"Rallenta o ti verrà un infarto". Una frase detta senza pensare, un'espressione comune. Ma quanto c'è di vero? Lo stress che proviamo ogni giorno, può mettere a dura prova il nostro cuore e favorire in effetti l'insorgere di un attacco cardiaco, ma anche di altre patologie cardiovascolari che possono sfociare in ictus cerebrale o attacco ischemico transitorio, il cosiddetto TIA. Insomma, le pressioni che possiamo ricevere sul lavoro, la tensione emotiva che accumuliamo o semplicemente l'impossibilità di fermarsi e ritargliarsi un po' di tempo per se stessi hanno un peso anche per la nostra salute. La misura di quanto importante sia la dà la dottoressa Martina Briani, cardiologa, sul sito di Humanitas.
Sappiamo che l'infarto porta alla necrosi, cioè alla morte, delle cellule del muscolo cardiaco. In poche parole, viene improvvisamente a mancare l'ossigeno e il nutrimento che di norma è portato da sangue e quindi le porzioni di cuore interessate non riescono a sopravvivere. All'origine c'è un'ostruzione delle arterie coronariche, che può essere parziale o totale. L'ostacolo è formato da un accumulo di sostanze come piastrine, globuli bianchi e colesterolo che formano una placca aterosclerotica. Quando la placca si rompe, si genera una trombosi e, nella maggior parte dei casi, un infarto.
La presenza eccessiva di colesterolo nel tuo sangue dipende prima di tutto da quello che mangi. Ed ecco perché è importante seguire una corretta alimentazione. Ma, e forse di questo non eri al corrente, può anche essere favorita da una situazione di ansia o di stress che si è protratta nel tempo.
E saperlo è il primo passo per agire su questi fattori di rischio che, se non altro, sono modificabili. "Tra le buone pratiche quotidiane da suggerire, per esempio, si annoverano gli esercizi di respirazione e alcune attività sportive che si basano sul controllo del respiro e dei movimenti del corpo, come yoga o pilates. Anche l’ascolto di musica rilassante può aiutare a contenere l’agitazione, così come l’organizzazione di spazi lavorativi caratterizzati da colori tenui e dalla presenza di piante si associa a una disposizione d’animo migliore. Un altro consiglio per non sentirsi soverchiati dalle incombenze lavorative è suddividere i propri compiti per importanza, svolgendone uno alla volta ed evitando il multitasking".
E per tornare alla dieta. Devi sapere che anche quello che mangi concorre a farti stare meglio dal punto di vista mentale, come ti avevamo già spiegato su Ohga. Ridurre il consumo di zuccheri e grassi saturi e aumentare quello di fibre attraverso frutta, verdura e cereali non lavorati può evitare che nel tuo organismo si inneschi uno stato di infiammazione perenne, che incide anche sul tuo umore.
Fonte| Humanitas