La tua alimentazione è insostenibile: ecco come quello che mangi fa male al Pianeta

Trasporto, packaging spesso troppo abbondante, filiera lunga, anzi lunghissima, e spreco alimentare. Questi sono solo alcuni dei fattori che rendono la tua alimentazione non sostenibile per il Pianeta. Quando corri al supermercato sotto casa per una rapida spesa, probabilmente non farai troppo caso alla provenienza dei prodotti che compri, ma prima di arrivare lì hanno dovuto affrontare una strada piena di emissioni inquinanti.
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"Vino australiano, prugne cilene e carne argentina: spendiamo in termini energetici più di quel che ingurgitiamo" sosteneva nel 2012 l'allora presidente di Coldiretti Veneto, Giorgio Piazza. E non stai forse continuando a comportarti come se l'ananas crescesse dietro casa tua o se il cioccolato che arriva dal Sud America potesse davvero costare due euro? La tua alimentazione non è sostenibile. Nei Paesi più avanzati, ovvero quelli in cui vive ciascuno di noi, serve un nuovo tipo di educazione alla nutrizione, dove venga preso in considerazione anche l'ambiente in cui si vive.

In media, il cibo che hai messo sulla tua tavola oggi ha impiegato circa 1,900 chilometri per arrivare fino a te. E la stessa cosa vale per i piatti di ieri e per quelli di domani. È come se tu abitassi a Milano e ti ostinassi a fare la spesa in Sicilia. Tutti i giorni. La conseguenza è che le emissioni di anidride carbonica prodotte dai mezzi di trasporti aumentano in modo esponenziale. Il Wwf ha calcolato che in media produci 1.779 chilogrammi di CO2 all'anno solo mangiando. L'intero settore agroalimentare è responsabile del 19% di tutte le emissioni di gas serra nell'atmosfera. Prova ora a immaginare quanto questo dato può aumentare se vai a reperire i prodotti della tua dispensa non solo in altri Paesi, ma addirittura in altri continenti. Sul sito del Wwf puoi calcolare quanto inquina il tuo carrello della spesa.

Un pomodoro coltivato in serra produce 70 volte la quantità di CO2 di uno cresciuto in un campo

Il trasporto però è solo uno dei passaggi di questa filiera che mette a rischio il Pianeta. Perché un alimento arrivi integro fino a te, dovrà essere conservato in apposti contenitori e imballaggi. In altre parole, in chili e chili di plastica. Pensa a una normale confezione di merendine: c'è un involucro che la ricopre per intero e che all'interno nasconde tanti altri pacchetti monoporzione. Gli stessi che poi riempiono gli stomaci di tartarughe e balene.

E poi ci sono gli ortaggi fuori stagione, quelli che devono essere coltivati in serra. Un pomodoro frutto di questo tipo di produzione intensiva emette 70 volte la quantità di emissioni di uno cresciuto in un campo. Ai gas gettati nell'atmosfera vanno aggiunte anche tutta l'acqua e l'energia necessarie per simulare in un ambiente chiuso una stagione che, in realtà, nel mondo esterno non esiste.

Ma ora proviamo ad attraversare l'oceano e ad arrivare dove coltivano l'avocado o il cacao. Se la filiera sempre più lunga è un problema che riguarda la destinazione del prodotto, anche la coltivazione genera squilibri devastanti. I contadini non vengono pagati a dovere e hanno necessità di aumentare la quantità di frutta che ottengono, anche per rispondere alle sempre maggiori richieste delle grandi aziende che si occupano poi di vendita e distribuzione. E quindi, come si può fare? Si ottiene sempre più terreno sul quale installare le piantagioni. Come? Distruggendo ettari ed ettari di foreste, riducendo così il numero di alberi che può assorbire la CO2 dall'atmosfera e mettendo a repentaglio la sopravvivenza di tantissime specie animali che assistono impotenti alla scomparsa del loro habitat.

Insomma che alla fine di tutta questa trafila, il tuo cibo preferito è finalmente arrivato sulla tua tavola. E tu che fai? Lo getti nel bidone. Come ti avevamo già spiegato su Ohga, ogni famiglia italiana butta in media 84 chili di alimenti all'anno. Ne compri quantità eccessive per il tuo fabbisogno, non controlli la data di scadenza, elimini frutta e verdura non appena compare un leggero segno che ne rovina la buccia. Le ragioni che stanno alla base dello spreco alimentare sono diverse, ma contribuiscono tutte a creare un ciclo vizioso e dannoso per il Pianeta.

Tutto questi fattori, e molti altri, rendono la tua alimentazione insostenibile. Ma è probabile che tu non ci abbia mai pensato: la comodità del supermercato sotto casa, magari aperto 24 ore su 24, fa dimenticare cosa c'è dietro e come fa una materia prima a diventare cibo.

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Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…