Niente più auto a motori diesel entro il 2030: quattro città francesi sono pronte a dare il via (per davvero) alla rivoluzione green

Parigi, Lione, Strasburgo e Montpellier bandiranno le auto a gasolio nei prossimi anni: un passo fondamentale per ridurre l’inquinamento atmosferico.
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Gianluca Cedolin 6 Maggio 2022

In Francia l'inquinamento atmosferico è responsabile per oltre 40mila morti premature ogni anno (in Italia si superano le 50mila). Anche per questo, oltre che nel disegno più grande di lotta alla crisi climatica e alle emissioni di gas serra, quattro grandi città francesi stanno prendendo provvedimenti importanti, come ha sottolineato un focus di The Clean Cities, una coalizione di organizzazioni creata per spingere le città europee nella transizione verso una mobilità a zero emissioni entro il 2030.

Parigi, Lione, Strasburgo e Montpellier hanno creato delle zone a basse emissioni (acronimo inglese Lez), da cui nei prossimi anni saranno bandite le auto a motori diesel.

Questi sono altamente inquinanti e responsabili delle emissioni non solo di CO2, ma anche di NO2 (diossido di azoto), un gas tossico collegato allo sviluppo di molte malattie, dall'asma alla demenza.

In particolare, la capitale francese punta a diventare diesel-free nei prossimi due anni, entro il 2024, Lione entro il 2026, Strasburgo e Montpellier per il 2028. Come spiega Clean Cities, la Francia è l'unico paese europeo in cui così tante grandi città hanno un piano per abbandonare i veicoli diesel entro il 2030.

Le zone a basse emissioni rivestono un'importanza cruciale a livello ambientale, economico, sociale. Centri cittadini in cui muoversi a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici o in sharing sono migliori non solo per l'aria che si respira, ma anche per la sicurezza e la qualità della vita.

Le città oggi sono infatti i luoghi più inquinati, in cui le concentrazioni di gas serra superano spesso i limiti imposti dall'Oms. Se i segnali delle quattro città sono importanti, altre città francesi sono ancora indietro.

Clean Cities fa l'esempio di Marsiglia, dove la concentrazione di NO2 supera di 5 volte la soglia raccomandata dall'Organizzazione della sanità, ma nonostante questo il piano di Lez non viene ritenuto abbastanza ambizioso per frenare l'emergenza.