica il 25/01/2023

Si parla spesso di glucosio quando si affronta il problema diabete, ma devi sapere che ci possono essere anche dei segnali meno forti che però segnalano una cattiva gestione del tuo corpo nei confronti del glucosio. L'intolleranza, chiamata più precisamente alterata tolleranza al glucosio o Impaired Glucose Tolerance (IGT), è una condizione per cui, se ne soffri, la tua glicemia mostrerà valori compresi tra i 140 mg/dL e i 200 mg/dL dopo due ore dall'assunzione di 75 grammi di zucchero. Proviamo a capire meglio di che si tratta.

Intolleranza al glucosio

Cos’è

La ridotta tolleranza al glucosio, anche chiamata “ridotta tolleranza glucidica”, indica una condizione di insulino-resistenza ossia quando il corpo non produce o fatica a produrre insulina.

In generale ecco qualche definizione in base ai valori per fare chiarezza:

  • Alterata glicemia a digiuno: glicemia a digiuno compresa tra 100 e 125 mg/dL (supera i 125mg/dL se si è diabetici);
  • Ridotta tolleranza al glucosio: se la glicemia viene misurata dopo 2 ore dalla somministrazione di 75 g di glucosio in soluzione o dopo il pasto e rimane compresa tra 140–199 mg/dL (in chi non ha alcun problema il valore dev’essere inferiore a 140 mg/dL, nel soggetto diabetico superiore a 199 mg/dL).

La ridotta tolleranza al glucosio, se la confrontiamo con l’alterata glicemia a digiuno, presenta una maggiore possibilità con il tempo di trasformarsi poi in una vera e propria diagnosi di diabete. Non è automatico, certo, ma è meglio diagnosticare il problema in tempo per migliorare lo stile di vita ed evitare che peggiori.

Le cause

Le cause dell'intolleranza al glucosio sono le stesse del diabete ossia la resistenza all’insulina (da parte dei tessuti del nostro corpo) o il difetto nella produzione dell’insulina. Se poi parliamo di fattori di rischio che possono portare allo sviluppo di questo problema ci sono:

  • sovrappeso
  • obesità 
  • presenza di diabete in famiglia
  • vita sedentaria
  • colesterolo alto
  • pressione alta
  • ovaio policistico 
  • diabete gestazionale.

I sintomi

Rispetto all'intolleranza al glucosio, il problema è che spesso i sintomi non ci sono o sono confondibili anche con altre patologie. Questi, ad esempio, sono i principali:

  • sete costante
  • affaticamento
  • difficoltà visiva
  • bisogno frequente di urinare
  • neuropatia diabetica
  • perdita di massa muscolare.

La diagnosi

Il test utilizzato per diagnosticare l'alterata tolleranza al glucosio si chiama OGTT o curva da carico orale di glucosio. È necessario un digiuno preventivo di circa otto ore, dopodiché viene prelevato un campione di sangue e subito dopo il paziente deve assumere una sorta di liquido a base di 75 grammi di glucosio sciolti in 250-300 ml d’acqua.

Poi vengono monitorati a intervalli regolari i livelli di glicemia. La misurazione più importante è quella effettuata dopo le due ore. perché se in quel momento la glicemia è compresa tra 140 e 200 mg/dl il test di intolleranza al glucosio è positivo.

La cura

Anche se non è diabete vero e proprio, questo disturbo non va dimenticato perché chi ne soffre generalmente è esposto a un maggiore rischio cardiovascolare nonché alla possibilità di sviluppare il diabete. Il primo consiglio è di aiutarsi a stare in forma con una dieta sana e bilanciata (verdure e pochissimi grossi saturi sono i consigli base) e il costante esercizio fisico. Sarà poi necessario valutare con il medico interventi più mirati per prevenire il peggioramento dell'intolleranza.

Fonte| Fondo ASIM 

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