La gravidanza ectopica si verifica quando l'embrione non si impianta nella cavità uterina e per questo è anche chiamata impropriamente gravidanza extrauterina. La gravidanza ectopica è infatti solo una delle possibili, sebbene la più comune, forme in cui si può sviluppare la gravidanza extrauterina.
Quando una donna resta incinta, l'ovulo fecondato, cioè l'embrione, si sposta dalla tuba di Falloppio all'utero, dove si deve impiantare per poi svilupparsi. Impiega tra i 5 e i 10 giorni per portare a termine questo movimento, ma se ciò non avviene e l'impianto si verifica in altre sedi: è in questo caso che si parla di gravidanza extrauterina o gravidanza ectopica.
Se stai provando ad avere un figlio, questa ipotesi potrebbe spaventarti, ma è anche importante sapere che questo problema si presenta in circa il 2 o il 3% dei casi e il rischio è maggiore per le donne che hanno superato i 35-40 anni o per chi ha sofferto di episodi simili in precedenza.
Purtroppo i sintomi iniziali non sono facilmente distinguibili da quelli di una gravidanza normale o da problemi all'apparato genitale e per questo motivo, potrebbe essere più difficile giungere a una diagnosi precoce. È però molto importante che il ginecologo possa subito prendere atto della situazione e tenerla monitorata: purtroppo, infatti, esiste anche una remota probabilità di morte per la madre. Eventualità che può essere evitata, se si interviene in tempo.
La gravidanza extrauterina può avere tre sottotipi:
Non sempre le cause della gravidanza ectopica sono chiare, ma si possono individuare alcuni fattori di rischio, la cui presenza potrebbe spingerti a prestare più attenzione ai possibili segnali che ti invia il tuo corpo. Tra questi i più comuni sono:
Come ti accennavo all'inizio, i sintomi purtroppo non sono così facilmente riconducibili a quelli di una gravidanza ectopica. Inoltre, possono variare da donna a donna. Dovresti comunque prestare attenzione a:
A mano a mano che la gestazione prosegue, queste manifestazioni possono intensificarsi. Possono inoltre comparire perdite di sangue derivate da emorragie uterine e che potresti scambiare per ciclo mestruale. Fai però attenzione perché in questo caso noterai che si tratta di un liquido più acquoso e dal colore molto scuro. Il dolore poi potrebbe aumentare e coinvolgere anche le aree attorno e a volte raggiunge addirittura la spalla: è il risultato della tuba che è costretta a dilatarsi per la presenza dell'embrione. Possono infine presentarsi febbre, ipotensione e vertigini.
Nella maggior parte dei casi, come ti spiegavo, la gravidanza ectopica è extrauterina e l'embrione si impianta nella tuba di Falloppio. Per questo motivo, una delle complicazioni da menzionare subito e alla quale bisogna prestare più attenzione riguarda proprio la rottura della tuba. È la ragione per cui appena avverti un dolore addominale improvviso e insopportabile, devi correre al pronto soccorso: si tratta di una circostanza grave e pericolosa, che presenta un rischio di morte anche per la madre per shock ipovolemico, cioè causato da un'emorragia.
Oltre al dolore molto intenso, altri sintomi da cui potresti riconoscere questa complicanza sono un sanguinamento vaginale anomalo e una sensazione di forte confusione e stordimento, che può anche arrivare allo svenimento.
La presenza di una gravidanza ectopica si può vedere già a partire dalla quinta settimana di gravidanza. Il problema è proprio che, a questo punto della gestazione, potresti non esserti ancora accorta di essere incinta e quindi scambiare i primi sintomi per quelli di una normale gravidanza.
In media, comunque, questa anomalia si manifesta tra la quarta e l'ottava settimana. Naturalmente, dovrai parlarne al più presto con un ginecologo, oppure, se il dolore arriva all'improvviso ed è insopportabile, recarti immediatamente al pronto soccorso.
La diagnosi di gravidanza ectopica viene fatta durante una visita dal ginecologo. Per arrivare a questa conclusione, lo specialista può avvalersi di due strumenti: l'ecografia transvaginale e un esame del sangue per rilevare i valori di beta-HCG.
