
L’iperkaliemia è una condizione non comune, ma si verifica più spesso nelle persone che vengono ospedalizzate, soprattutto a causa dell’assunzione di determinati farmaci, per via di insufficienze renali o di altre patologie.
Con il termine iperkaliemia (dal simbolo del potassio K, chiamato anche iperpotassiemia) ci si riferisce ad un livello di potassio nel sangue (sierico o plasmatico) al di sopra dei valori considerati normali, ossia superiori a 5-5,5 milliequivalenti per litro (mEq/L).
Se l’iperkaliemia è lieve, solitamente non darà sintomi, mentre se si supera di un livello alto, quindi iperkaliemia grave, potrebbe mettere anche a repentaglio la vita: un livello alto di potassio, parliamo oltre i 6,5 mEq/L, può causare aritmie cardiache, paralisi o debolezza muscolare fino anche ad arresto cardiaco. Il potassio, infatti, è molto importante per l’apparato neuromuscolare e cardiaco, ma un aumento dei suoi livelli può avere conseguenze molto gravi.
L’iperkaliemia può essere una condizione cronica o acuta: coloro affetti dalla condizione cronica potrebbero essere asintomatici sino a livelli molto alti di potassio nel sangue, mentre un episodio acuto potrebbe causare sintomi più gravi nonostante i livelli di potassio siano più bassi.
Le cause di iperkaliemia possono essere svariate, tra cui un aumento dell’assunzione di potassio, un metabolismo errato dello stesso o una ridotta escrezione dei reni: occorrerà sempre diagnosticarlo in modo corretto prima di procedere con un trattamento.
Quando l’iperkaliemia è sintomatica possiamo elencare:
Dopo aver già accennato ad alcune cause di iperkaliemia, possiamo elencare più nello specifico:
La diagnosi di iperkaliemia avviene solitamente in esami di laboratorio effettuati per rilevare la presenza di altre patologie, in quanto solitamente, a meno che non si tratti di un aumento di livello di potassio molto importante, non dà sintomi.
Una volta accertato l’aumento dei livelli di potassio si valuterà la storia clinica del paziente, soprattutto casi di patologie renali, diabete, chemioterapie o l’assunzione di farmaci che agevolano lo sviluppo di iperkaliemia.
Il test principale da effettuare se si sospetta iperkaliemia è un elettrocardiogramma (ECG): le complicanze più gravi di questa condizione sono le aritmie cardiache, pertanto elevati livelli di potassio causeranno anomalie nell’ECG.
Le anomalie che troviamo sono:
Potrebbe essere utile effettuare anche altri test, come la valutazione della funzionalità renale e l’analisi delle urine.
Il trattamento dell’iperkaliemia deve essere subito intrapreso una volta che la diagnosi è confermata, soprattutto in coloro i cui livelli di potassio superano la norma, lamentano debolezza muscolare o paralisi e ci sono alterazioni nell’ECG.
La terapia comprende: