La gentamicina è un antibiotico appartenente alla famiglia dei farmaci battericidi amminoglicosidici, prodotta da Micromonospora Purpurea. Di questa classe fanno parte anche altri farmaci che avrai sentito nominare: streptomicina, neomicina, tobramicina e netilmicina (e molti altri), ma la gentamicina rimane tra quelli più utilizzati.
Gli antibiotici amminoglicosidici sono in grado di bloccare la sintesi proteica del microrganismo patogeno. Questo porta alla distruzione di alcuni processi alla base dell'integrità della membrana cellulare batterica, i danni che si vengono a creare possono essere riparati solo producendo nuove proteine. Ma, questo meccanismo è alterato dalla presenza dell'antibiotico stesso. Inoltre si verificano mancata crescita cellulare e blocco della riproduzione cellulare. Questi eventi conducono alla morte batterica. Sembra un meccanismo molto semplice, in realtà ci sono meccanismi molto complessi alla base.
La gentamicina è stata tra i primi antibiotici ad essere attiva su P. aeruginosa, microrganismo che si trova sulla cute in seguito a ustioni, in alcune polmoniti ed infezioni del tratto urinario. È in grado di agire su diversi ceppi di stafilococchi, coliformi, ed altri batteri gram-negativi. A volte è utilizzata in associazione alle penicilline per avere un’azione sinergica contro pseudomonas, proteus, enterobacter, klebsiella, ed altri gram negativi.
La gentamicina si trova in applicazioni per uso cutaneo sia da sola, sia in associazione con cortisonici.
Nei preparati topici ha una concentrazione che va dallo 0,1% allo 0,3%. Il tuo medico od il dermatologo la può prescrivere in caso di psoriasi, di dermatosi profonde od in situazioni in cui possa essere necessaria l'applicazione di un antibiotico ad uso topico, ad esempio ustioni infette, ferite o lesioni cutanee (tra cui rientrano anche lesioni acneiche) e nella prevenzione delle infezioni da catetere endovenoso.In questi casi si avrà una dose di attacco con l'applicazione della crema anche 3-4 volte al giorno fino al arrivare alla mono o duplice somministrazione nelle 24 h.
Nelle formulazioni per uso oftalmico la gentamicina può essere veicolata in collirio o unguento con una concentrazione pari allo 0,3% e con applicazione ogni 12 ore.
La gentamicina non è in grado di essere assorbita a livello intestinale, pertanto in caso di infezioni sistemiche gravi ci sarà bisogno della somministrazione intramuscolare o endovenosa. Parliamo di infezioni gravi quali endocardite batterica sepsi e polmoniti causate dai microrganismi elencati prima, inoltre trova applicazione in caso di setticemia e sepsi neonatali, meningiti ed infezioni del sistema nervoso centrale, infezione delle vie biliari, pielonefrite, prostatite, polmonite, meningite da Listeria eccetera. In questi casi la posologia viene adeguata all'infezione presente ed al paziente coinvolto.
Gli effetti dannosi di questo antibiotico sono correlati alla loro concentrazione ematica. La gentamicina mostra affinità per le cellule renali e per le cellule sensoriali del condotto dell'orecchio. Pertanto, i principali effetti collaterali della gentamicina sono:
Bisogna tener presente che la gentamicina è bene somministrarla il più lontano possibile da un farmaco diuretico, in quanto l'effetto ototossico è potenziato. Parliamo della furosemide. Se utilizzi questo farmaco ricordati di riferirne sempre al medico l'utilizzo, in quanto sarà in grado di fornirti lo schema terapeutico adeguato.
Fonti| Foye – Principi di Chimica Farmaceutica; Katzung – Farmacologia Generale e Clinica; Aifa