Avrai senza dubbio sentito parlare di disgrafia, discalculia…si tratta di disturbi specifici dell'apprendimento, ma in cosa consistono di preciso? Della discalculia ti abbiamo già parlato. In questo articolo vedremo quindi più nel dettaglio cos'è la disgrafia, ovvero un disturbo che riguarda la scrittura corsiva. Questa attività coinvolge infatti una serie di capacità, sia motorie che di elaborazione del linguaggio. Ma in alcune persone queste attività non riescono ad integrarsi completamente. Vediamo perché.
Parlare di disgrafia significa, appunto, affrontare uno dei disturbi specifici dell’apprendimento. Questo, in particolare, consiste in una difficoltà nello scrivere. O meglio, la persona non riesce a farlo in modo fluido, corretto e spontaneo. In sostanza è un problema legato all’aspetto motorio dello scrivere e alla sua coordinazione con la capacità di elaborare il linguaggio, e dunque una parola o una frase.
Quali sono i sintomi della disgrafia e come si fa a riconoscerla? Normalmente, proprio perché è una difficoltà nella scrittura, si manifesta nei primi mesi di scuola, ma non sempre viene riconosciuta subito e può quindi essere scoperta anche dopo un periodo piuttosto lungo, magari proprio perché spesso si pensa che gli errori siano dovuti all’inizio dell’apprendimento.
Per essere più chiari, spesso si pensa che gli errori fatti dal bambino siano normali proprio perché è all’inizio della scuola. Insomma, classici errori di ortografia. Ma esattamente cosa può notare il genitore? Dobbiamo specificare che molto dipende dalla fascia d’età in cui compare il problema:
Ecco nello specifico alcuni dei sintomi o meglio, dei segnali, che il bambino affetto da disgrafia può mostrare:
Ad oggi non è stata trovata una vera e propria causa conclamata per questo problema. Si pensa che possano essere presenti dei deficit a livello delle aree del cervello che sono deputate al movimento. Oppure che alla base vi siano dei gap a livello di coordinazione motoria. O, ancora, l’incompleta lateralizzazione, ovvero quel processo che sincronizza l’attività tra occhio e mano. Ne deriva una generale difficoltà di orientamento nello spazio e nel tempo. Tuttavia, come ti abbiamo appena detto, stiamo parlando solo di ipotesi.
Come si fa a riconoscere la disgrafia? Non è per nulla facile, come avrai capito. Infatti, tuo figlio verrà aiutato da un pool di specialisti composto da medici, logopedisti, psichiatri. Lo scopo è quello di valutare con precisione:
Non preoccuparti, i test non sono dolorosi, né invasivi. Non saranno altro che:
Innanzitutto non possiamo parlare di cura in questo caso, ma di supporto e miglioramento, questo perché non è una malattia ma un disturbo con cui bisogna imparare a convivere. Quindi, se tuo figlio, tua sorella o un tuo amico ne soffrono, la cosa migliore è proporre loro un potenziamento delle capacità di scrittura in modo tale che recuperino il più possibile.
Esistono quindi esercizi pratici che puntano a rafforzare la coordinazione occhio-mano e la forza muscolare per permettere di tenere con maggiore facilità penna o matita. Naturalmente il parere più fondato su cosa sia necessario puntare nel tuo caso specifico lo darà lo specialista, il quale ti potrà anche consigliare, se lo valuterà necessario, eventuali strumenti elettronici. Un esempio? Dei quaderni che hanno le righe colorate, che sono più simpatici, ma allo stesso tempo mettono in rilievo le righe a cui il bambino deve prestare attenzione.
Fonte|Uppa