La vera storia del calendario dell’Avvento (che all’inizio non prevedeva cioccolatini e dolciumi!)

Legata al tempo liturgico cattolico, la storia del Calendario dell’Avvento è semplice ma molto interessante. Tra consumismo e risvolti educativi, ecco ciò che c’è da sapere.
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Sara Polotti 2 Dicembre 2023

Il Calendario dell'Avvento è ormai una tradizione diffusa al pari di Babbo Natale e dell'abete natalizio e ha scavallato di fatto i confini del calendario liturgico: tutti i bambini attendono con ansia il proprio calendario pieno di cioccolatini o di piccoli doni!

In realtà le sue radici sono proprio lì, nel calendario delle celebrazioni cristiane e cattoliche. Lo dice anche la parola stessa, "Avvento", che indica il tempo dell'attesa della nascita di Gesù Bambino.

L'Avvento

L'Avvento è il tempo liturgico che nel calendario cristiano indica il periodo di preparazione per le celebrazioni della nascita di Gesù Cristo, che si festeggia ogni anno il 25 dicembre. Ufficialmente comincia la domenica più vicina (o corrispondente) al 30 novembre, tra il 27 novembre e il 3 dicembre, e termina alla Vigilia di Natale.

Il Calendario dell'Avvento deriva quindi direttamente dall'Avvento, parola che deriva dal latino adventus, che significa "arrivo" o "venuta".

Il Calendario dell'Avvento

Un Calendario dell'Avvento, dunque, è un calendario che in varie forme permette di fare un conto alla rovescia verso il Natale. Solitamente parte dall'1 dicembre e arriva al 25, ovvero al giorno della nascita di Gesù.

La sua storia è legata a quella protestante e tedesca: il Calendario dell'Avvento nacque infatti come un modo educativo per aiutare i bambini a contare i giorni fino a Natale, pregando in famiglia ogni giorno e leggendo la Bibbia. La prima forma di calendario dell'Avvento era una semplice linea di 24 croci tracciate su una tavola, e ogni giorno i bambini cancellavano una croce per segnare il passare del tempo.

La prima versione ufficiale stampata apparve nel 1903, quando Gerhard Lang, un editore tedesco, creò un calendario con finestre da spalancare. Tuttavia, i primi calendari erano molto diversi da quelli che conosciamo oggi: le finestrelle non contenevano immagini o cioccolatini, ma versetti biblici o immagini religiose. Nei decenni successivi la tradizione si diffuse in tutta Europa e oltreoceano, assumendo diverse forme e stili. Durante gli anni '20 e '30 la produzione iniziò a includere piccoli cioccolatini dietro le finestre, rendendo la tradizione molto amata dai più piccoli.

Pro e contro del Calendario dell'Avvento

Rispetto a questo argomento non mancano le critiche consumistiche, che spesso vengono mosse nei confronti dei Calendari dell'Avvento a causa delle numerosissime aziende che hanno trovato il modo di spingere allo spreco e al consumo, proponendo calendari di tutti i tipi, da quelli più classici dolciari fino a quelli dedicati al make up e ai prodotti cosmetici.

Non è però necessario rinunciare alla tradizione: esistonocalendari dell'avvento fai da te che combattono lo spreco grazie al riciclo.

Quando non prettamente consumistici, quindi, questi calendari possono avere anche dei benefici. Per esempio, diventano un'occasione di DIY creativo e sostenibile; e poi insegnano a bambini e bambine il valore dell'attesa e della pazienza.

Fonte| Enciclopedia Britannica