L’Europa apre un’altra procedura di infrazione contro l’Italia per la pessima qualità dell’aria: quali sono i rischi per la salute

Nuova procedura di infrazione per la qualità dell’aria contro l’Italia. La Commissione europea ha segnalato che nel 2022 ben 24 zone del nostro paese respiravano un’aria malsana e sopra i valori limite giornalieri di particolato ammessi: una, addirittura, ha fatto registrare superamenti dei valori limite annuali.
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Kevin Ben Alì Zinati 14 Marzo 2024
* ultima modifica il 29/03/2024

Cartellino giallo. Forse rosso. Anzi: nero. La Commissione europea l’ha sventolato in faccia all’Italia dal momento che ancora una volta non abbiamo rispettato gli obblighi sulla qualità dell’aria.

Nonostante siano state messe in campo alcune misure per ridurre i livelli di smog, nel 2022 ben 24 zone del nostro paese respiravano un’aria malsana e sopra i valori limite giornalieri ammessi: una, addirittura, ha fatto registrare superamenti dei valori limite annuali.

Per questo, la Commissione europea ha avviato una nuova procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per l’inosservanza della sentenza della Corte di giustizia Ue emessa nel 2020.

Questo significa che l’Italia ora ha a disposizione due mesi di tempo per rispondere e colmare le carenze: se la risposta non ci dovesse essere o fosse inadeguata, la Commissione potrebbe deferirla nuovamente alla Corte imponendo quindi delle sanzioni finanziarie.

Al di là della burocrazie e delle eventuali multe, ciò che conta è che nel nostro Paese continuiamo a respirare una pessima aria (qui puoi vedere il bollettino giornaliero). Colpa dell’inquinamento atmosferico provocato dalle industrie, dalla fabbriche, dalle auto e i mezzi di trasporto, dai sistemi di riscaldamento ma anche dagli incendi che sempre più spesso si verificano a causa, tra le altre cose, dei continui aumenti di temperatura.

L’Europa richiede la piena attuazione delle norme in materia di qualità dell'aria per proteggere efficacemente la salute umana e salvaguardare l'ambiente naturale.

Lo fa imponendo gli Stati membri a rispettare dei limiti per i livelli di concentrazione degli inquinanti atmosferici, dal Pm,25 – i cui valori limiti annuali sono stato ulteriormente ridotti da 25 a 10 microgrammi per metro cubo – al Pm10 – che non deve superare i 50 microgrammi per metro cubo giornalieri e i 40 µg/m3 annuali.

In caso di livelli troppi alti non ci rimettono solo le nostre tasche ma soprattutto la nostra salute. Seppur invisibile, sai bene che l’inquinamento atmosferico e dunque l’esposizione al particolato può ridurre l'aspettativa di vita in media di un anno favorendo il rischio di incorrere in problemi respiratori, malattie cardiovascolari e forme di tumore ai polmoni.

Secondo diversi studi, gli impatti di una pessima qualità dell’aria respirata può essere paragonato infatti a quello del tabacco: l’inquinamento atmosferico ruberebbe 2,3 anni di vita contro i 2,2 dell’uso del tabacco ma sarebbe 3 volte quello del consumo di alcol e dell’acqua non sicura e addirittura 5 volte di più rispetto a quello degli incidenti stradali.

Le polveri sottili sono un pericolo enorme, lo aveva testimoniato anche l’ultimo report dell’Agenzia europea per l’ambiente seconde cui, solo nel 2021, la pessima qualità dell’aria era costata la vita a più di mezzo milione di persone in tutta Europa.

Fonti | Ansa; Commissione europea

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