Le trovi solo in autunno, ma le caldarroste non sono un alimento del tutto green

Sarebbe meglio mangiare più castagne cotte in altro modo e limitare il consumo di caldarroste. Quando il fuoco entra in contatto con il frutto e abbrustolisce il guscio emette infatti un’elevata quantità di idrocarburi policiclici aromatici, sostanze dannose per la tua salute e per l’ambiente.
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Arriva l'autunno e la tristezza che provi per l'estate che finisce viene un po' lenita dalle tradizioni legate a questa stagione. Le giornate si fanno via via più fredde e viene voglia di iniziare a rifugiarsi sotto le coperte con una tisana calda, si pensa già al profumo della zucca al forno, al ponte di Ognissanti e, probabilmente, alle castagne. O meglio, alle caldarroste. Il profumo si spande per la tua città e a ogni angolo troverai il classico banchetto che le arrostisce. Nei paesi più piccoli, invece, le sagre a tema si sprecano, mentre, dal canto tuo, ti verrà voglia di prepararle anche in casa.

Fai attenzione, però: è meglio limitare il consumo di castagne cotte in questo modo, perché non è esattamente un toccasana per la tua salute e nemmeno per l'ambiente. Il nocciolo del problema sarà chiaro anche a te. Ti basterà osservare meglio la persona che le vende in piazza per accorgerti che è letteralmente avvolta dal fumo. E la combustione emette sempre sostanze cancerogene e gas inquinanti, come le PM10, ovvero le polveri sottili che si ritrovano nello smog.

La quantità di IPA emessa è sette volte superiore a quella di un'auto a benzina Euro2

Ma per le caldarroste la questione è resa più complicata dal fatto che la fiamma entra direttamente in contatto con la castagna e ne abbrustolisce la buccia legnosa. È proprio questa particolarità a rendere il procedimento davvero poco green. Sul sito dell'associazione PaceLink vengono riportati i dati di una misurazione fatta dal team stesso, che ha voluto capire la quantità di IPA (idrocarburi policiclici aromatici) che vengono sprigionati attraverso la cottura con la classica padella bucherellata su un fornello domestico alimentato a gas metano.

La media è risultata davvero elevata: 585 nanogrammi per metro cubo. Tanto per avere un metro di paragone, tieni presente che il tubo di scappamento della tua vecchia automobile a benzina Euro2 ne emette all'incirca 80, cioè fino a sette volte in meno. Inoltre, cucinare le caldarroste nella propria cucina è più o meno come decidere di fumare in casa, con le finestre chiuse. L'atmosfera che viene a crearsi è insomma tossica, prima di tutto per te e poi per l'ambiente.

Naturalmente, le castagne sono disponibili solo per un determinato periodo all'anno, mentre le macchine e i mezzi con motore a diesel o benzina riempiono le strade ogni giorno. Non sarebbe quindi assolutamente corretto dire che le caldarroste inquinano più di questi veicoli. Ma già il fatto che le due cose possano essere messe a confronto ti fa capire di quale impatto, spesso sottovalutato, si stia parlando.

Una buona idea potrebbe essere quella di scegliere altri tipi di cottura per gustare questa speciale varietà di frutta secca e concedersi la versione arrostita solo come strappo alla regola.

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Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…