Quando potresti avere dei noduli alla tiroide e cosa dovresti fare

Spesso queste formazioni non danno sintomi ed è quindi difficile intuire la loro presenza. In ogni caso, anche qualora ti venissero diagnositicati, non andare in panico: solo una percentuale molto ridotta è effettivamente di natura maligna. È però molto importante tenerli sotto controllo.
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Valentina Danesi 2 Marzo 2023
* ultima modifica il 26/04/2023

La tiroide è una parte importante del tuo corpo. È una ghiandola endocrina che è in grado di regolare il metabolismo e che interviene nei processi di accrescimento e sviluppo di molti tessuti, dal momento che stimola le attività cellulari grazie alla produzione di specifici ormoni tiroidei. Questo, naturalmente, quando tutto funziona a dovere. Tuttavia, come per tante altre parti del corpo, possono insorgere problemi. Tra questi c’è anche la comparsa di noduli. Capiamo come puoi accorgertene e soprattutto quando ti devi preoccupare.

Cos’è e quando devi preoccuparti

La tiroide è una ghiandola che fisicamente si trova localizzata alla base del collo. I noduli tiroidei sono piccole masse solide o che possono avere contenuto liquido e si formano proprio vicino alla tiroide. La cosa difficile è riconoscerne i sintomi perché, devi sapere, nella maggior parte dei casi non ci sono sintomi. Il trattamento delle nodularità tiroidee varia a seconda della loro tipologia.

In caso li avessi, devi sapere che è essenziale tenerli sotto controllo, ma aspetta a preoccuparti perché solo una piccola percentuale diventa pericolosa. Ecco alcuni segnali che possono farti pensare tu possa avere dei noduli:

  • raucedine da più di un mese e che non accenna a passare
  • difficoltà a deglutire
  • segnali di ipertiroidismo come perdita di peso immotivata e stanchezza.

Le cause

La formazione è dovuta a un eccesso di tessuto di tipo ghiandolare oppure a una ciste piena di liquido, ma non si sa esattamente cosa la provochi, si sa solo che è molto comune soprattutto dopo i 60 anni di età. Il cancro della tiroide viene scoperto in circa l’8% dei noduli di uomini, nel 4% nelle donne. Ma, come ti abbiamo detto, puoi generalmente stare tranquillo perché, come avrai capito da questi dati, si parla di un 90% di noduli che hanno natura benigna.

Ecco alcuni casi in cui è possibile che si formino noduli:

  • Iper-proliferazione del normale tessuto tiroideo o adenoma tiroideo
  • Cisti tiroidea
  • Infiammazione cronica della tiroide.

I sintomi

I sintomi compaiono raramente ecco perché è facile non accorgersi della presenza di noduli. Possiamo dire che molto dipende dalla loro posizione e dalla dimensione. Per esempio, quando sono grandi si possono sentire toccando il collo e dare fastidio se premono sulla trachea. Se poi la presenza di noduli causa una sovrapproduzione di un ormone tiroideo chiamato tiroxina, T4, ecco quali sintomi potresti notare:

  • Perdita di peso inspiegata
  • Aumento della sudorazione
  • Tremori
  • Tachicardia o irregolarità del battito cardiaco
  • Senso di agitazione o irrequietezza.

Anche quando sono di origine maligna la crescita di norma è molto lenta e quindi è possibile scoprirli quando ancora sono di piccole dimensioni.

In generale il nostro consiglio è di non sottovalutare alcuni segnali di cambiamento siano essi di ipo- o iper-tiroidismo:

  • Improvvisa perdita di peso
  • Palpitazioni
  • Difficoltà a dormire
  • Tremori
  • Debolezza muscolare
  • Facile irritabilità
  • Riduzione dei riflessi
  • Stanchezza eccessiva
  • Battiti cardiaci rallentati
  • Gonfiore.

La diagnosi

Nella maggior parte dei casi i noduli vengono scoperti grazie ad un esame obiettivo o durante esami a cui il paziente si sottopone per altri motivi. I primi esami che il medico prescrive sono quelli per carpire se si tratta di un nodulo caldo (quindi che produce ormoni in eccesso) o freddo (che non secerne ormoni). Si tratta di semplici esami del sangue quindi effettuabili con un normale prelievo ematico. Tra questi ci sono: il dosaggio degli ormoni tiroidei e del TSH.

A questi segue poi un’ecografia della parte per valutare tipologia del nodulo, ossia se solido o contenete liquido e se ce ne sono più di uno. Con l’ecografia non si può capire se un nodulo è maligno o meno quindi spesso vengono consigliate anche biopsia (esame del contenuto grazie a una piccola asportazione o aspirazione) e scintigrafia.

La cura

La cura dipende molto dal tipo di nodulo che gli esami hanno indicato. Nel caso di un nodulo benigno il medico di solito consiglia il semplice monitoraggio. Se, invece, siamo in presenza di un nodulo maligno il consiglio è quello dell’asportazione (spesso va rimossa una parte o l’intera tiroide) e dopo l’intervento può essere indicata la radioterapia con iodio radioattivo per distruggere eventuali cellule cancerose residue. Nel caso in cui la tiroide sia stata completamente rimossa sarà necessario sottoporsi alla terapia ormonale sostitutiva a vita.

Fonte|Humanitas; Niguarda 

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