
Il morso di vipera può essere molto pericoloso, perché questo piccolo rettile, come il serpente a sonagli o il mocassino d’acqua, è velenoso. Lascia da uno a tre segni di puntura sulla pelle, spesso non visibili immediatamente. Non è però un animale aggressivo, attacca solo se si sente minacciato. Inoltre, ha tasso di mortalità bassissimo, meno dell'0,1%, ed è raro incontrare una vipera e ancor di più essere morsi. Bisogna fare, però, molta attenzione se ci si trova in rurali o di montagna ed è importante imparare a riconoscere il serpente e a mettere in atto le misure di primo soccorso.
La vipera comune o aspide è il serpente più diffuso in Italia. Nel nostro paese ci sono 23 specie di serpenti, di cui solo 4 sono pericolose per l’uomo e una di queste è appunto la vipera. Quali sono le sue caratteristiche? Ha una testa di forma triangolare, a punta, ben distinta dal tronco e dal corpo tozzo, grosso, che termina bruscamente con una coda breve e sottile. Gli occhi sono molto caratteristici perché la pupilla è verticale come quella dei gatti. È un serpente complessivamente lento, perché sa di essere velenoso e non ha bisogno di essere particolarmente attivo. Se pensa di essere ben nascosto, non si muove. Se minacciato, scappa e attacca solo quando davvero non ha scelta.
Non ci sono dati precisi, ma pare che il veleno di vipera sia fatale, quindi causa di morte, nello 0,1% dei casi. Detto ciò, le complicazioni se non trattate per tempo e nel modo giusto possono essere gravi. Il veleno è costituito da peptidi e proteine (>90%), che esercitano effetti neurotossici, emotossici e citotossici. Quanto sarà tossico dipende dalla combinazione e dalla proporzione di ciascuna tossina e ciò significa che ogni vipera ha un veleno abbastanza unico e non si può prevedere la gravità degli effetti. Tra le componenti isolate dal veleno, ci sono alcuni piccoli peptidi appartenenti alla famiglia delle disintegrine, che sembrano essere coinvolti nel bloccare alcune funzioni regolatorie coinvolte in processi biologici (sviluppo di metastasi e infiammazione).
La gravità dei sintomi, come abbiamo anticipato, dipende dalla vipera che ti ha morso, dalla composizione del suo veleno ma anche dalla tua salute. Se entro 8-12 ore non si manifestano segni evidenti, potrebbe non aver iniettato alcun veleno (succede minimo 1 volta su 4). Devi però continuare a monitorare la zona per almeno due settimane, per essere sicuro di escludere complicanze. I sintomi più frequenti sono:
È importante ricordare un ultimo dettaglio su come agisce la vipera. Il serpente non inietta tutto il suo veleno in un unico morso. Ciò significa, che può mordere più volte (di solito fino a 3) e che devi controllare tutto il corpo per essere sicuro di non avere altri segni. Inoltre, se sei stato in grado di difenderti e ucciderlo, devi sapere che la testa mozzata può mordere e rilasciare veleno per i primi 90 minuti dopo la morte.
Se sei stato morso da una vipera devi prima di tutto non farti prendere dal panico. Verifica il segno che hai sulla pelle: dovrebbero essere ben evidenti 2 forellini distanziati di circa 6-8 mm, da cui fuoriesce sangue misto a siero, circondati da un alone rosso.
Si consiglia inoltre di scattare una foto (a distanza di sicurezza), se possibile, alla vipera. Identificare il serpente aiuterà i soccorsi a prestare le dovute cure.
Il morso di vipera può causare gravi conseguenze, perché il veleno ha un' azione emotossica, ovvero può provocare coagulopatie. Inoltre, è neurotossico, ovvero può scatenare convulsioni, edema cerebrale e paralisi spastica. E non è tutto, perché può essere anche citossico e necrotizzante. Può dare origine a insufficienza renale acuta e anemia emolitica con iperpotassiemia.
Si muore? Come abbiamo detto la mortalità è di circa lo 0,1% e spesso i decessi si verificano non per il veleno, ma per anafilassi, infarti e ictus o per l’uso errato del siero, che può causare gravi allergie. La morte, comunque, non è immediata: può sopraggiungere diverse ore dopo il morso, fino a una settimana. In Italia, si registra mediamente 1 morto l’anno, un numero bassissimo, soprattutto rispetto al numero di morti per punture di api, calabroni e vespe, ma è elevata la percezione della pericolosità, perché i serpenti fanno paura.
Se il morso di serpente sta dando subito complicazioni gravi, forse potrebbe non essere una vipera. È quindi molto importante affidare il ferito al personale sanitario, che dovrà prima di tutto verificare la forma del morso, ispezionando e disinfettando la sede. Una volta stabilizzato il paziente, con ossigeno ed eventualmente adrenalina, in ospedale potrebbero intervenire in due modi:
Generalmente si somministrano cortisone, antibiotici e anticoagulanti nel caso di pazienti anziani, i soggetti più a rischio. Solo in presenza di reazioni sistemiche importanti o se l’edema intorno al morso peggiora si inietta il siero. In caso di dubbi, il personale del pronto soccorso contatterà il centro antiveleni per supporto telefonico.
Un’alternativa al siero è la plasmaferesi, che consiste nel filtrare il sangue per rimuovere le tossine del veleno. Non ci sono, però, evidenze scientifiche sulla sua utilità.
Il morso di vipera è un evento raro, ma in campagna o in montagna può capitare di imbattersi in un serpente. È quindi importante seguire alcune regole di sicurezza.
Fonte | Humanitas; Centro Antiveleno Pavia