I pappataci, chiamati anche flebotomi, sono piccoli insetti simili a zanzare; la loro puntura può causare disagi minimi e temporanei, ma potrebbe anche causare la Leishmaniosi, sia nell’uomo che nel cane.
I pappataci sono piccoli insetti molto diffusi nel bacino mediterraneo, quindi anche in Italia, sono simili alle zanzare e sono più attivi tra il tramonto e l’alba e a temperature comprese tra i 27 e i 32°C; si riproducono e sono molto più presenti, come appunto le zanzare, in luoghi con molta umidità, e come loro le femmine di questi animali si nutrono anche del sangue umano e animale.
Le punture dei pappataci si distinguono da quelle delle zanzare perché il morso è doloroso: anche l’aspetto è differente, in quanto formano protuberanze rosse e vesciche. Queste punture potrebbero, in alcuni casi, infettarsi o causare infiammazioni cutanee e dermatiti; possono causare anche l’infezione da parte di virus e la Leishmaniosi, che si suddivide in tre forme: cutanea, viscerale o mucocutanea.
I sintomi della puntura dei pappataci si possono così elencare:
Solitamente questi sintomi scompaiono in pochi giorni ma, soprattutto se si persiste a grattare la zona colpita, potrebbero esserci più difficoltà di guarigione, nonché la probabilità che si infetti.
I sintomi della Leishmaniosi, invece, variano in base alla forma e si suddividono in:
Nel caso di infezione da virus i sintomi che potrebbero presentarsi sono:
Potrebbe esserci la possibilità che venga trasmesso il Toscana Virus, che generalmente causa i sintomi lievi sopra riportati, con durata media di una settimana, ma in alcuni rari casi potrebbe causare anche meningite e meningoencefalite.
I sintomi della puntura dei pappataci sono piuttosto fastidiosi ma, come abbiamo riportato, tendenzialmente dovrebbero risolversi da soli nel giro di qualche giorno. Ciò che si può fare, per lenire la parte, è:
In caso di Toscana Virus non vi è una terapia specifica, ma il trattamento è sintomatologico con antinfiammatori, antipiretici e riposo.
Nei casi di Leishmaniosi cutanee il trattamento è locale, mentre per quella viscerale la cura prevede infusioni endovenose di amfotericina B liposomiale, un antimicotico utilizzato nel trattamento di infezioni.