Quando senti parlare di Epatite C sicuramente sai di cosa si sta parlando: una malattia infettiva a carico del fegato provocata dal virus HCV e trasmessa attraverso il contatto diretto con sangue già infetto.
Circostanze che possono verificarsi, per esempio, con lo scambio di aghi tra tossicodipendenti, trasfusioni di sangue e trapianti d’organo (se avvenuti prima del 1992, da quando cioè le sacche vengono testate) o anche rapporti sessuali non protetti.
Il contesto dell’Epatite C, insomma, ti sarà più o meno noto. Sai, però, come funziona l’attività di screening? Quando e in che modo, cioè, viene effettuato il test per l’Epatite C?
Il test di screening per l’epatite è un prelievo di sangue che mira alla ricerca degli anticorpi anti HCV (o dell'Rna virale come ti spiegherò più avanti), ovvero il virus che provoca la malattia.
L’esame non deve spaventarti perché non ha nulla di diverso da un normalissimo test del sangue. L’unica raccomandazione è che devi ricordarti di presentarti al prelievo con almeno 3 ore passate a digiuno.
Inoltre, non devi più preoccuparti nemmeno del costo del test. Nel mese di aprile 2021 il Governo ha ufficializzato la gratuità dei test di screening per l’Epatite C per tutta la fascia di popolazione nata tra il 1969 e il 1989: l’obiettivo dichiarato è quello di eradicare la malattia entro il 2030.
Al suo interno, il test per l’epatite C comprende una serie di analisi diverse. Oltre alla ricerca degli anticorpi anti-HCV, prodotti come risposta all’infezione da parte del tuo sistema immunitario, spesso vengono richieste anche la ricerca di tracce dell’Rna del virus HCV e la determinazione del genotipo HCV in modo da individuare con precisione la sottospecie specifica del virus che ti ha colpito e impostare il giusto trattamento terapeutico.
Perché questa molteplicità di analisi? La ricerca degli anticorpi anti-HCV determina solo se il tuo organismo è entrato in contatto con il virus e non è in grado di distinguere se l’infezione è passata o ancora in corso. Se sei in buona salute, gli anticorpi anti HCV risulteranno del tutto assenti.
La presenza delll’Rna virale, invece, significa che HCV è vivo e attivo in quel momento all’interno del tuo organismo e, dunque, che se sei contagioso.
Sottoporsi allo screening per l’Epatite C attraverso la ricerca di anticorpi è molto importante perché rispetto alla A, la B, la D, o la E, l’epatite C è di gran lunga più pericolosa dal momento che può portare anche alle conseguenze più nefaste.
Il test è generalmente raccomandato a partire dai 18 anni e soprattutto in determinate circostanze. Come, per esempio, se sei incinta e stai portando avanti una gravidanza oppure nei soggetti che fanno uso di sostanze stupefacenti per via endovenosa.
Le attività di screening contro il virus HCV sono rivolte anche a chi ha ricevuto trasfusioni di sangue o si è sottoposto a trapianti d’organo prima del 1992. Data, come ti accennavo prima, a partire dalla quale sono iniziati controlli e test sempre più accurati sulla sicurezza delle sacche di sangue.
Un prelievo per la ricerca di anticorpi specifici contro HCV può diventare uno strumento importante anche nel caso di persone che lamentano sintomi riconducibili a epatiti come febbre, spossatezza, dolori nella zona dell’addome, nausea e vomito, alterazioni nel colore di feci e urine.
Altre circostanze in cui il test per l’epatite C è raccomandato sono:
La ricerca delle tracce dell’RNA virale, invece, viene solitamente prescritta quando dovessi risultare positivo al test degli anticorpi contro HCV, come ti ho spiegato prima, per avere la conferma della tua contagiosità in quel preciso momento. Oppure, anche quando nei pazienti già in cura per l’epatite C così da monitorare l’andamento e l’efficacia dei trattamenti.
Fonte | Humanitas