
Non è scontato. Anzi, spesso va allenato. Parlo del senso di gratitudine, ben più profondo di un semplice “grazie", perché ormai abbiamo capito essere un ingrediente necessario per la ricetta della felicità. La gratitudine è, secondo la definizione che ne fornisce il dizionario della lingua italiana, “quel sentimento e disposizione d’animo che comporta affetto verso chi ci ha fatto del bene, ricordo del beneficio ricevuto e desiderio di poterlo ricambiare”. Ma per gratitudine si può intendere anche una speciale consapevolezza che ti permette di guardarti dentro e di essere felice per quello che sei e quello che hai.
L’ho scritto nelle prime righe di questo articolo: il senso di gratitudine non è scontato. La quotidianità, gli impegni lavorativi, i progetti a cui stare dietro sono tutti elementi della tua vita che possono distoglierti dal mettere in atto la gratitudine. Il fatto stesso di avere una collega di ufficio difficile da sopportare, ma doverci convivere fianco a fianco tutti i giorni, ti allontanerà dal senso di gratitudine per aver comunque un lavoro gratificante. Gli strilli, i capricci e una cameretta dei bambini costantemente in disordine difficilmente ti farà sentire grato per aver potuto mettere al mondo dei figli. A meno che tu non ti ci fermi a pensare.
Forse la gratitudine è il parametro della grandezza umana.
Ecco il più semplice esercizio di gratitudine. Fermati un attimo e pensa a tutto quello che oggi di bello hai. Un lavoro, una famiglia, ottimi amici, la salute, qualche giorno di vacanza da trascorrere con i tuoi cari. Nel momento esatto in cui riuscirai a pensare a tutto quello che hai già, la sensazione di benessere che ti colpirà sarà sorprendente. Essere grati quindi può farti davvero felice. E farti stare molto meglio. Assunta Corbo, che pochi mesi fa ci spiegava in questa intervista il senso di gratitudine, propone diversi esercizi per esercitare questa disposizione d’animo.
L’esercizio del “Cosa ho e cosa non ho” è uno di questi. Devi procurarti una penna e un foglio bianco, su cui creare due colonne: quella del “quello che ho” e quella del “quello che non ho”. Prenditi il tempo necessario per riempire le due liste, concentrandoti una colonna per volta, e scrivi davvero tutto: sentimenti, oggetti materiali, idee e progetti, relazioni personali.
Una volta terminato, concentrati sulla prima colonna, quella del “quello che ho”. Rileggi quanto scritto e prova a percepire quello che provi; scrivi le emozioni provate sotto la prima colonna e poi passa alla colonna di “quello che non ho”. Anche qui stesso esercizio: scrivi le emozioni che provi leggendo questa seconda lista. Ti accorgerai di aver provato benessere e gratitudine leggendo la colonna delle cose che hai, e di aver provato un senso di malessere e frustrazione leggendo la colonna delle cose che non hai. Vale quindi la pena di esercitarsi a essere grati? Senza dubbio. La gratitudine consente di vedere il lato positivo delle cose, di affrontare tutto, anche le difficoltà e gli ostacoli. La gratitudine può farti vedere le cose con una maggior carica di ottimismo. La gratitudine può davvero renderti felice.