La leggenda di Hei (2019), un anime fantasy in 2D del cinese Zhang Ping, ricorda le storie ecologiche di Miyazaki.
Il dramma fantasy d'animazione, ambientato ai giorni nostri, ha come protagonista XiaoHei, un demone che può assumere la forma di un gattino nero o di un felino-bestia, è vittima della graduale deforestazione e della prepotenza degli esseri umani che lo costringono a fuggire e trovare una nuova casa.
Da secoli gli spiriti vivono accanto agli esseri umani. E molti di loro si sono nascosti alla civiltà o hanno imparato a mimetizzarsi.
Dopo l'industrializzazione e l'espansione dell'umanità, gli spiriti e gli umani si ritrovano gli uni contro gli altri. Mentre molti spiriti accettano il cambiamento e vivono in pace apprezzando per molti versi anche le iniziative degli uomini, altri reagiscono.
XiaoHei assiste alla distruzione del suo habitat naturale per cui enormi ruspe radono al suole chilometri e chilometri di aree verdi mettendo in fuga gli animali. Dopo vario vagabondare alla ricerca di una nuova casa, incontra Fenxi e altri spiriti che lo prendono con loro ma che hanno come unico obiettivo quello di riconquistare la Terra che secondo loro spetta agli spiriti di diritto.
Inizialmente coccolato, e rinfrancato dal supporto degli altri si dovrà ricredere in seguito all’ incontro con Wuxian, un mago umano, che gli insegna a conoscere ed usare i suoi poteri senza volere nulla in cambio.
E’ proprio allora che comprende che Fenxi vuole solo impossessarsi dei sue magiche capacità per combattere gli umani. Dovrà ricredersi, e decidere se stare dalla parte degli uomini o dei suoi simili.
I personaggi sono ben delineati, i paesaggi naturalistici suggestivi, e le scene d’azione avvincenti. Adatto a tutte le età, è un film da vedere in nome della pace e dell’armonia, perché la natura va difesa e non distrutta, e perché tutti, anche se diversi, vanno accettati per quello che sono.