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Iperkaliemia: sintomi e conseguenze dell’aumento dei livelli di potassio nel sangue

Il potassio è fondamentale per il nostro organismo, ma un livello troppo elevato può causare danni anche importanti: per questo motivo è molto utile effettuare annualmente dei controlli dei livelli di potassio nel sangue, che avvengono tramite i semplici esami di routine. Esaminiamo insieme quali conseguenze potrebbe comportare l’iperkaliemia e come trattarla.
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25 Agosto 2022 * ultima modifica il 25/08/2022

L’iperkaliemia è una condizione non comune, ma si verifica più spesso nelle persone che vengono ospedalizzate, soprattutto a causa dell’assunzione di determinati farmaci, per via di insufficienze renali o di altre patologie.

Significato

Con il termine iperkaliemia (dal simbolo del potassio K, chiamato anche iperpotassiemia) ci si riferisce ad un livello di potassio nel sangue (sierico o plasmatico) al di sopra dei valori considerati normali, ossia superiori a 5-5,5 milliequivalenti per litro (mEq/L).

Se l’iperkaliemia è lieve, solitamente non darà sintomi, mentre se si supera di un livello alto, quindi iperkaliemia grave, potrebbe mettere anche a repentaglio la vita: un livello alto di potassio, parliamo oltre i 6,5 mEq/L, può causare aritmie cardiache, paralisi o debolezza muscolare fino anche ad arresto cardiaco. Il potassio, infatti, è molto importante per l’apparato neuromuscolare e cardiaco, ma un aumento dei suoi livelli può avere conseguenze molto gravi.

L’iperkaliemia può essere una condizione cronica o acuta: coloro affetti dalla condizione cronica potrebbero essere asintomatici sino a livelli molto alti di potassio nel sangue, mentre un episodio acuto potrebbe causare sintomi più gravi nonostante i livelli di potassio siano più bassi.

Le cause di iperkaliemia possono essere svariate, tra cui un aumento dell’assunzione di potassio, un metabolismo errato dello stesso o una ridotta escrezione dei reni: occorrerà sempre diagnosticarlo in modo corretto prima di procedere con un trattamento.

iperkaliemia-significato

Sintomi

Quando l’iperkaliemia è sintomatica possiamo elencare:

  • debolezza e affaticamento;
  • sensazioni di intorpidimento o formicolio;
  • palpitazioni e battito cardiaco irregolare;
  • difficoltà respiratorie;
  • nausea;
  • paralisi.

Cause

Dopo aver già accennato ad alcune cause di iperkaliemia, possiamo elencare più nello specifico:

  • pseudoiperkaliemia: la pseudoiperkaliemia è un “falso” aumento dei livelli di potassio, solitamente dovuta dall’emolisi dei globuli rossi in un campione di sangue, che avviene nella maggior parte dei casi quando si mantiene per troppo tempo il laccio emostatico o si chiude troppo energicamente il pugno durante un prelievo;
  • aumento nell’assunzione di potassio: è una causa rara di iperkaliemia, ma che può causare complicanze soprattutto in coloro che hanno patologie renali;
  • rilascio esagerato di potassio dalle cellule: soprattutto in presenza di acidosi metabolica (un aumento degli acidi nell’organismo), ustioni gravi, diabete;
  • con l’assunzione di determinati farmaci: chemioterapici, beta-bloccanti, ACE-inibitori, bloccanti del recettore dell’angiotensina;
  • in presenza di patologie o disfunzioni renali, che limitano l’espulsione di potassio che principalmente avviene attraverso le urine.

Diagnosi

La diagnosi di iperkaliemia avviene solitamente in esami di laboratorio effettuati per rilevare la presenza di altre patologie, in quanto solitamente, a meno che non si tratti di un aumento di livello di potassio molto importante, non dà sintomi.

Una volta accertato l’aumento dei livelli di potassio si valuterà la storia clinica del paziente, soprattutto casi di patologie renali, diabete, chemioterapie o l’assunzione di farmaci che agevolano lo sviluppo di iperkaliemia.

Il test principale da effettuare se si sospetta iperkaliemia è un elettrocardiogramma (ECG): le complicanze più gravi di questa condizione sono le aritmie cardiache, pertanto elevati livelli di potassio causeranno anomalie nell’ECG.

Le anomalie che troviamo sono:

  • onda P piccola o assente;
  • intervallo PR prolungato più del normale;
  • onda R aumentata;
  • complesso QRS ampio;
  • onde T con picchi.

Potrebbe essere utile effettuare anche altri test, come la valutazione della funzionalità renale e l’analisi delle urine.

iperkaliemia–trattamento

Trattamento

Il trattamento dell’iperkaliemia deve essere subito intrapreso una volta che la diagnosi è confermata, soprattutto in coloro i cui livelli di potassio superano la norma, lamentano debolezza muscolare o paralisi e ci sono alterazioni nell’ECG.

La terapia comprende:

  • sospensione di tutte le fonti con cui si introduce potassio nell’organismo: tra gli alimenti con alto contenuto di potassio troviamo la frutta secca, verdure (come spinaci, patate, pomodori, broccoli, carote, zucca), frutta (kiwi, arance, banane, melone) e le carni rosse;
  • assunzione di una terapia di calcio, che aiuta nelle disfunzioni cardiache;
  • insulina nei pazienti diabetici;
  • assunzione di diuretici che potrebbero agevolare l’espulsione di potassio con le urine;
  • bicarbonato di sodio;
  • emodialisi per i pazienti con insufficienze renali.
Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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