Salvano un uomo da un tumore al cervello operandolo da sveglio con la tecnica dei “sentieri cerebrali”: a Cremona il primo caso in Europa

Per salvare un uomo di 50 anni colpito da un tumore al cervello, i chirurghi dell’ospedale di Cremona hanno combinato due innovative e delicatissime tecniche chirurgiche: la Brain Path, che sfrutta le pieghe naturali del cervello per raggiungere con una strumento minuscolo una lesione altrimenti difficile da raggiungere, e la Awake Surgery, ovvero la chirurgia di un paziente mentre è sveglio e cosciente. È il primo intervento simile in Europa.
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Kevin Ben Alì Zinati 14 Marzo 2024
* ultima modifica il 14/03/2024

Un intervento alla testa per rimuovere un tumore al cervello seguendo le sue pieghe naturali mentre resta sveglio.

Alessandro, un uomo di 50 anni originario della provincia di Milano, è il primo paziente in Europa ad essere stato sottoposto con successo a un intervento capace di mettere in campo contemporaneamente queste due sofisticate e delicatissime tecniche operatorie.

Ma andiamo con ordine.

Alessandro si trovava ricoverato nei reparti dell’ospedale di Cremona per la presenza di una massa tumorale situata nell’area del cervello deputata al controllo dei movimenti.

L’approccio chirurgico tradizionale per la rimozione del tumore era stato subito escluso dai medici perché avrebbe comportato maggiori rischi e avrebbe esposto il cervello di Alessandro a una maggiore sofferenza.

Di fronte a un simile quadro clinico e con il tempo ristretto, hanno dunque pensato di ricorrere alla combinazione di due procedure estremamente delicate ed efficaci, indicata proprio per trattare lesioni profonde e difficili da raggiungere: la Brain Path e l’Awake Surgery.

La chirurgia transulcale, ribattezzata Brain Path, è una tecnica che sfrutta i sentieri del cervello che dividono i fasci di materia bianca, responsabili di funzioni importanti come il movimento o il linguaggio.

I chirurghi, dunque, utilizzano le pieghe naturali del cervello come fossero dei binari sui quali far scorrere uno strumento composto da un applicatore dal diametro di 13 millimetri per arrivare direttamente in modo preciso e mirato su una lesione altrimenti difficile da raggiungere.

Il tutto è reso possibile grazie alla neuronavigazione, cioè alla mappatura tridimensionale della lesione e delle aree limitrofe. Si tratta, tra l’altro, della stessa tecnica che qualche settimana fa ha permesso ai chirurghi di Cremona di salvare una donna di 60 anni da un tumore della mammella metastizzato al cervello.

Durante l’operazione, però, i medici hanno voluto risvegliare Alessandro, per chiedergli di rispondere a determinati stimoli, come muovere gli arti, parlare o disegnare e cercare di preservare al meglio l’integrità e il funzionamento delle aree sensibili limitrofe del suo cervello, riducendo sensibilmente i rischi.

L’awake surgery, la chirurgia da sveglio, richiede infatti una preparazione particolare, che inizia prima dell’intervento attraverso una sorta di educazione del paziente affinché sia informato su come si svolgerà l’intervento e su ciò che gli sarà chiesto di fare una volta sveglio.

Alessandro, infatti, a pochi giorni dall’operazione ha ricordato con lucidità e chiarezza tutte le tappe del suo intervento: “Quando sono stato svegliato in sala operatoria, sapevo per filo e per segno come mi sarei dovuto comportare.

Durante l’intervento, infatti, i chirurghi hanno monitorato il movimento della mano e della gamba di Alessandro, poi l’hanno svegliato e gli hanno chiesto di eseguire una sequenza di gesti e movimenti, “per verificare che non ci fossero deficit nella risposta, quindi che fosse preservata l’integrità delle aree interessate” ha spiegato la dottoressa Sara Subacchi, neuropsicologa dell’Asst di Cremona.

Ciò che hanno compiuto i professionisti dell’ospedale cremonese hanno messo in pratica non era mai stato tentato prima in Europa ma soprattutto è stato un successo.

A sei giorni dall’intervento, infatti, Alessandro sta bene ed è pronto per tornare a casa. Dopo la riabilitazione, potrà riprendere in mano la propria vita. “Voglio rimettermi in forze al più presto – ha raccontato – Il prossimo progetto è attraversare tutta l’Italia e visitare i luoghi più suggestivi”. Alessandro è pronto per ripartire.

Fonte | ASST Cremona

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