Paola Perego è stata operata per un tumore al rene: come si fa prevenzione contro questa neoplasia

Dopo essere stata sottoposta a una nefrectomia parziale, Paola Perego ha raccontato su Instagram quanto sia importante fare prevenzione. Tradotto, significa stare alla larga da tutti quelli che sono i fattori di rischio dietro la su insorgenza, soprattutto il fumo di sigaretta.
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Kevin Ben Alì Zinati 24 Gennaio 2024
* ultima modifica il 08/02/2024

“È importante fare sempre molta prevenzione, può salvare la vita”. L’ha detto, anzi l’ha scritto Paola Perego dopo essere stata operata per un tumore al rene.

La conduttrice televisiva ha rivelato la propria storia su Instagram, dove ha raccontato di essere stata sottoposta a una nefrectomia parziale.

Si tratta di un intervento chirurgico mirato alla rimozione della parte malata del rene, salvaguardando invece quella sana che può dunque continuare a svolgere tutte le sue funzioni.

I tumori al rene rappresentano il 5% di tutte le nuove diagnosi di tumore in Italia, con circa 10mila diagnosi stimate all’anno e un’età media di dei pazienti attorno ai 65 anni.

Sicuramente ti ricorderai Michela Murgia: ecco, quella che ha colpito Paola Perego è la stessa malattia che è costata la vita alla scrittrice.

Come si fa, dunque, a fare ciò che ha suggerito anche Paola Perego? Come si fa prevenzione contro il tumore al rene?

Devi sapere che questa vi sono diversi fattori di rischio legati all’insorgenza di questa neoplasia, come l’obesità, l’ipertensione arteriosa o una condizione di insufficienza renale di lunga data. Su tutti, però, il principale nemico è senza dubbio il fumo di sigaretta, insieme all’esposizione professionale ad alcune sostanze tossiche.

A oggi non è possibile prevenire il tumore del rene se non eliminando tutto questo mix di fattori di rischio che rendono più probabile l’arrivo della malattia.

Tutti gli esperti raccomando infatti di stare alla larga dal consumo di sigarette o altri prodotti a base di tabacco e di condurre quindi uno stile di vita sano, fatto di una dieta equilibrata, attività fisica regolarecontrollo del peso corporeo e della pressione arteriosa.

Se si lavora in strutture dove c’è un alta possibilità di contatto con sostanze tossiche è bene farlo presente al proprio datore di lavoro ed evitare del tutto queste circostanze.

Siccome ad oggi poi non esistono programmi di screening organizzati e standardizzati, è importante tenersi controllati e monitorati in maniera autonoma.

Significa dunque sottoporsi annualmente a un’ecografia dell’addome e a tutti i controlli necessari per anticipare l’insorgenza del tumore e favorire una diagnosi precoce.

Paola Perego ha ragione: questo può aiutare a salvare la vita.

Fonte | Humanitas; Ieo

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