La prima permette naturalmente di vedere dove si è posizionato l'embrione all'interno dell'utero e può, di conseguenza, notare una sua assenza. Mentre i livelli di beta-HCG in una gravidanza extrauterina aumentano molto lentamente, a differenza di quanto accade in una situazione normale in cui si può vedere un raddoppio ogni 48 o 72 ore.
Per questo motivo, quando si presenta l'anomalia di cui stiamo parlando, un eventuale test di gravidanza, che viene effettuato proprio misurando la concentrazione dell'ormone potrebbe dare esito negativo, oppure al contrario potrebbe essere positivo ma in ecografia potrebbe non essere visibile nessun embrione nell'utero. Non sottrarti dunque a una visita più approfondita e a tutti gli accertamenti necessari, perché una diagnosi precoce è fondamentale al fine di evitare ogni complicazione grave.
La gravidanza ectopica può venire affrontata con tre diversi tipi di trattamenti. Il primo è quello che viene definito di "vigile attesa". Vale a dire che si aspetta che la situazione si risolva da sola attraverso un aborto spontaneo, che si verifica in effetti nella maggior parte dei casi. Naturalmente, l'attesa deve essere accompagnata da controlli frequenti e viene interrotta se la madre inizia ad avvertire dolore o nota perdite di sangue
Di solito una gravidanza extrauterina non arriva oltre le 8 settimane di gestazione, perché a partire da quella successiva la tuba non è più in grado di soddisfare le richieste di un embrione che si sviluppa. Non può insomma assicurargli né spazio, né nutrimento. Tanto che nel 70% dei casi si verifica aborto spontaneo nelle prime settimane di gestazione, prima ancora di aver ricevuto una diagnosi.
Un'altra opzione è il trattamento farmacologico, che si adotta soprattutto quando l'aborto spontaneo non sopraggiunge nel breve termine. Il medicinale in questione è il metotrexate, il cui compito è quello di bloccare la replicazione delle cellule e quindi lo sviluppo dell'embrione. La terapia sembra preservare meglio l'utero in vista di un'eventuale nuova gravidanza, ma non può essere somministrata a pazienti con problemi renali o di coagulazione del sangue.
Una terza opzione, qualora le due precedenti non abbiano funzionato o siano impraticabili, prevede di ricorrere all'intervento chirurgico, che comunque non è troppo invasivo e viene eseguito in laparoscopia. Lo scopo è quello di rimuovere la camera gestazionale con all'interno l'embrione. Nelle situazioni più gravi, però, è necessario asportare anche la tuba in modo parziale o intero. La diagnosi precoce serve proprio a prevenire questa eventualità.
Arrivati a questo punto ti starai chiedendo: dopo una gravidanza ectopica, posso ancora rimanere incinta? E dopo quanto tempo è possibile? Per fortuna, arrivano una serie di buone notizie. Per prima cosa devi sapere che sì, puoi ancora provare a diventare madre perché, soprattutto se la situazione si è risolta con un aborto spontaneo, non dovresti avere avuto conseguenze per quanto riguarda la fertilità. Ricorda però che è aumentato il rischio di una seconda gravidanza anomala ed è quindi fondamentale che tu ti faccia seguire fin da subito da un ginecologo.
Per quanto riguarda invece il periodo di tempo da lasciar passare, anche in questo caso è meglio chiedere consiglio allo specialista. Dipende infatti dalle tue condizioni e dal modo in cui è stata interrotta la gravidanza precedente. Ad esempio, se hai fatto ricorso a un trattamento farmacologico, di solito si consiglia di aspettare almeno tre mesi prima di ricominciare a provare.
Qualora però le condizioni del tuo apparato risultassero troppo compromesse, è forse meglio procedere con una fecondazione in vitro, soprattutto se hai dovuto sottoporti all'asportazione di una tuba.
Fonte| Uppa; Manuale Msd;
(Scritto da Giulia Dellagiovanna il 6 luglio 2020,
modificato da Maria Teresa Gasbarrone il 26 giugno 2023)